Aree interne: da Castelvecchio una petizione per cambiare le regole della scuola

“Salviamo le scuole delle aree interne!”. Questo lo slogan della petizione su change.org che il comitato spontaneo Siamo Parte del Mondo ha lanciato sul web per “provare a cambiare i numeri minimi per garantire la presenza dei plessi scolastici nei comuni delle aree interne del nostro Paese”.

Parte dall’Abruzzo interno la battaglia per la garanzia dei “livelli essenziali dell’offerta scolastica”, quelli che impongono la presenza della scuola primaria e secondaria di primo grado anche nei piccoli Comuni delle aree interne. Come Castelvecchio Subequo dove il comitato spontaneo di genitori degli studenti della scuola subequana continua a lottare contro una normativa scolastica che stabilisce un minimo di 10 alunni per classe. Una battaglia nella quale il comitato ha riportato una prima vittoria riuscendo a scongiurare per il prossimo anno la formazione di un’unica classe per i ragazzi di prima e terza media.

Un risultato importante che però non ferma il comitato Siamo Parte del Mondo intenzionato a portare avanti una petizione a favore di tutte le scuole che come quelle dei piccoli centri abruzzesi sono costrette a fare i conti con i numeri implacabili dello spopolamento. E con la chiusura delle scuole, un rischio che non si può più correre, contro il quale giunge l’invito rivolto a tutti dal comitato spontaneo a firmare la petizione. Per ricordare che, citando l’ultimo film di Riccardo Milani, “non siamo un mondo a parte ma siamo parte del mondo”.

8 Commenti su "Aree interne: da Castelvecchio una petizione per cambiare le regole della scuola"

  1. Più trasporti Meno tribunali. Questo è lo slogan per il futuro. I ragazzi delle medie debbono andare a L’Aquila con adeguati mezzi pubblici e con orari frequenti dal primo mattino a tarda notte per essere in grado di usufruire di tutte le attività che si possono svolgere nel Capoluogo.
    Qui si spende per mantenere l’artifizio di falsi tribunali che prendono denari per la invenzione continuativa di reati banali che poi perseguiscono facendoseli pagare con grandi paghe da giudice a discapito degli investimenti che dovrebbero essere per la scuola i trasporti etc.. Il Colpevole politico di questo tetro abbandono è a Roma e si chiama, Secondo Mandato.

    • Alias pratolano | 25 Aprile 2024 at 22:58 | Rispondi

      Farnetichi come mingaiver

      • Il vigile di Cellole si è assegnato 19.000 euri come RUP per fare una gara di appalto per una discarica. 19.000 euri per fare una gara nel più completo disinteresse e noncuranza di chi lo avrebbe dovuto arrestare immediatamente insieme al sindaco e sciogliere in perpetuo il comune.. Per risparmiare 19.000 euri devi lavorare duro 5 anni almeno nel settore privato, perché
        con la paga ci devi pagare le tasse al pubblico presidente della repubblica che poi, quando i soldi sono nelle casse pubbliche se li rubano la casta tra di loro, anche a dare con prepotenza parassitarie paghe pubbliche per pagare tre maestre per tre bambini.

  2. A parte la stupidaggine sul secondo mandato (come fa a non capire che quelli del no al doppio mandato hanno creato un buco di bilancio miliardario), sul resto sono ampiamente d’accordo.
    Tenere in vita qualcosa che ha smesso di esistere non è la soluzione per le comunità montane e invece rappresenta sicuramente l’ennesimo rivolo del debito pubblico italiano. Sappiamo tutti che non è il rivolo più consistente e che si potrebbe tagliare altro. Tuttavia dati i presupposti culturali (questa è la vera causa) non si taglierà ne questo, né altro, continuando ad addossare sui pochi delle future generazioni miliardi di euro da rimborsare. Una follia criminale.

  3. Per evitare che i bimbi di TUTTI i paesini sperduti tra le nostre montagne debbano alzarsi tutte le mattine alle 5 onde essere presenti alle 8 nelle varie scuole di L’Aquila, si potrebbe creare un servizio di elisoccorso.
    Quindi un elicottero che parte da Gagliano,uno da San Benedetto in Perillis,uno da Castel di Ieri,uno da…
    Arrivano in un quarto d’ora.

  4. Basta andare a Raiano o a San Demetrio. Con 15 minuti e un bus in buone condizioni sei a scuola. Su, non raccontiamoci frottole. Si vogliono salvare posti di lavoro in nome di grandi ideali e alle spese dei contribuenti. Il fatto che ci sia una scuola non ha impedito lo spopolamento di questi paesi e inoltre se nessuno fa figli le scuole chiuderanno anche nelle città(già accade a dire il vero). Non usciremo dall’inverno demografico salvando le scuole in ogni piccolo centro di montagna e forse se investissimo piu soldi per le famiglie e meno per singoli campanilismi nascerebbe qualche figlio in più a prescindere da dove so trova la scuola .

  5. Paesini che non producono nulla e pretendono

    • Invece le grandi città come la tua producono un sacco…di chiacchiere.
      n.b. non sono un abitatore di paesino.

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