Snam: utopia e realpolitik

Novemila euro, anzi 8.994,01, per un parere “pro veritate”, che non è però sulla legittimità di un atto amministrativo, ma sulla possibilità di vincere o meno un ricorso al Tar. Come se un avvocato, per quanto bravo e rigorosamente di fuori (non sia mai a scegliere qualche professionista locale nel morente Foro sulmonese) fosse in grado di sostituirsi ai giudici. Che viene quasi da chiedersi quale sia il senso di avere un tribunale amministrativo. Ma tant’è: il Comune di Sulmona, tutti insieme maggioranza e opposizione, ha deciso di incaricare l’avvocato Paolo Colasante del Foro di Roma di redigere questo “testo sacro” con il quale, come un aruspice, bisognerà prevedere il buon esito o meno di un eventuale impugnazione della comunicazione di inizio lavori fatta da Snam il 17 febbraio scorso per la centrale e del Decreto direttoriale con cui il 29 novembre scorso (comunicato a Sulmona l’8 febbraio) si autorizza il gasdotto Sulmona-Foligno.

Gli scenari: se Colasante dovesse dare buone possibilità (di certo non certezze) per un esito vincente del ricorso, il Comune si metterebbe l’elmetto per combattere Snam in aula, sperando nei giudici e nell’aruspice. Rinunciando contestualmente ad un eventuale ristoro per le opere previste sul suo territorio: una partita che vale, vedremo, circa 3,3 milioni di euro. Se, invece, l’avvocato dovesse dare una percentuale di vittoria inferiore a quella di sconfitta (basterebbe anche un 49,9%?) allora, in teoria, il Comune non dovrebbe impugnare gli atti, rinunciando ad una battaglia che porta avanti da quindici anni, che è principalmente una battaglia politica. Più che un parere “pro veritate”, insomma, si tratta di una consulenza o meglio di un paracadute politico quello chiesto dal Comune, anche perché se con un parere sfavorevole (fosse anche per uno 0,01%) il Comune dovesse comunque decidere di rischiare, allora si aprirebbe una questione da Corte dei Conti, più che da tribunale amministrativo.

Il tempo stringe, perché i due mesi dalla notifica scadranno ai primi di aprile e per quella data il Comune avrà dovuto decidere per un verso o un altro. Dovendo concedere all’avvocato Colasante un tempo congruo per scrivere l’eventuale ricorso, va da sé che la settimana entrante la decisione dovrà essere assunta.

Non si tratta di una decisione facile, ma la politica è chiamata, ed eletta, per prenderla. E dovrebbe farlo senza la pancia, ma pensando cosa è meglio per il bene comune. Il clima che si è creato intorno al progetto Snam, però, non è certo dei più sereni: la comunità si è divisa in fazioni, lo scontro si è fatto a tratti violento, almeno verbalmente. Dopo quindici anni di lotta c’è chi ha alzato le mani, a dire il vero contro un bazuca impugnato dal governo davanti al quale sembra azzardata una resistenza ad oltranza. Dall’altra, invece, chi non vuole cedere ed è pronto a “morire” da eroe se ce ne sarà bisogno. Il fronte del no si è logorato, pezzi di classe dirigente e di categorie hanno chiesto di aprire il confronto con Snam e sono stati accusati dai comitati di sciacallaggio.

L’utopia contro la realpolitik. Questo è il punto. Politico. Di etica politica. Che la politica, e solo quella, deve sciogliere. Non un avvocato.

Consapevoli tutti, che se il Comune decidesse di fare ricorso rinuncerebbe al ristoro che deve essere sancito da una convenzione da sottoscrivere con Snam: la regola dice che il ristoro deve essere dell’1% dell’investimento, a conti fatti sono circa 2,8 milioni di euro per la centrale e 400-500mila euro per l’attraversamento dei dieci chilometri del tubo su Sulmona. Ma in sede di trattativa, se trattativa ci sarà, ovvero se il Comune non deciderà per il ricorso, Snam ha già detto di essere disposta a concedere qualcosa in più, tramite le sue fondazioni e le sue società. Fosse un parco di produzione energetica, formazione, mecenatismo culturale.

