Caso Cogesa, la Regione convoca le parti. I sindacati: “Incontro di massima urgenza”

L’aria, che non è fritta ma certificata dal notaio, di stato di crisi ha smosso i piani alti, quelli della Regione. Pronta prontissima, visto che si è messa male, a spiegare, più che a capire, cosa si deve fare con Cogesa e, probabilmente e più verosimilmente, con i rifiuti dell’Aquila che dal primo gennaio, tra una lite e l’altra, rischiano di non avere più un buco dove ripararsi.

Ieri, così, il dirigente del servizio Gestione Rifiuti della Regione, Salvatore Corroppolo, e il responsabile dell’ufficio, Gabriele Costantini, hanno convocato per il prossimo 29 dicembre il presidente di Cogesa Nicola Guerra e il sindaco di Sulmona Gianfranco Di Piero. Convocazione, a dire il vero, che era stata in un primo momento fissata al 30 dicembre, salvo poi scoprire che a quella data, che è anche quella dell’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio di previsione 2022, potrebbe essere troppo tardi.

“Discutere delle strategie future del consorzio Cogesa Spa” è l’unico punto all’ordine del giorno che, in realtà, si porta dietro un mondo: fatto di debiti (oltre 8 milioni di euro), di danni ambientali, di gestione del territorio, di rapporti politici e istituzionali e di possibili posti di lavoro in fumo.

Perché nonostante la rettifica della partecipata sul fatto che al momento non sono previsti esuberi, la possibilità che nel piano di risanamento, se ci si arriverà, siano previsti licenziamenti è molto alta: tanto che si tratti di un risanamento interno, quanto esterno, ovvero che segue, chissà magari tante volte, alla cessione di qualche ramo d’azienda se non di tutto “l’albero” a qualche privato.

Tant’è che, sempre ieri, i sindacati hanno chiesto al Cda di Cogesa e al sindaco di Sulmona un incontro sindacale urgente, anzi “da tenersi con la massima urgenza”. Perché le maestranze dell’azienda, lo ha detto anche la Corte dei Conti, sono sovradimensionate rispetto al suo fatturato. Specie se questo dovesse subire l’abbandono, forzato o voluto, dei carichi dell’Aquila.

Si cammina sul filo del rasoio, anche se formalmente non risulta che la dichiarazione di stato di crisi sia stata depositata in tribunale. E fino a quando non ci sarà questo passaggio, non ci saranno nomine di “commissari” da parte di Camera di commercio e tribunale, come previsto dalla normativa.

Il tradimento del Cda al patto fatto con i sindaci, però, non può passare impunito politicamente: il sindaco Di Piero ha già detto che d’ora in poi la linea sarà intransigente e che non si faranno né sconti, né aperture di credito.

Verosimilmente la Regione vorrà impostare e forse anche imporre una mediazione, o una via d’uscita.

C’è solo da capire chi pagherà il “ticket” al tornello.

19 Commenti su "Caso Cogesa, la Regione convoca le parti. I sindacati: “Incontro di massima urgenza”"

  1. Comitato antidiscatica | 24 Dicembre 2022 at 03:35 | Rispondi

    Mi dispiace mettervi cattivi pensieri a Natale ma ritengo che la situazione stia precipitando verso la catastrofe. L’ipocrita giochetto di farsi approvare il bilancio di chiusura 2021 con un utile netto di 36.000€ ha consentito al CDA di rimanere in carica fino al 30 dicembre con l’impegno delle dimissioni a Gennaio che alcuni nostri sindaci creduloni ritenevano utili per una nuova governance che puntasse a eliminare la montagna di indifferenziato proveniente dallAquila .
    Dopo 10 giorni il CDA ha formalizzato lo stato di crisi davanti al Notaio Altiero con un buco di bilancio di circa 9 milioni di euro. Questa procedura consentirà al CDA di rimanere in carica se non rimossi dal giudice. Nel frattempo nell’assemblea dei sindaci convocata per il 30 i nostri sindaci saranno messi in minoranza e verrà confermato il contratto con L’Aquila magari a condizioni ancora più vantaggiose e con un aumento di quote. Ma quello che mi preoccupa ancora di più è che la procedura dello stato di crisi prevede che il giudice incaricherà un revisore dei conti che dovrà ripianare i 9 milioni di debito. Come? O con un aumento spropositato delle tariffe a noi cittadini o con l’aumento del volume di rifiuti consentito con l’ingresso di nuovi soci. Tutto questo appartiene ad una precisa strategia che non è locale. L’asse Biondi – Marsili sta trovando come risolvere non solo il problema del capoluogo ma anche quello della capitale. I fatti di questi giorni sono il prologo di una tragedia che vedrà la nostra città diventare la pattumiera non del centro Abruzzo ma del centro Italia. Che dirvi? buon Natale?

