Anversa degli abruzzi. il gruppo “Concordia e Progresso” risponde all’ex assessore D’Alessandro

“Il paese resiste ugualmente e va avanti, nonostante le oggettive difficoltà, ma fedeli ai propri valori di rispetto civile e di solidarietà umana”. Con queste parole la lista civica Concordia e Progresso alla guida del Comune di Anversa degli Abruzzi in un comunicato risponde a quanto sostenuto da Massimo D’Andrea dopo la revoca del suo incarico a assessore esterno. Revoca arrivata dopo il voto contrario dei consiglieri del gruppo per Anversa domani alle deliberazioni di “approvazione del Documento Unico di Programmazione 2024 -2026” e di “mutamento di destinazione di terreno comunale” che di fatto ha sancito la fine del “modello anversano”. Una pace amministrativa che all’indomani delle ultime elezioni nel 2020 aveva previsto la presenza di un assessore in quota alla minoranza a garanzia della partecipazione di tutti alla gestione del paese.

E se dopo due anni, al “promettente avvio di inizio legislatura è seguito un indebolimento di iniziative e programmi dell’amministrazione comunale” la causa non è quella indicata dall’ingegnere D’Alessandro che definendo “affiliati del sindaco” i collaboratori del primo cittadino, accusa Concordia e Progresso di aver voluto occupare tutte le poltrone disponibili; ma, se qualche responsabilità esiste, questa è da attribuirsi “alle dolorose e prolungate situazioni familiari di due consiglieri e “all’insorgenza di seri problemi di salute del sindaco”. Momenti delicati che avrebbero richiesto una “maggiore compattezza e sinergia tra gli esponenti dei due gruppi consiliari” al posto di quella “freddezza di rapporti e prese di distanza” causa dell’attuale frattura istituzionale.

E a nulla vale giustificare il voto espresso in aula consiliare con la contrarietà all’aumento dei tributi e all’alienazione della villetta comunale, sembrando tali affermazioni frutto di ciò che l’ex assessore ha forse riferito “con poco corretto anticipo” ai consiglieri su argomenti ancora allo studio degli uffici comunali e della giunta. Da un assessore scelto per la sua “grande competenza tecnica e notevoli capacità professionali” sottolinea il comunicato, non ci si aspettavano certo “considerazioni non corrispondenti a quanto realmente avvenuto”.

Ma forse la verità è un’altra, in larga parte riconducibile ai comportamenti dello stesso D’Alessandro che invece di partecipare alle attività presso la sede comunale preferiva restare “nella propria residenza romana o nella dimora del paese” in attesa di essere convocato. E a chiusura del comunicato, l’amarezza nel constatare come l’ex assessore abbia preferito utilizzare il suo tempo in “incontri e conciliaboli con eterogenei elementi ostili all’attuale amministrazione” piuttosto che “darsi da fare ogni giorno per i problemi del paese e le esigenze dei cittadini”.

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