Pd sempre più a pezzi, la frangia pro Nannarone contro Casciani: “Gestione autistica del consenso”

Un’altra crepa spacca il circolo Pd di Sulmona, ed è direttamente collegata a quella venutasi a creare ieri mattina, quando Teresa Nannarone ha riconsegnato la tessera dei Dem e ha abbracciato il gruppo “Liberi e Forti” nella maggioranza sulmonese.

Nella nota diramata oggi, firmata tra gli altri da Carlo Piccone, vice segretario nonché componente dell’assemblea e del direttivo provinciale e regionale, si leggono parole al miele per la scelta operata dalla Nannarone. Scelta dolorosa, come rimarcano gli stessi democratici, ma non rinviabile.

“A quasi un anno dall’insediamento dell’Amministrazione Di Piero – scrivono i dem nella nota – visti i nodi politici che in qualche modo ne hanno condizionato l’azione amministrativa con esiti di sostanziale incomunicabilità palesatasi con il principale partito  politico della coalizione che ha vinto le elezioni, la decisione di lasciare il gruppo consiliare del Pd e chiedere l’iscrizione al gruppo di “Liberi e Forti” risponde all’esigenza, innanzitutto, di un chiarimento politico di fondo. Presupposto ineludibile per il rilancio di una attività amministrativa finalmente libera di esprimersi al meglio delle sue potenzialità senza il continuo, sterile confronto su rivendicazioni più o meno legittime”.

Non è solo la presa di coscienza da parte dei vari Alessandro de Panfilis, Brunella Vasilota, Antonio del Boccio, Salvatore di Cesare, Rossella Tonelli, Marianna di Meo e Mauro Maiorano a far tremare i resti del Partito Democratico sulmonese. La frangia pro Nannarone, infatti, chiede esplicitamente la testa di Franco Casciani, segretario di circolo arroccato in “Una gestione autistica del consenso elettorale conseguito col lavoro di tutti con modalità che rispondono a logiche personalistiche ed autoreferenziali”.

“Un segretario che occupa posti di vertice in amministrazione – concludono i Dem- e non sente l’obbligo morale di lasciare la conduzione del circolo, mescolando ruoli politici ed amministrativi in barba ai più elementari principi di controllo democratico sulla Giunta comunale, ne costituisce l’esempio più eclatante”.

7 Commenti su "Pd sempre più a pezzi, la frangia pro Nannarone contro Casciani: “Gestione autistica del consenso”"

  1. Per il bene della città fate dimettere Casciani…

  2. Ce ne fossero come Casciani…

  3. Quando si resta senza poltrona….

  4. Luigi Gagliardi | 3 Agosto 2022 at 09:35 | Rispondi

    Ma quanta cultura c’è nella frase “gestione autistica del consenso elettorale…”?!?!
    Questi personaggi ragionano per stereotipi non mi soprende che siano incapaci di mettere sù e mantenere un partito.

  5. Il PD locale è figlio di quello nazionale. Questo partito, come in generale tutta la sinistra, ha da ormai troppo tempo perso la bussola. I baluardi concettuali con cui la sx sponsorizzava sé stessa: la difesa della classe operaia, la giustizia sociale, la difesa delle classi meno abbienti, sono andati tutti a farsi fottere. La sx moderna rincorre ormai apertamente concetti meno nobili intrecciando rapporti di potere più o meno trasparenti(più meno che più) con i gestori di grandi capitali: l’alta finanza, le multinazionali, i centri di potere a qualsiasi livello. Mi chiedo se questo modo di porsi consente ancora al PD ed ai suoi satelliti di considerarsi ancora al fianco dei più umili e qualificarsi di sx? Siamo sicuri che gli esponenti dell’attuale sinistra si troverebbero a loro agio insieme alle folle che scendevano in piazza per acclamare i discorsi di Enrico Berlinguer? È
    inevitabile quindi che i riverberi di una gestione poco chiara della politica sinistrorsa perseguita a livello nazionale si ripercuotano negativamente sugli equilibri delle politiche locali lasciando i vari esponenti soli, delusi ed alla ricerca, non semplice, di una nuova identità.

  6. Caro Destroso,
    Complimenti per la tua lucida e
    cruda analisi .
    Quando il PD ha affidato il partito indi l’Italia ad un misero pavoncello toscano che tra l’altro asseriva “se perdiamo voti a sinistra li recuperiamo dell’elettorato di destra”,ha dimostrato esattamente ciò di cui tu ora hai disquisito.

  7. bene,le ideologie,convinzioni,principi,filosofia,ideali,teorie,credo religioso incluso, non esistono,non sono i presupposti,i riferimenti,le ragioni,i propositi degli indicati dei partiti…i politici veri,seri,onesti,perbene rispettosi del mandato ricevuto: amministrare per il bene e nell’interesse del Paese e del Popolo ,i vari Enrico,Aldo,Sandro da circa 40 anni avevano lanciato l’allarme: i partiti fuori dalle Istituzioni,hanno occupato lo Stato,
    i partiti non fanno più politica, sono soprattutto macchine di potere e di clientela; scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società, della gente; idee, ideali, programmi pochi o vaghi; sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss””.
    la Questione morale,problema mai risolto: https://www.enricoberlinguer.it/enrico/scritti/dove-va-il-pci-intervista-a-berlinguer/
    I Partiti fuori dalle Istituzioni,tranne l’italietta,accade in tutto il Mondo,e basta,o no?

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