Poliziotto aggredito in carcere, appello a Nordio

E’ accorato l’appello che il coordinatore regionale FP CGIL per la Polizia Penitenziaria d’Abruzzo Gino Ciampa rivolge al ministro della giustizia Carlo Nordio e al capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Giovanni Russo per chiedere un confronto sulle criticità del sistema carcerario.

A preoccupare la sigla sindacale quanto accaduto ieri nel carcere di Sulmona dove, durante i colloqui con i propri familiari “un detenuto italiano si è scagliato all’improvviso contro un poliziotto tentando di afferrarlo per il collo e minacciandolo di morte”. Un evento gravissimo che solo i riflessi del poliziotto hanno potuto arginare scongiurando il peggio, nonostante la ferita alla testa causata dalla caduta avvenuta durante la colluttazione; ferita dichiarata guaribile in sette giorni dal pronto soccorso dove il poliziotto è stato subito accompagnato.

A rendere ancor più grave l’accaduto ciò che è avvenuto subito dopo l’aggressione quando il detenuto dopo aver “divelto delle gambe da un tavolino le ha utilizzate per colpire gli altri poliziotti senza, per fortuna, causare altri feriti” come riporta il comunicato.

Una delle decine di eventi che si verificano ogni giorno nelle carceri italiane, solo l’ultimo esempio di aggressione che i poliziotti penitenziari sono costretti a subire nello svolgimento del proprio lavoro. Evento per il quale solidarietà è stata espressa da i candidati consiglieri regionali Luisa Taglieri e Simone Angelosante per i quali “la mancanza di personale” resta il vero problema da risolvere come loro stessi hanno potuto constatare in occasione della visita all’isitituto penitenziario dello scorso 26 gennaio. Un istituto che a breve vedrà inaugurato un nuovo padiglione e per il quale “occorre che vengano impiegate nuove forze per garantire una maggiore sicurezza” come ha ribadito Luisa Taglieri.

Carenza di personale che mette a repentaglio la sicurezza dei lavoratori e non solo. Come il ritrovamento del pacco contente droga e telefoni cellulari destinati ai detenuti del carcere sulmonese sta a dimostrare. Un pacco caduto da un drone utilizzato per consegnare merce ai detenuti, una pratica ormai diffusa con la quale anche la casa penitenziaria di Sulmona è costretta a fare i conti. E per la quale occorrono soluzioni adeguate.

“Discutere e implementare soluzioni efficaci per prevenire futuri eventi critici garantendo un ambiente di lavoro sicuro per il personale” questo lo scopo del confronto che la FP CGIL Polizia Penitenziaria d’Abruzzo chiede a gran voce ai vertici delle istituzioni quali soggetti capaci di affrontare con serietà le problematiche del sistema carcerario.

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