C’è anche il progetto Spirito d’Abruzzo che interessa l’Abbazia Celestiniana tra i fondi rimodulati per il 93 per cento dalla Regione Abruzzo con soggetto attuatore il Mibact. Fondi che non sono persi, ma che slittano causa forza maggiore ossia l’emergenza Covid, perché la Regione quei soldi li ha utilizzati per far fronte alle spese sanitarie ed economiche derivanti dal periodo di quarantena. Si tratta di circa cento milioni di euro recuperati sui fondi europei. Tra le altre cose il presidente della Regione Marco Marsilio ha annunciato una contrattazione con lo Stato per circa 84milioni di euro. Sta di fatto che al momento ancora non arriva nulla e comunque le risorse non arriveranno nell’immediato.
Durante la conferenza stampa di oggi Marsilio ha parlato di mistificazione, sciacallaggio da parte delle forze politiche di opposizione in un periodo in cui ci si avvicina anche alle elezioni. “Non c’è nessuno scippo, nessun ritardo, ma si tratta di un accordo vantaggioso per l’Abruzzo” ha specificato Marsilio riferendosi alla modalità con cui lo Stato restituirà i soldi.
Dunque per alcune opere resta disponibile il 7 per cento necessario alla progettazione, mentre il restante spostato al nuovo anno che, per l’Abbazia, si traduce in 420mila euro disponibili e 5,580milioni riprogrammati.
Non era forse totalmente chiara la situazione ieri quando il sindaco Annamaria Casini era intervenuta sul presunto taglio dichiarando la gravità della scelta: “Questa Giunta regionale invece di farsi garante dell’attuazione di un investimento fondamentale per lo sviluppo della Valle Peligna e di tutto il Centro Abruzzo, taglia fondi mettendo a rischio la valorizzazione dell’Abbazia, su cui lo stesso Comune aveva assicurato la definizione degli indirizzi strategici per gli interventi a cura del Segretariato e del Polo Museale per il restauro e la completa funzionalizzazione del’Abbazia Celestiniana. Su questo Polo culturale, importante attrattore nazionale, e sull’intera area pedemontana – continua il sindaco- stiamo lavorando da tempo con molto impegno, perchè i fondi stanziati dalla precedente Giunta Regionale, fortemente voluti dall’allora assessore Andrea Gerosolimo, si traducano in volano di sviluppo turistico ed economico per l’intero Centro Abruzzo, un’area interna che sta puntando proprio sullo sviluppo sostenibile. Il milione circa gestito dal Comune è a buon punto e gli interventi su area Celestiniana e Campo 78, malgrado le lungaggini burocratiche dell’iter progettuale ed autorizzatorio da parte di sovrintendenza, saranno appaltati entro settembre. Sugli altri Fondi dei 12 milioni del masterplan stanziati, la Regione avrebbe dovuto dar conto di questa operazione coinvolgendo il Comune, la Consigliera regionale del territorio Antonietta La Porta, e l’intero territorio per promuovere un confronto rispetto ad un’azione decisa a difesa di questo importante investimento, sentito il Ministero dei Beni Culturali, responsabile degli interventi, che avrebbe dovuto adoperarsi per recuperare i ritardi e non vanificare tutti gli sforzi fatti in questi anni. Il Comune ora si opporrà a questa sottrazione – concludeva il sindaco – e chiederà conto di queste decisioni a tutti i livelli, finanche intentando azioni di responsabilità laddove processi di realizzazione di investimenti così importanti per Sulmona e l’intera area siano messi a rischio”.
La Casini ha cannato a comando, così come la moglie regionale del marito ex regionale. Ma è stata una cannata orchestrata ad hoc per distogliere l’attenzione dai cannoneggiamenti al Cogesa, ultimo fortino ed ultimo baluardo del “potere del raccomandismo locale” in profonda crisi di credibilità, ma l’esito è stato nefasto al pari della maldestra voluta quanto inutile interpretazione della delibera regionale… ma d’altronde questo è lo scotto della vallata nel non avere più un rappresentante locale in maggioranza nella Regione!