Il primo cittadino ha infatti annunciato che domani saranno a palazzo San Francesco due funzionari della Regione che dovranno concordare modi e tempi del loro lavoro che sarà incentrato principalmente nella redazione e predisposizione delle gare d’appalto. In sostanza quanto dovrebbero fare i dirigenti del Comune che per questo ricevono anche un lauto stipendio. Ma tant’è nel Palazzo dove non si muove carta, c’è bisogno di un tutore. E non solo per le gare: sempre il sindaco ha annunciato infatti che dal 12 giugno arriveranno anche gli addetti, sempre della Regione, per la costituzione di un ufficio speciale per far fronte a Casa Italia, una grande occasione per l’Abruzzo che il presidente Luciano D’Alfonso non ha intenzione certo di farsi sfuggire di mano.
Due sonori ceffoni all’apparato amministrativo, indebolito dall’assenza del personale di supporto delle cooperative e sul filo del rasoio per i procedimenti disciplinari e penali avviati dopo la vicenda dei furbetti del cartellino, che arrivano nel giorno in cui anche i Revisori dei conti strigliano la struttura per sua inefficienza.
Insomma una Caporetto che mette a disagio anche la politica e la maggioranza che, oggi, ha dato segnali di nuovi orizzonti. Il bilancio consuntivo, sollecitato da una diffida del prefetto (che ha minacciato di sciogliere il consiglio comunale), infatti, ha visto l’ambigua astensione di una parte della minoranza e in particolare di Bruno Di Masci, Fabio Ranalli e Francesco Perrotta. Qualcuno, senza troppi voli pindarici, già pensa ad un nuovo scenario politico dopo l’11 giugno. Molto dipenderà anche dal risultato elettorale di Pratola.
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