Non tutto si può comprare nella vita, certo, ma neanche “regalare”.

48 Commenti su "Snam: utopia e realpolitik"

  1. Perché il metanodotto no e la discarica di Noce Mattei si?
    Quale ha maggiore impatto sulla salute dei cittadini?
    E poi si vanno a buttare circa 10 mila euro per capire se poter fare o meno ricorso, si rasenta il tidicolo!

  2. Mario Pizzola | 26 Marzo 2023 at 06:58 | Rispondi

    Tre milioni e trecentomila euro? Caspita, un bel gruzzolo! Per la verità sarebbero tre milioni e duecentonovantunomila, perché bisogna togliere i novemila dati al luminare. Comunque una cifra di tutto rispetto. Considerato che gli abitanti di Sulmona (al 31.12.2022) sono 22.175, ad ognuno toccherà la bella somma di oltre 148 euro, ovvero più di 40 centesimi al giorno. In questi tempi di crisi non si butta via niente, come il maiale. Li metteremo in banca, così, quando arriverà il momento di pagare in bolletta il costo dell’intera opera (due miliardi e quattrocento milioni di euro) avremo un bel fondo cassa per alleviare la spesa.

  3. L’attuale maggioranza riuscirà a creare 3 posti di lavoro in 5 anni? Stanno dialogondoncon qualche azienda? 3 posti in 5 anni non è così complicato… oltre gli incarichi, intendo…

    • Scusa Sulmona, ma cosa ti aspetti che faccia un sindaco? Chiama le imprese per dire loro cosa? Che qui c’é un gruppetto di disoccupati che non sanno fare niente, non hanno competenze, né titoli di studio spendibili sul mercato, e che stanno aspettando che venga qualche allocco solo perché il Sindaco li ha chiamati al telefono?
      Ma vi rendete conto di che cosa scrivete? Con quali leve economiche e politiche un Sindaco crea posti di lavoro? Non siamo più negli anni ‘80. I tentativi in questa direzione hanno portato al dissesto e allo sfacelo che vediamo ora in ogni momento e leggiamo su ogni testata giornalistica locale.
      Ci sono una marea di fondi europei e nazionali erogati a favore di giovani e di persone che hanno voglia di lavorare e di impegnarsi, senza che si chieda al Sindaco di fare quello che loro non sanno fare.

  4. a mio modesto parere questo discorso è superfluo perchè è ovvio che i professionisti di fori più grandi ed importanti hanno un’altra formazione ed esperienza, non possiamo essere bigotti e campanilisti perchè è proprio questa mentalità che ha portato la valle Peligna al disastro. la meritocrazia deve guidarci e non l’appartenenza ad un territorio o un credo politico e una cerchia di amici . discorsi inutili e fuorvianti. e poi mi associo al coro che dice che è peggio la discarica di Noce Mattei che un gasdotto interrato. però li nessuna barricata come mai? vergogna!

  5. il problema che alla fine è sempre il nostro foro a prendere la questione…sia per la SNAM che per la discarica.

  6. I fatti: contro il progetto si battono da anni, legittimamente sia chiaro, poche decine di persone.
    Sono gli stesi che troviamo nella manifestazioni o forse sarebbe preferibile scrivere in qualsiasi manifestazione “etnico de sinistra”. Il resto della cittadinanza, a stragrande maggioranza, favorevole al progetto ma impaurita di essere tacciata di chissà quali misfatti per tale giudizio favorevole. La classe politica e quella dirigente in genere assolutamente consapevole ( a parte quelli che la politica la vivono come una religione) dell’importanza strategica del progetto e quindi dell’inutilità delle proteste, ma allo stesso tempo sempre pronta a dirsi contro l’opera perché i voti di un centinaio di famiglie possono tornare utili. Insomma, a parte il convincimento di alcuni chierici dell’ ecologismo, il resto è da sempre speranza che l’opera si faccia senza però dirlo in piazza. Ergo: una buffonata!

