Rapporto Cresa, crescono imprese di pulizie, tatuatori e riparatori Pc

Anche se l’artigianato è pesantemente in crisi da cinque anni a questa parte, con la chiusura di numerose imprese, secondo lo studio del Cresa, Centro studi regionale delle Camere di commercio abruzzesi, svolto sui dati Unioncamere-Infocamere relativi a dicembre 2017, alcuni mestieri artigiani resistono e a volte crescono.

Confrontando i dati con il 2012 si nota di più l’aumento delle imprese che svolgono attività di servizi rispetto a quelle industriali. Fra le imprese dei servizi sono in crescita quelle che si occupano di pulizia degli edifici (+168 pari al +49,3%), di disinfestazioni (+20 corrispondenti al +76,9%) e di riparazione di computer (+29 cioè il +27,1%), le agenzie per il disbrigo delle pratiche (+22 cioè il +47,8%) e i giardinieri (+4 corrispondente al +1,9%), conformemente all’aumento riscontrato dal comparto dei servizi alle imprese del quale fanno parte.

Poi ci sono l’aumento delle imprese che offrono servizi alla persona, ai tatuatori (+96 cioè il +104,3%) che rimangono comunque in numero esiguo (188 unità), si accompagna l’andamento senza variazioni rilevanti di parrucchieri ed estetisti (+7 pari al +0,2%) che sono la categoria più numerosa (3.851 unità). Tra gli artigiani che svolgono attività di tipo industriale sono aumentate le imprese che producono accessori di abbigliamento (+22 pari al +25,9%) in controtendenza rispetto al forte calo del comparto più generale della confezione di abbigliamento (-17%), i meccanici industriali (+39 corrispondenti al +17,2%) in analogia alla crescita del comparto della riparazione manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature, i panettieri e pasticceri (+ 31 pari al +5,2%) il cui andamento positivo si contrappone alla flessione delle imprese alimentari in genere.

Tra i mestieri artigiani che segnano invece un saldo negativo nell’ultimo quinquennio vi sono le imprese che si occupano di carpenteria metallica (-29 cioè il -10,7%), i tornitori e fresatori (-50 corrispondente a -24,2%) e i fabbri (-94 pari a -21,8%) che confermano l’andamento in flessione del comparto della fabbricazione di prodotti in metallo. Ad essi si aggiunge la sensibile diminuzione di molti mestieri legati alle attività edilizie quali imbianchini e vetrai (-340 pari al -26,8%), piastrellisti (-246 corrispondenti al -28,5%), elettricisti (-222 cioè il – 13,2%), idraulici (-149 pari al -9,4%), serramentisti (95 corrispondenti al -22,5%) e demolitori (-92 cioè il – 39,0%) che rispecchiano in maniera molto evidente la crisi delle attività edili. Tra le attività di servizio diminuisce il numero di meccanici (-200 pari a -9,2%) e di trasportatori “padroncini” (-308 unità pari a – 20,8%).

S.M.

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