Undici scuole in tre anni: il Piano di chiusure per l’Abruzzo

Undici scuole su 190 chiuderanno i battenti nei prossimi tre anni in Abruzzo: è quanto prevede la legge di bilancio approvata quest’anno che modifica i parametri relativi alle istituzioni scolastiche, ovvero l’assegnazione di dirigenze in base al numero della popolazione scolastica. Per l’Abruzzo, e in particolare per le aree interne che sono quelle più colpite dallo spopolamento e soprattutto dalla riduzione della popolazione giovanile, sarà una sforbiciata pesante che in prospettiva, se verrà confermata la logica e il criterio adottato, diventerà insostenibile per l’accesso all’istruzione nei territori periferici: l’Istat, infatti, ha previsto che nella nostra regione si perderanno nei prossimi dieci anni circa 28mila alunni.

Il tema è stato affrontato ieri in un incontro a cui ha partecipato l’assessore Quaresimale e i sindacati, per un piano di dimensionamento scolastico che ha un cronoprogramma abbastanza definito: la trasmissione alla Regione delle bozze dei piani provinciali entro settembre di quest’anno, la riunione del tavolo tecnico interistituzionale entro metà ottobre, la trasmissione degli atti deliberativi delle Province entro fine ottobre e poi entro la fine di novembre l’adozione del Piano da parte della Regione. Regione che, tuttavia, non ha dato parere favorevole nella conferenza Stato-Regioni, passaggio richiesto dalla stessa legge.

Secondo la Cgil, però, la Regione avrebbe potuto e potrebbe fare di più, a partire dall’impugnazione del decreto che dovrebbe avere effetto già a partire dall’anno scolastico 2024/2025.

“Non ci si può limitare ad ‘assecondare’ la dinamica demografica e tagliare in proporzione al numero degli alunni, altrimenti si rischia una spirale inarrestabile. La particolare conformazione territoriale dell’Abruzzo, la presenza di comuni montani, la mancanza di efficienti reti di trasporto renderebbe necessaria un’attenzione specifica al territorio – commenta il segretario regionale della Cgil, Pino La Fratta -. Per invertire la denatalità servirebbero politiche atte a sostenere l’occupazione stabile di giovani e donne e investimenti idonei a garantire un migliore rapporto tra esigenze di vita e lavoro: più asili nido, gratuità e obbligatorietà delle scuole dell’infanzia, aumento del tempo pieno e tempo prolungato”.

1 Commento su "Undici scuole in tre anni: il Piano di chiusure per l’Abruzzo"

  1. Concetta Di Prospero | 2 Agosto 2023 at 19:25 | Rispondi

    Secondo la CISL Scuola non solo la Regione ma in primis Comune e Sindacati avrebbero potuto fare di più ed in tempi non sospetti.
    Le Serafini Di Stefano con 500 alunni sono sottodimensionate ad oggi. Ciò significa che non hanno un Preside titolare e la titolarità di scuola. Se si fanno accorpamenti, rischiano di saltare per prime confluendo in altro istituto cittadino.
    Altre scuole (non di questa città) con numeri pari a poco più della metà di 500 o versano nella stessa situazione o addirittura hanno ancora la Dirigente titolare!
    Colpa della stupidità trasversale di questa Valle negli anni addietro e presenti.
    Come CISL Scuola Abruzzo e Molise abbiamo chiesto da tempo tavoli interistituzionali come fanno gli altri territori.
    Abbiamo chiesto con forza, NOI, non di andare a parlare con deputati minoritari che a Roma non contano e non accusano: abbiamo chiesto delibere comunali e provinciali per tutti i Comprensivi a rischio di taglio. L’interessamento della Regione che tutto può in materia.
    Noi abbiamo chiesto per Sulmona, Valle Peligna ed Alto Sangro. La nostra terra e il nostro territorio. Non per tutti e nessuno.
    Non abbiamo, noi (a differenza di altri che si arroccano sovente a difensori della patria) pestato i piedi per realtà microscopiche a DANNO di Sulmona e valle Peligna -Alto Sangro.
    Chi ci ascolta?
    Siamo ancora in tempo per una reale levata di scudi.
    Uno varrà uno ma 500 iscritti (Serafini Di Stefano) non possono valere meno di 237 (Pescasseroli) o 67 (Grue di Castelli).
    A Penne con 1800 alunni ci sono 4 Comprensivi. Come mai noi con 1800 alunni ci dobbiamo accontentare di 2?
    Poi toccherà a Raiano, Pratola etc etc
    Nella Valle del silenzio.
    Non vi lamentate se non riuscirete a parlare con le Presidi dei vostri figli, se non troverete pronta udienza nelle Segreterie alunni!
    Dal 2026 si taglierà sugli organici.
    In attesa di risposte chiare convincenti e non anonime
    Una che c’è e che si firma sempre
    Prof Concetta Di Prospero
    CISL Scuola

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