    • concordo perfettamente Hanks!
      aggiungo ma quante persone di questi comitati usano il gas?
      TUTTI!
      per 4 cretini continuiamo fare danno a Sulmona

  7. Mario Pizzola | 26 Marzo 2023 at 10:59 | Rispondi

    “Vorrei solo riuscire a comprendere come mai tanti uomini, tanti villaggi e città, tante nazioni a volte sopportano un tiranno che non ha alcuna forza se non quella che gli viene data, non ha il potere di nuocere se non in quanto viene tollerato. Da dove ha potuto prendere tanti occhi per spiarvi se non glieli avete prestati voi? Come può avere tante mani per prendervi se non è da voi che le ha ricevute? Siate dunque decisi a non servire più e sarete liberi!”. Discorso sulla servitù volontaria, di Etienne de la Boétie (1530 – 1563, filosofo, scrittore e giurista francese).

  8. La maggior parte dei sudditi crede di essere tale perché il re è il re, non si rendono conto che il re è il Re perché essi sono sudditi.

  9. Non vedo la scandalo nel chiedere un parere ad un professionista.
    Per quanto concerne il compenso mica stanno commissionando 100 fiori di confetto a 1 euro l’uno !?

  10. Ciclo dell'acqua | 26 Marzo 2023 at 12:29 | Rispondi

    Quelle “poche decine di persone” fondano da 15 anni le loro lotte su un cardine:lo studio costante e approfondito dei doc, i quali danno contenuto e vigore a tutte le iniziative messe in campo.Gli aggettivi “inquinante,inutile, imposta” riferiti all’opera, non sono urlati a caso dopotutto…Dubito che “la stragrande maggioranza” della cittadinanza che non partecipa, si dedichi alla medesima analisi dei doc, indi per cui la correlazione “non partecipo = sono favorevole all’opera” decade per insufficienza di prove:). Inoltre, occorre un discreto “distacco” per guardare il Po e co. in secca a marzo e accettare emissioni di CO2 e co.per decenni senza vederne correlazioni…

    • Concordo ma ci sono come sempre in questo paese analisi contrastanti pro e contro. Non so chi è con quale competenza tecnica valuti i documenti e che documenti che fonte che attendibilità hanno. Dico solo che non è detto che chi non partecipa non studia e chi non partecipa da un silenzio assenso. Basterebbe chiedere alle persone di esprimersi al riguardo. Sulle emissioni però andrebbe anche detto che tra riscaldamenti obsoleti (prima fonte di inquinamento) e traffico/auto inquinanti (Seconda fonte di inquinamento) andrebbe fatto un discorso un po’ più ampio del solo metadonotto. Perché bloccarlo non salverà il pianeta se non si interviene anche sulle altre. Da qualche parte bisogna iniziare però dj lasciare la macchina a casa molto, anche contrari al metadonotto, non ne hanno intenzione così come non vedo tra di loro boom di auto elettriche anzi spesso hanno macchine che minano l’ambiente senza alcun imbarazzo. Ragioniamo ma ragioniamo a 360gradi

    • Concordo e sottoscrivo.

  11. Gas gas e Cenerentola | 26 Marzo 2023 at 13:26 | Rispondi

    I “quattro cretini”, in 15 anni di lotta hanno avuto infiniti incontri con i nostri rappresentanti istituzionali a tutti i livelli. E le istituzioni hanno votato documenti di contrarietà al metanodotto e alla centrale, tutti con voto unanime : 11 delibere del Consiglio comunale di Sulmona, 10 del Consiglio regionale d’Abruzzo, 7 delibere di giunta regionale per dire no all’intesa con lo Stato, 4 leggi della Regione Abruzzo, 6 delibere del Consiglio provinciale, una risoluzione parlamentare. Tutto cancellato da un potere arrogante e ignorante, servo degli interessi dell’Eni e della Snam. Chi cerca i “cretini” dovrebbe fare una sola cosa: guardarsi allo specchio.

    • basta comitati | 26 Marzo 2023 at 16:01 | Rispondi

      15 anni a rallentare il progresso dell Italia!
      un pease di democrazia, se a voi non piace, potete tranquillamente andarvene, dove? a quel paese

      • È lei a decidere? L’arroganza, appunto, senza supporto alcuno di qualsivoglia conoscenza. Non solo cretini all’orizzonte, ma spocchiosi ignoranti che gonfiano il petto, come tacchini pronti per la festa del ringraziamento di cui sono portata principale.

