Calcio, Marsilio: “Chi non vuole giocare con queste regole può restare a casa”

Non volevano certo riscrivere le regole dello sport agonistico, semmai l’intento era quello di ridare ossigeno ad un settore che rischiava l’asfissia dopo tre mesi di chiusura. È questo il commento di oggi in conferenza stampa del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e dell’assessore allo Sport Guido Liris sulla polemica montata ieri dopo che con un’ordinanza erano stati riaperti i centri sportivi regionali, ma erano state anche ridisegnate le regole di gioco del calcio. Polemica che ha visto anche il commento del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina.

“Ci siamo rivolti al mondo amatoriale – spiega Marsilio -, un mondo fatto di persone comuni che giocano a calcetto per fare un po’ di sano sport. Il nostro è un provvedimento che fa ripartire l’attività dei centri sportivi che hanno avuto prenotazioni per tutta la settimana. Il tema serio che abbiamo voluto porre con l’ordinanza è stato quello di salvaguardare l’attività sportiva. Siamo pronti a rivedere le norme se le condizioni dell’epidemia dovessero cambiare. Oltre tutte le polemiche strumentali la cosa importante è poter annunciare la riapertura dei centri sportivi”.

L’assessore allo Sport Liris è sulla stessa lunghezza d’onda e spiega: “Chi ha criticato le disposizioni da noi emanate sono persone che non conoscono il tessuto socio economico dell’Abruzzo e dei centri sportivi vicini all’asfissia. Lungi da noi l’idea di riscrivere le regole del calcio, noi ci siamo rivolti al calcio amatoriale e queste disposizioni fanno ripartire un mondo. In altre regioni i centri sportivi chiedono di imitare l’Abruzzo”.

Conclude il governatore Marsilio: “Questa ci è sembrata la soluzione migliore in questo momento storico. Chi non vuole giocare con queste regole può anche restare a casa”.

3 Commenti su "Calcio, Marsilio: “Chi non vuole giocare con queste regole può restare a casa”"

  1. L’esibizionismo dei governatori…..fanno a gara a chi inventa qualcosa di sensazionale.
    Meglio stare a casa e giocare alla playstation.

  2. Si fa sempre polemica, anche quando non serve. Tutti hanno capito che queste norme vanno applicate non nei campionati, ma nel mondo amatoriale. Il fatto che anche Gravina abbia criticato significa solo che anche Lui non ha capito. Si tratta di far riaprire tutti i centri sportivi che hanno i campi deserti a fronte di investimenti effettuati, non è il cambiamento delle regole del gioco del calcio. Se si dava il permesso di riaprire senza limitazioni, gli stessi che stanno polemizzando ora, lo avrebbero fatto ugualmente adducendo il rischio ad infettarsi.

  3. Ma di che stiamo a parlare? Tutto potevamo pensare tranne che il Covid potesse portarci a riformare il calcio o addirittura costringerli a fare sport di squadra con le mascherine
    Ripeto: di che stiamo a parlare. Ora basta, diciamoglielo chiaro: BASTA, si arriva al ridicolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*