Rischio rabbia dagli animali profughi, la Asl: necessario il prelievo ematico

Anche gli animali da affezione che giungono dai Paesi martoriati dalla guerra, devono osservare un periodo di isolamento e sottoporsi alla vaccinazione antirabbica.  Il servizio veterinario di Sanità Animale della Asl Avezzano-Sulmona-l’Aquila, scrive ai sindaci della Provincia,  per cercare di tracciare cani e gatti entrati in Italia con i profughi provenienti dall’Ucraina. Il ministero della Salute, per prevenire la diffusione della rabbia, ha disposto che gli animali in possesso di microchip e certificato di vaccinazione antirabbica, devono essere sottoposti a prelievo ematico, per titolazione anticorpi rabbia. Inoltre, obbligati a un periodo di osservazione a destino di 3 mesi, in caso di esito positivo della titolazione e di 6, in caso di esito negativo. Qualora non in possesso di microchip e certificato di vaccinazione antirabbica, viene raccomandato l’immediato riconoscimento con microchip e vaccinazione antirabbica, con il necessario periodo di osservazione di almeno 3 mesi. I  cani devono essere tenuti sempre al guinzaglio e provvisti di museruola. I gatti, invece, custoditi in ambiente confinato, durante tutto il periodo di osservazione. A tal proposito, Mario Mazzetti direttore del Servizio, invita coloro che ospitano i profughi insieme ai loro animali da compagnia,  a  informare al più presto il servizio veterinario, presso la sede Asl più vicina .

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