    • 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻

  12. Con i vostri commenti insistete con la contrarietà al metanodotto, senza dire quale inquinamento può portare al nostro territorio, nel mentre pochi avete obiezioni sulla discarica di Noce Mattei che continua ad emanare miasmi dei quali non si conosce la natura e, alla lunga, gli effetti sulla salute.
    Non vorrei che si venga a scoprire una nuova piccola Taranto!

  13. Basta essere servi | 26 Marzo 2023 at 16:16 | Rispondi

    Signor “basta comitati” è lei che se ne dovrebbe andare via da questo territorio visto che fa il tirapiedi della Snam. Sulmona non è terra di conquista per chi vuole fare solo profitti sulla nostra pelle, inquinando l’intera vallata e mettendoci una bomba ad orologeria sotto i piedi.

    • Certo che bollare come servi quelli che non la pensano come voi aiuta molto la causa. Fate una bella consultazione pubblica e vediamo cosa ne esce.
      Inquinano anche le macchine con cui andate in giro beatamente eppure non ci rinunciate. La vera bomba a orologeria è quella di chi sta impoverendo questo territorio che tra poco avrà aria pulita ma nessuno a respirarla perché di aria non si campa, pubblici dipendenti e pensionati a parte.

      • Ed è ovvio meglio aria inquinata, che poi respireremo da sotto terra, giusto? Meno male che si è risposto da sé

  14. Basta essere servi | 26 Marzo 2023 at 18:14 | Rispondi

    Lei non ha proprio capito. “Basta essere servi” si riferisce a tutti coloro che per 15 anni hanno condotto questa battaglia e che sono stufi di essere servi. La consultazione c’è già stata ed è la enorme quantità di delibere che i rappresentanti eletti dal popolo – ripeto: eletti dal popolo – hanno votato dal 2008 ad oggi. Non ce n’è stata neppure una a favore del progetto Snam. Il nostro territorio si impoverirà ancora di più con insediamenti come il metanodotto e la centrale che non portano occupazione ma ci depredano del nostro capitale naturale, che è la vera risorsa per costruire un futuro per i nostri figli.

    • Allora avevo capito bene.
      Perché non far esprimere i cittadini stessi? Non capisco cosa la impedisce. E comunque anchd il governo nazionale che ha deciso di farlo è eletto. E che futuro abbia
      L costruito fino ad adesso con tutti questi no? A me sembra nulla ma posso anche sbagliarmi. E ribadisco il nostro capitale naturale va tutelato anche dalle auto e dalle caldaie obsolete che forse inquinano più o altrettanto. Eppure non vedo grandi battaglie al riguardo.

  15. Cambiamento climatico | 26 Marzo 2023 at 22:57 | Rispondi

    Mi dispiace ma lei si sbaglia, mister aria fritta; diversi ministri non sono affatto eletti, ma sono di nomina politica, vedi per es. Piantedosi che è un prefetto, oppure Sangiuliano che è un giornalista o la Calderone che è una consulente del lavoro. Quanto al referendum, perché non se ne fa promotore lei? Gli ambientalisti, che nell’aprile del 2018 hanno portato in piazza a Sulmona migliaia di persone (a differenza dei sì Snam che non hanno avuto il coraggio di fare una sola manifestazione) non lo temono affatto. E che dire del governo italiano, che si oppone a quello che dice lei, e cioè alla cessazione della produzione degli inquinanti veicoli a benzina e diesel dai primo gennaio 2035, deciso dall’Europa? Oppure all’efficientamento energetico degli edifici, anch’esso deciso dall’Europa? Guarda un po’, è lo stesso governo che ha autorizzato il metanodotto, per favorire gli interessi della Snam e dell’Eni che non si vogliono rassegnare all’abbandono dei combustibili fossili, decisione indispensabile se si vuole salvare il Pianeta dal disastro climatico.

