Aviosuperficie: i promotori scrivono a Salvini

Stanchi dei tempi della burocrazia e delle mancate risposte. L’associazione Aviosuperficie intitolata a Fabrizia Di Lorenzo, prende di pugno la questione e scrive al ministro Matteo Salvini chiedendo di intervenire. Una lettera che include, tra i mittenti, anche il ministro dell’Ambiente, la Procura della Repubblica, in cui Concezio D’Alessandro, ex ufficiale della Forestale, e il pilota e Tecnico Aeronautico Gianni Taglieri, ribadiscono l’importanza del progetto, in termini di sicurezza e prevenzione. Ad un anno dall’incontro a Palazzo San Francesco infatti, l’Aviosuperficie in Valle Peligna resta ancora in attesa del decollo.

Così decidono di non stare più alla finestra a guardare, sulla pubblica utilità e sul servizio pubblico dell’opera, e lo fanno informando Salvini, sottolineando come, nonostante la documentazione presentata il Comune, il progetto con tanto di brochure, bussines planning, senza fine di lucro, non abbia avuto un riscontro. Lamentando piuttosto il rimpallo da un settore all’altro “vanificando ogni mera concretizzazione dell’opera che a livello procedurale dovrebbe trovare tempi strettissimi” e la magistratura, fanno intendere, nel caso di eventuali calamità o disastri, saprà evidenziare le possibili responsabilità del non operato. Perché, spiegano in sostanza che, in una zona come la nostra a rischio sismico, dall’orografia delicata, tra dissesti, aste fluviali e torrentizie, l’incendio del Morrone la prevenzione e la sicurezza dovrebbero andare di pari passo, e tragedie come Rigopiano o il crollo di Genova dovrebbero essere da monito.

Aviosuperficie alisoriano-wikipedia

Grazie all’aviosuperficie potrebbero essere svolte diverse attività quali: il controllo e la repressione degli incendi boschivi, le esercitazioni ed eventi di pubblica sicurezza, operazioni di soccorso in montagna, soccorso animali, controllo e prevenzione di valanghe e slavine, monitoraggio qualità dell’aria e rilevamento dell’inquinamento ambientale, servizi di pronto-soccorso sanitario ma anche rilevamenti archeologici e controllo del territorio in generale.  Al ministro Salvini specificano che la pista dell’Aviosuperficie è già esistente a livello orografico e plano-altimetrico ed è già stata preliminarmente studiata da anni con rilevazioni testandone decollo e atterraggio

Un progetto che solo a Sulmona non avrebbe ancora ricevuto il placet, rimasto incagliato nella burocrazia, perché “tre comuni sempre della conca peligna con proprie note” avrebbero offerto supporto e sostegno per la realizzazione dell’opera.

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