Sequestro di beni contraffatti, Abruzzo undicesima nella classifica nazionale

(foto Gazzetta del Sud)

E’ undicesima l’Abruzzo nella classifica nazionale dei beni contraffatti sequestrati nelle varie regioni italiane.

Al primo posto c’è la Campania  con 109 milioni di euro (37,0% del totale nazionale), seguita da Lazio (72milioni corrispondenti al 25%) e Lombardia (36 milioni cioè il 12,4%). I dati arrivano dalla Banca Dati Iperico (Intellectual Property Elaborated Report Of The Investigation On Counter-feiting), il database integrato sull’attività di contrasto alla contraffazione istituito presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero dello Sviluppo Economico.
In Abruzzo, quindi, sono stati sequestrati beni pari a 2milioni e mezzo di euro pari allo 0,9% di quelli effettuati sul territorio nazionale (294,5 milioni di euro), in diminuizione rispetto al 2008, primo anno di raccolta dati, per una percentuale del 18,5, “meno di quanto accaduto in Italia (-46,1%) nella quale hanno contribuito gli andamenti in calo di tutte le regioni ad eccezione dei soli Piemonte (+245,1%) e Umbria (+36,1%)- sottolinea la Cresa che nella sua nota aggiunge-. Nel corso del periodo analizzato emergono per l’Abruzzo gli anni 2011-12-13 che hanno visto un notevole aumento dei valori sequestrati relativi soprattutto a giochi e giocattoli e altre merci, categoria nella quale confluiscono oggetti e accessori di arredamento, prodotti in ceramica, ricambi auto, prodotti di carto-tecnica, fuochi artificiali, macchinari diversi, articoli di ferramenta e utensileria”.
Dal 2008 allo scorso anno, dunque, in Abruzzo sono stati sequestrati beni per 83milioni di euro, l’1,6% del totale italiano (5,3 miliardi di euro) ai quali contribuiscono principalmente Lazio (1.463milioni pari al 27,7%), Campania (907 milioni cioè il 17,2%) e Lombardia (875 milioni corrispondenti al 16,6%).In base alle categorie merceologiche, inoltre, i prodotti maggiormente sequestrati nel 2017 sono: apparecchiature elettriche (38,9%) seguita da giocattoli e giochi (22,8%) con percentuali superiori a quelle italiane (rispettivamente 8,5% e 16,0%), abbigliamento (20,6%) e accessori di abbigliamento (10,1%) con percentuali inferiori a quelle nazionali (rispettivamente 37,8% e27,8%). Sono state esclusi, dalla banca dati Iperico, alimentari, bevande, tabacchi e medicinali.
S. P.

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