    • Neanche gli assessori sono eletti. Mi sa che lei è confuso il governo è scelto dal parlamento eletto come la giunta dei comuni è nominata dai consiglieri.
      Mi fa specie che chi dice di rappresentare il pensiero o l’opinione dei cittadini poi teme questa stessa opinione.
      Guardi lei si fa trascinare dalla polemica politica. Io non sostengo questo governo anzi. È il contrario. Il problema che non risponde alla mia domanda citando l’incorrenza anzi la coerenza di questo governo sulla negazione del cambiamento climatico, il problema è l’incoerenza di alcuni che si dicono contrari al metadonotto per tutelare l’ambiente poi per lo stesso motivo non trovano corretto e opportuno chiudere alle auto. E se uno crede nella tutela dell’ambiente non lo fa a fasi alterne. Devo elencarle ambientalisti con auto inquinanti, che non rinunciano alle auto neanche per fare 100m o politici contro il metanodotto che nelle segrete stanze della politica di oppongono alla chiusura di Piazza Garibaldi o a una stretta sul traffico in centro?

  16. BASTA COMITATI | 27 Marzo 2023 at 07:08 | Rispondi

    carissimi comitati ma quando smettete di volere per forza avere regione???
    peggio dei medici con accaninento terapeutico…
    Nemmeno il parere dell ARERA vi dice niente?
    non riuscite a capire che avete torto!?
    È BASTA

    DELIBERAZIONE 21 MARZO 2023
    108/2023/R/GAS
    VALUTAZIONE URGENTE DELL’INTERVENTO DI SVILUPPO “POTENZIAMENTO PER
    NUOVE IMPORTAZIONI DA SUD” (C.D. “LINEA ADRIATICA”)
    1. di valutare positivamente l’intervento di sviluppo della Linea Adriatica, nei termini di
    cui in premessa;
    2. di segnalare al Governo e al Parlamento l’opportunità di destinare allo sviluppo della
    Linea Adriatica le risorse del programma RepowerEU, integrativo dei Piani nazionali
    di ripresa e resilienza, finalizzato a sostenere l’indipendenza dalle fonti fossili russe;
    3. di trasmettere il presente provvedimento al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza
    Energetica;
    4. di trasmettere il presente provvedimento al Presidente del Consiglio dei Ministri;
    5. di trasmettere il presente provvedimento alle Commissioni parlamentari competenti
    della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica;

    MA AVETE CAPITO A CHI A SCRITTO L’ARERA? LE MASSIME AUTORITÀ DI QUESTO PAESE

  17. Indipendente | 27 Marzo 2023 at 09:25 | Rispondi

    Arera autorità indipendente? Tutti i componenti dell’Arera sono di nomina politica e Stefano Besseghini, il presidente, è stato voluto dalla Lega, partito di governo. E poi, l’Arera conosce così bene il problema che nella sua deliberazione parla di “potenziamento” della centrale di Sulmona quando la centrale non ancora esiste.

    • Però quella stessa Arera di nomina politica andava bene ai comitati quando sembrava chiedere consultazione pubblica.
      Sono tutte queste cose che a seconda di cosa dice si cambia il giudizio che fanno perdere credibilità.

      • pincopallino | 27 Marzo 2023 at 14:56 | Rispondi

        infatti, dal ‘clamoroso l arera IMPONE UNA CONSULTAZIONE PUBBLICA’ al silenzio successivo dei comitati

    • pincopallino | 27 Marzo 2023 at 14:51 | Rispondi

      L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) è un organismo indipendente, istituito con la legge 14 novembre 1995, n. 481 “Norme per la concorrenza e la regolazione dei servizi di pubblica utilità.

      la nomina politica è SOTTOPOSTA AL PARERE DEL SENATO, se questo parere non ti sembra sufficiente…

  18. Indipendente | 27 Marzo 2023 at 17:42 | Rispondi

    La delibera dell’Arera non sta in piedi proprio nel merito. L’Arera propone di utilizzare i fondi del Pnrr per la Linea Adriatica, che non c’azzecca niente col Pnrr. Infatti, il Pnrr ha la sua origine nei programmi europei Next Generation Eu e Repower Eu, i quali hanno lo scopo di sostituire i combustibili fossili (come il gas) e accelerare la transizione verso le fonti energetiche rinnovabili. Insomma, tutto il contrario del progetto Snam. Inoltre l’Arera propone di caricare una parte dei costi su eventuali utilizzatori del gas proveniente dall’Italia. Ma dove sono questi utilizzatori? Dove sono i contratti di vendita a lungo termine, visto che queste opere hanno una durata di 40/50 anni? Alla fine saranno sempre i cittadini italiani a pagare in bolletta i costi di un’opera che non servirà a niente. Morale: in questo modo l’Arera non fa altro che fare un favore alla Snam e all’Eni. Come il governo.

