Precipitò dall’impalcatura: proprietario del cantiere patteggia sette mesi

Ha patteggiato una pena di sette mesi l’83enne di Pettorano sul Gizio, Ippolito Schiappa, proprietario del cantiere dove trovò la morte Giuseppe Pascucci, 70 anni. I fatti risalgono al 3 febbraio 2021, quando Pascucci, intento nel ripulire il cantiere dalle sterpaglie, cadde nel vuoto, precipitando da un’impalcatura. L’uomo, in maniera autonoma, è salito sulla struttura dopo essere giunto all’ultimo piano della palazzina, in compagnia dello stesso proprietario del complesso. Una caduta di dieci metri di altezza, che ha causato la morte di Pascucci.

Immediato l’allarme lanciato dal proprietario del cantiere, in via Tratturo. Inutile, purtroppo, l’arrivo dei Vigili del Fuoco (i primi a intervenire) e dell’ambulanza. I sanitari, una volta giunti sul posto, non hanno potuto far altro che accertare il decesso del 70enne.

Formalmente il cantiere era chiuso, il permesso a costruire era scaduto e sul posto non c’erano lavori. La Procura della Repubblica di Sulmona, però, ha contestato l’omicidio colposo al proprietario. Secondo l’accusa, infatti, l’uomo avrebbe dovuto chiudere il cantiere, per impedire a Pascucci di salire sull’impalcatura.

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