Sono stati il motivo degli aumenti in bolletta per le aziende del territorio ed ora, per i fanghi industriali, l’Ersi propone e finanzia un revamping dell’impianto di depurazione che permetterà notevoli risparmi, sia in termini di produzione di scarti da conferire in discarica, che in termini ambientali.
C’è anche Sulmona nell’elenco dei finanziamenti, per un totale di 15 milioni di euro, per i quali l’ente regionale del servizio idrico integrato ha messo a bando la progettazione (domande entro il 6 maggio) al fine, nei fatti, di applicare i processi di bioessicazione dei fanghi che ridurranno, grazie alla fermentazione dei batteri e all’evaporazione dell’acqua contenuta nei fanghi, del 70% la produzione di rifiuto.
Il piano Ersi prevede per l’impianto di Sulmona un investimento di 4,185 milioni di euro, di cui 3,130 circa finanziati dal Fsc 2014/2020 (il resto in cofinanziamento dai gestori), intervento parallelo si farà ad Avezzano (5,265 milioni di euro), mentre altri interventi sono previsti sui depuratori e i collettori fognari di Casoli, Gissi, Ortona, Punta Penna (Vasto) e Rapino.
“In particolare – spiega Nunzio Merolli, presidente Ersi – per gli impianti di Sulmona e Avezzano si prevede l’innovazione del trattamento dei fanghi in economia circolare Bioessiccamento. Il processo consente di eliminare il più possibile la parte liquida, riducendone drasticamente il volume e quindi i costi di trasporto e smaltimento in discarica. Un evidente beneficio per l’ambiente, perché riduce i mezzi pesanti in circolazione, e per i cittadini, perché diminuire i costi genera positive ricadute sulle bollette”.
Metodo già adottato nella città metropolitana di Milano.
Una prospettiva futura, sarebbe quella di convogliare gli scarichi degli altri paesi verso il depuratore di Sulmona,convertirlo in un sistena chiuso,con produzione di biogas che può essere utilizzato per la produzione di energia elettrica e termica per la gestione dello stesso depuratore e vendita. Non più un costo ma una risorsa.