    • Quindi la logica del NOSNAM medio può essere riassunta come segue; il parere di qualunque organo che non si è ancora espresso sul progetto centrale e metanodotto e che può dare un parere negativo vale oro ed è imprescindibile ai proseguimento della procedura autorizzativa; lo stesso organo, se esprime parere favorevole, viene declassato a servo di non si sa quale padrone ed il suo parere viziato da non si sa quale errore o valutazione. Ma finiamola con questa farsa. piuttosto con i ristori mettete a terra progetti che possono far bene alla valle.

  19. Indipendente | 27 Marzo 2023 at 19:27 | Rispondi

    Nessuno ha mai esaltato l’Arera. Neppure quelli dei comitati. Si sapeva che è un organo di nomina politica e quindi non c’era molto da aspettarsi. Il fatto che sottoponesse a consultazione pubblica un progetto già approvato dal governo costituiva però una novità e come tale meritava attenzione. Ma, come spesso accade in Italia, la montagna ha partorito il classico topolino. Aver buttato la palla in Europa cercando di far finanziare il progetto Snam con i fondi del Pnrr, dimostra in maniera lampante quello che gli ambientalisti dicono da anni e cioè che l’opera non serve all’Italia. Altrimenti avrebbero deciso di caricarne il costo sulle bollette. Ma alla fine, comunque la si giri, pagheranno sempre i cittadini italiani, per un’opera inutile che porta profitti solo nelle casse di Snam e di Eni. Se l’Europa non la inserirà nel Pnrr tornerà sulle bollette. In caso contrario, la pagheremo sempre noi, i nostri figli e nipoti perché i soldi del Pnrr non sono gratis ma a debito e devono essere restituiti con gli interessi.

    • mente incasinata | 27 Marzo 2023 at 22:09 | Rispondi

      caro’indipendente’ cerca di chiarire le tue idee, perché con quello scrivi sei una contraddizione dei tuoi pensieri.
      fai una pausa, rileggiti un po di cose e avrai luce sulla vera realtà dei fatti.

  20. Incasinato sarai tu che non sei in grado di portare un solo argomento logico. Con il mondo che brucia e con una siccità spaventosa causata dall’utilizzo pazzesco dei combustibili fossili in primis il metano, non sei capace di dire una sola parola contro il governo che non fa un … per invertire la rotta, anzi autorizza opere assurde che spingeranno sempre di più il pianeta verso il baratro.

    • Tra i combustibili fossili comunque il gas naturale è quello meno inquinante: tradotto il metano inquina meno di petrolio e carbone. Quindi se vogliamo noi di Sulmona salvare il pianeta dal baratro perché non iniziamo dalle auto dal riscaldamento che inquinano di più? Magari perché non iniziamo i no snam che girano con auto ante guerra? Perché qua sembra che ci stiamo a prende in giro come se nessuno sapesse che il metanodotto il gas in generale inquinano meno del traffico e del riscaldamento e nonostante ciò nessuno o pochi rinunciano all’auto anche per fare 100m, anti metanodotto compresi.

  21. Il metano è un gas climalterante 80 volte più potente della CO2, perciò il suo utilizzo incide enormemente sul riscaldamento globale del pianeta. Altro che meno inquinante, questa balla la racconta la Snam. Bisogna abbandonare al più presto i combustibili fossili e passare alle fonti energetiche rinnovabili. Lo dica al governo che continua ad opporsi assurdamente alla decisione dell’Europa di cessare dal gennaio 2035 la produzione dei veicoli a benzina e diesel. La colpa di quello che sta succedendo nel mondo (eventi meteo estremi, siccità che mette in ginocchio l’agricoltura ecc.) ora sarebbe addirittura degli ambientalisti. E’ ridicolo. Quando il dito indica la luna lo stolto guarda il dito.

