Ricostruzione: manca la documentazione, 17 pratiche a rischio archiviazione

L’Ufficio speciale per la ricostruzione attende da più di 3 mesi la documentazione integrativa, che senza non si riesce a definire il provvedimento e ad erogare i fondi richiesti. Un “perdurare di ritardi che, come anche espresso nell’espletamento delle funzioni di controllo e indirizzo della Corte dei Conti – scrive l’Usrc -, produce un dannoso rallentamento dei processi istruttori e fisici della ricostruzione degli edifici danneggiati dal sisma Abruzzo 2009”.

Dopo undici anni e più da quel 6 aprile, insomma, c’è chi ancora non produce le carte necessarie per la riparazione degli edifici privati: 17, in particolare, sono i solleciti inviati dall’Ufficio per la ricostruzione ad altrettanti proprietari di edifici danneggiati a Sulmona. Di questi undici sono titolari di pratiche E, ovvero quelle che hanno riportato danni maggiori e inagibilità totali, e sei quelle di tipo B.

L’avvertimento vale in realtà come ultimatum: “Nei casi in cui la documentazione non dovesse pervenire in maniera comunque esaustiva e conforme alla richiesta di integrazione documentale entro 30 giorni dalla presente comunicazione (ovvero entro il 10 giugno, ndr) – continua l’Usrc – l’ufficio competente provvederà ad avviare l’iter per la conclusione del procedimento e l’archiviazione della pratica”.

Un danno non solo per i proprietari, ma in generale per il patrimonio edilizio e la sicurezza della città, per il quale, volendo, il Comune potrebbe intervenire.

“Si segnala altresì – fa notare l’Ufficio per la ricostruzione – la previsione del potere sostitutivo del Comune” che, in verità, non riesce a mettere in sicurezza gli edifici pubblici, figurarsi quelli privati.

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