Autostrade, personale Parchi Global Service senza retribuzione

Mentre a Roma si decide circa il destino della gestione delle A24 ed A25, c’è un pezzo del mondo di quel lavoro che garantisce la gestione delle A24 ed A25 che puntualmente, dal momento della revoca della concessione alla Strada dei Parchi, ogni mese è costretto a rincorrere il pagamento dei propri stipendi. Si tratta dei tecnici necessari al funzionamento degli impianti di riscossione, sia manuali che automatici, manutentori stradali, operatori antincendio a presidio delle gallerie e meccanici.

Insomma, personale addetto a servizi essenziali per garantire la fruibilità della rete. Sono circa 200 lavoratrici e lavoratori di Parchi Global Service rimasti senza retribuzione, come denunciato dalla RSA Parchi Global Service.

Il personale, nonostante una previsione normativa precisa che garantiva al gestore supplente Anas le risorse necessarie, non è nel perimetro dell’Avvalimento Anas e, quindi, non garantito dalla stessa in termini di puntualità e correttezza delle retribuzioni, bensì fornitore di servizi ad Anas e, quindi, ad oggi abbandonato all’incerto destino del gruppo di cui fanno parte.

“Ci chiediamo perché Anas non abbia con noi seguito quanto la legge prevedeva – incalza la RSA-, cioè l’avvalimento del personale di Parchi Global Service ed il relativo ristoro del costo del lavoro, come invece correttamente avvenuto per il personale di Strada dei Parchi? Siamo da sempre considerati cugini minori. La nostra pazienza però sta terminando. Ci auguriamo che Anas, attuale garante della continuità della Gestione, sia in grado di correggere il tiro ed intervenire anche in surroga delle inadempienze di Parchi Global perché in definitiva, è ad Anas stessa che noi lavoratori rendiamo la nostra prestazione. E’ ad Anas che garantiamo l’efficienza e la fruibilità dell’infrastruttura. L’interlocuzione con l’azienda assume il carattere della burla. Ci si chiede di confrontarci per adeguare l’organizzazione del lavoro e contemporaneamente non si onorano gli impegni verso i lavoratori. Noi non intendiamo renderci complici di tale assurda condizione. Se un tavolo vi sarà, si potrà avere, solo quando l’azienda avrà recuperato una condizione di credibilità e puntualità negli impegni verso i lavoratori. Ad Anas sono state attribuite risorse necessarie e sufficienti affinché nessuno rimanesse indietro. Oggi drammaticamente tale affermazione non risponde al vero”.

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