    • Prima di dare dello stolto a chi fa giuste osservazioni dovrebbe studiare.
      Il metano sarà pure più impattante della CO2, ma se disperso in ambiente. Il metano viene bruciato per poter generare calore, quello che la riscalda dentro casa la sera, a seguito della combustione si generano CO2 ed altri componenti; lo stesso accade per Carbone e Petrolio ma i residui della combustione di questi due prodotti sono molto maggiori rispetto ai residui della combustione del metano a parità di energia prodotta. In conclusione rispondere al commento di “No Auto” paragonando l’impatto del metano con quello della CO2 sull’ambiente quando il metano non viene disperso in atmosfera fa di lei un ignorante della materia. Tale mio giudizio è confermato dal fatto che sostiene la tesi tecnicamente più assurda possibile. Sostituire per il fossile con le rinnovabili NON è tecnicamente possibile per motivi che non sto qui a spiegarle. Sicuramente le rinnovabili vanno ampliate e meglio sfruttate ma non possono, per ragioni meramente tecniche, sostituire il fossile; ecco che, essendo costretti all’uso del fossile, si sceglie quello meno impattante, il metano. Il metano va quindi a sostituire carbone e petrolio e quindi ha bisogno di nuove infrastrutture, metanodotto e centrale.
      Spero di aver chiarito le sue poche idee e ben confuse.
      Cordialità

      • La LINEA Adriatica, doveva passare con una LINEA retta, nel mare Adriatico, ma a Pescara hanno detto NO! E quindi la LINEA è diventata una CURVA verso l’Abruzzo interno.(ovviamente con maggiori costi, ma a Pescara si fanno rispettare.) Eh! Ma a Pescara sono scemi e mica l’hanno capito tutto quello che i capiscioni nostrani hanno capito!

  22. Il suo lungo sproloquio mi conferma che chi fa bella mostra di ignoranza è lei. Il metano è disperso nell’ambiente in enormi quantità perché vi sono perdite lungo tutta la filiera: dai pozzi di estrazione ai metanodotti. Ed è per questo che è una delle principali cause del cambiamento climatico. Perciò è lei che deve studiare prima di parlare. Quanto alla necessità di procedere subito alla riduzione, e quindi all’abbandono dei combustibili fossili, metano compreso, entro il 2050, si legga l’ultimo rapporto sul clima dell’ONU che ha lanciato un drammatico appello a tutti i governi del mondo: se vogliamo salvare il pianeta dobbiamo agire ora; e le alternative ci sono e sono appunto le fonti energetiche rinnovabile. Invece il governo italiano, asservito com’è agli interessi dell’Eni e della Snam continua assurdamente a finanziare le opere fossili e a boicottare irresponsabilmente le rinnovabili.

    • pincopallino | 30 Marzo 2023 at 07:49 | Rispondi

      il problema del mondo non è il gas ma sono altri fonti fossili quali il CARBONE ed il PETROLIO che inquinano TANTO MA TANTO TANTO DI PIÙ DEL GAS METANO. questa è scienza non chiacchiere.
      Ti faccio un esempio il carbone e il petrolio DOPO la combustione producono sostanze CANCEROGENE quali ad esempio il benzopirene (BAP) che, per legge europea e italiana, viene cobtrollato ogni ora in tanti punti delle grandi citta’.
      la transazione energetica DOVRÀ PER FORZE DI COSE TRANSITARE PER IL GAS METANO.
      le aziende piccole (vedi un caseificio di sulmona che ha chiuso per colpa dell ENERGIA) o grandi aziende non possono transitare IMMEDIATAMENTE verso le rinnovabili, MAGARI FOSSE POSSIBILE!
      IL VERO VERO VERISSIMO PROBLEMA È CHE QUESTA TRANSAZIONE LA DEVE FARE TUTTO IL MONDO NO SOLO NOI ABRUZZESI, ITALIANI EUROPEI.
      quindi prr adesso e per i prossimi 30 anni ci serve e ci servirà il gas metano!

  23. Ma quanti scienziati ci sono a Sulmona!!! Peccato che poi tutto questo sapere finisce per offendere chi la pensa in maniera diversa con toni abbastanza accesi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*