Attacco hacker alla Asl, il Cup non riparte. La Di Girolamo firma un’interrogazione sulla vicenda

Dopo la paralisi dovuta all’attacco hacker che ha messo fuori causa i server della Asl1, il Cup prova a ripartire, ma il servizio di accettazione delle prenotazioni non è tornato a funzionare nel polo ospedaliero di Sulmona, al contrario di quanto comunicato dalla Asl.

L’Azienda sanitaria, infatti, ha comunicato in mattinata di aver provveduto ad adottare, nei tempi strettamente necessari, una modalità organizzativa che permetterà di avere evidenza in tempo reale della domanda e di procedere alla presa in carico in maniera sicura, evitando perdita di dati e facilitando le richieste registrate, con priorità alle prenotazioni in classe Breve, da erogare entro 10 giorni, e in classe Differibile da erogare entro 60 giorni.

“La Direzione aziendale – si legge nella nota diramata dalla Asl – confida nella responsabilità dei medici prescrittori che limiteranno, per il breve tempo necessario al ripristino del sistema informativo, le prescrizioni alle effettive esigenze di priorità del paziente. Al tempo stesso, la Direzione ringrazia tutti gli operatori sanitari, amministrativi e tecnici che, in questi giorni, con spirito di servizio, impegno e grande professionalità, si sono prodigati per ridurre al minimo i disagi ai pazienti e agli utenti.

Il servizio sarebbe dovuto tornare fruibile dopo il blocco informatico al quale hanno lavorato per giorni gli esperti della task force per consentire in sicurezza l’avvio delle operazioni di bonifica dei server. Oggi, invece, l’utenza della Valle Peligna si è vista rispondere picche dallo stesso Cup. La situazione rimane così in stand by.

Sulla vicenda prosegue lo scontro politico. Se martedì i consiglieri regionali del gruppo Pd reclamavano risposte da parte dell’esecutivo, oggi sono i 5 Stelle ad andare alla carica contro la giunta del Presidente Marco Marsilio e contro il direttore Asl Romano, reo di non essersi presentato in Commissione così come l’assessore Nicoletta Verì.

“Nel corso della scorsa Commissione Sanità avremmo dovuto avere chiarimenti concreti sull’attacco hacker sferrato contro l’azienda sanitaria aquilana, su quali sono le cause che hanno portato a un simile disastro e su cosa rischiano i pazienti e il personale coinvolti dal furto di dati – scrivono i Consiglieri del Movimento 5 Stelle in Regione Abruzzo Francesco Taglieri, Giorgio Fedele, Domenico Pettinari, Pietro Smargiassi e Barbara Stella -. Ma soprattutto avremmo dovuto avere informazioni su come si intende garantire il servizio sanitario a un’intera provincia, in cui attualmente il diritto alla salute non è pienamente garantito. I presidi sanitari, tutti, sono di fatto impossibilitati a garantire le prestazioni, e con grande difficoltà il personale eroga l’assistenza. I nostri Medici, Infermieri e OSS sono stremati. Un disastro, mai visto prima in Abruzzo, che si sta consumando nel silenzio e nella totale assenza sul territorio da parte di chi è al Governo della Regione e del Paese. Sia chiaro, nessuno chiede di conoscere pubblicamente quali azioni tecniche la task force stia mettendo in campo per arginare il furto dei dati, come qualche esponente di maggioranza asserisce tentando di buttare tutto in caciara. Qui si sta chiedendo al Presidente di Regione di fare il Presidente di Regione, di essere vicino ai territori, ai cittadini che hanno subito un furto di dati e agli operatori che con enorme sacrificio stanno lavorando in condizioni estreme. E di venire a riferire in Consiglio quali azioni sono poste in essere dalla Giunta per consentire alle strutture di erogare i servizi, anche in questa situazione emergenziale. E invece le risposte non ci sono: non c’è nessun indirizzo e nessuna rassicurazione. Tutto è celato dietro all’alibi del riserbo per permettere agli operatori di fare il proprio lavoro. E la maggioranza di centrodestra quando intende iniziare a fare il suo?”.

Sull’attacco hacker la senatrice sulmonese Gabriella Di Girolamo ha firmato anche un’interrogazione parlamentare per fare luce su quanto accaduto, soprattutto cosa ne sarà di quei dati sensibili sottratti all’Azienda sanitaria e pubblicati sul dark web. Alla mercé dei peggiori pirati informatici.

5 Commenti su "Attacco hacker alla Asl, il Cup non riparte. La Di Girolamo firma un’interrogazione sulla vicenda"

  1. In momenti così tragici occorre procedere compatti nella ricerca delle migliori soluzioni e non accusare alla cieca: questi sono aspetti che possono attendere il loro turno. Ora è quello delle soluzioni. A proposito, non ho sentito ancora nessuna condanna nei confronti di chi ha osato colpire in maniera così vile la nostra sanità.

  2. Chi è il responsabile protezione dati? Quali misure ha messo in atto per evitare quanto accaduto? La cosa è molto semplice

  3. Signor Claudio, gli hacker sono pirati informatici e nella parola pirati è già implicita la condanna, ma in questo periodo di “guerra ibrida” si sapeva di essere a rischio. Senza voler dare colpe a nessuno, non trovo neanche giusto però che, se ci sono stati errori o leggerezze, per un fatto così grave e lesivo, per tanti cittadini, utenti della sanità , non esista come sempre accade, nessuna responsabilità e nessun responsabile.

  4. Quanto siamo deboli e internet dipendenti…che fine!

  5. Siamo felici di constatare che la Di Girolamo esiste ed é tra noi.
    Ne avevamo perso le tracce anche se ci avevano rassicurato che si stava riposando per l’eccezionale lavoro svolto per la nostra area nel corso del quinquennio trascorso in Parlamento.
    Ora ha coraggiosamente firmato una interrogazione che sicuramente risolverà molti problemi della sanità abruzzese.
    Un atto di alto valore politico e di grosso spessore.
    Dicono da noi che a lei “ lu ualle ja fetate du vote” ( il suo gallo le ha fatto l’uovo due volte).
    Si spera che il terzo uovo possa gustarlo anche la città

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*