Riordino del sistema turistico, Abruzzobnb contro D’Amario: “Esclusi da opportunità di crescita”

Esclusi, penalizzati e dimenticati dalla Regione. L’Associazione Abruzzobnb stigmatizza nuovamente la forte “distrazione”, come sottolinea l’Associazione stessa, da parte della Regione Abruzzo e del suo Assessorato al Turismo nella persona del titolare Daniele D’Amario, il quale “continua a non occuparsi delle centinaia di operatori del settore extralberghiero familiare a carattere non imprenditoriale che si sono visti ancora una volta esclusi e penalizzati dalle recenti iniziative legislative, nonostante la cura e l’attenzione che ripongono quotidianamente a supporto dell’incoming turistico della Regione”.

I termini utilizzati da Abruzzobnb sono forti, con albergatori “ghettizzati da qualsiasi miglioramento di immagine professionale con l’esclusione dalle classificazioni previste dal nuovo Disciplinare attuativo sul riordino del sistema turistico abruzzese redatto dalla Giunta Regionale”. Questa norma infatti prevede la classificazione in base ai servizi offerti solo per i B&B gestiti in forma imprenditoriale.

“Ribadiamo con forza – scrive il presidente dell’associazione, Lucia Simioni – come espresso anche durante il recente workshop sul tema: “Turismo Sostenibile – il ruolo e le prospettive del settore extralberghiero abruzzese” svoltosi in data 23 novembre scorso presso l’Università di Teramo in cui tra i relatori era presente la Presidente di Abruzzobnb di qualità Dott.ssa Lucia Simioni, che lo “status” di imprenditorialità delle strutture extralberghiere è un requisito di carattere fiscale, in merito al quale l’Organo Regionale non ha alcuna competenza. Le Istituzioni dovrebbero occuparsi, di mettere in atto strumenti per favorire la categoria extralberghiera di cui anche i B&B fanno parte, adottando misure di controllo nei territori per colpire gli irregolari e favorire l’emersione del sommerso, nel rispetto della legge come ha sempre agito l’Associazione, i cui associati sono in possesso di tutti i requisiti previsti dalla Legge (CIR – Scia – adempimenti sicurezza – igienico sanitari – assicurativi – portali registrazione Sitra e Portale Alloggiati alla stregua delle attività imprenditoriali)”.

La richiesta indirizzata a D’Amario è quella di ritornare sulla decisione che esclude, di fatto, dalla classificazione la maggior parte dei B&B abruzzesi nati e gestiti in forma non imprenditoriale ma di qualità ed in regola con tutte le normative previste. Tutte le strutture in regola con le normative regionali e nazionali devono essere classificate affinché un turista non sia “ingiustamente ingannato e fuorviato nella sua scelta”.

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