  2. … e la colpa di chi sarebbe, solo dei due politici citati?
    Chi ha fatto crescere a dismisura questa Società, trasformandola da una semplice S.R.L. a S.p.A.?
    Chi ha permesso e pianificato l’aumento dei Comuni Soci portandolo dai 25 iniziali a oltre gli ottanta attuali con il conferimento di Città grandi tre volte Sulmona?
    Pensavate, poveri illusi, che le raccomandazioni e le promesse che vi hanno propinato fino ad oggi tutta la politica e i loro rappresentanti e lacchè che vi sono entrati in casa a chiedervi “ Voti e consensi… illudendovi con la creazione di posti di lavoro, consulenze e favoretti vari” erano a costo zero e senza nessun “ RRITORNO e TORNACONTO” personale per loro?
    Avevano pianificato tutto fin dal principio, il loro obiettivo era ingrandire questa società all’infinito… con la monnezza girano tanti soldi e i cari Amministratori Sindaci, del variopinto arcobaleno politico, Soci della società in house COGESA S.p.A., lo sapevano fin dall’inizio e sono tutti corresponsabili ben consapevoli.
    Ma l’inganno continuerà… con il ricatto della perdita dei posti di lavoro.
    Peligni, se vi è rimasto ancora un briciolo di coraggio, forza e determinazione degli antichi AVI… è arrivato il momento di dire basta… senza pensare ai posti di lavoro… bisogna ridimensionare subito questa discarica e riportarla a servizio esclusivamente della Vallata… e se qualche Comune vuole fare il furbo affidando il servizio di raccolta a ditte di fuori, bene sappia che anche i rifiuti se li andrà a scaricare e conferire da un’altra parte.
    La gestione della raccolta, conferimento e trattamento devono essere univoci e senza nessuna deroga e senza scopi di lucro o mania di grandezze fra i Comuni Peligni.
    E solo Peligni!!!
    I rifiuti ognuno che se li tratti e scarichi sul loro territorio.

    • Luigi Gagliardi | 25 Dicembre 2022 at 11:54 | Rispondi

      Ti volevo solo ricordare che gli avi si arresero al legato di Cesare ed aprirono le porte della città, le virtù a cui ti appelli sono proprio quelle che mancano dalla notte dei tempi.

  3. Se per non perdere posti di lavoro dobbiamo seppellire Sulmona di munnezza!!! E La Regione che ci ignora sistematicamente convoca prontamente le parti perche’ senno’ i poveri aquilani dove vanno a conferire.!!!Buon Natale .

  4. Qualcuno rompe il c…o a Pratola, devi stare muto, Sulmona da COGESA intasca oltre € 300.000,00 annui ed ha beneficiato di servizi “a gratis” senza contare che il padre di questo sfacelo e’ di Sulmona e fino a quando COGESA e’ stata amministrata da altri andava benissimo. Buon Natale.

    • Perfetto. Noce Mattei la chiudiamo, e la discarica con relativo impianto di trattamento la delocalizzeremo nell’area di Monte San Cosimo.

  5. Comitato antidiscatica | 24 Dicembre 2022 at 08:42 | Rispondi

    E quale sarebbe il prezzo da pagare per questi trentacinque posti in esubero? Provo a fare due conti; 1/ La salute di 10,000 cittadini Sulmonesi, Infatti , è accertato che le molecole cancerogene immesse il aria interessano la popolazione residente in un raggio di cinque km dalla discarica a cielo aperto. Scade la condizione di benessere della vita di ognuno di moi
    .2) L’inquinamento accertato delle acque del sottosuolo con tetracloetilene prevederebbe una bonifica delle falde con costi incommensurabili.3) il danno economico all’immagine turistica della città comporterebbe un decremento di fatturato alle centinaia di imprese turistiche esistenti nel campo della ricettività e della ristorazione, 4) L’agricoltura di qualità che punta sul biologico e su prodotti tipici avrebbe un danno di immagine per centinaia di aziende agricole della zona, 5) il turismo verde incentivato dalla presenza del Parco Nazionale della Maiella prevede numerosi percorsi escursionistici sulle falde occidentali della Maiella e del Morrone che hanno la percezione visiva diretta sulla discarica nel fondovalle grande come due campi di calcio senza nessuna schermatura ambientale. Quanti posti di lavoro sano stiamo perdendo ogni anno per questi motivi? Forse quei cinquecento giovani che ogni anno sono costretti ad emigrare e sono la causa del decremento demografico della nostra città da alcuni anni?

  6. IlCogesa doveva servire il comprensorio di Sulmona e basta.Ora sara’ difficile tornare indietro.E a che prezzo?

  7. Quando si tratta di posti di lavoro comincia un ignobile ricatto.Per questo motivo industrie impattanti ed inquinanti non dovrebbero mai entrare in un territorio.Si innesca un meccanismo perverso.Per questo bisogna essere lucidi e lungimiranti.

  8. Un piccolo territorio massacrato da questo enorme
    Buco diventato carrozzone politico !
    Propongo L’ azzeramento dei vertici ed il rimpasto delle funzioni di gestione ….in questo tipo di aziende la parola d’ordine deve essere “rotazione” e resoconti trasparenti.
    Davvero qui siamo arrivati al punto che o si sceglie Sulmona o la discarica ! Ps.
    Ridicole quelle persone che vorrebbero ingrandire a tutti i costi il cogesa per i posti di lavoro!: il reddito di cittadinanza già esiste !

  9. Sindaco alza la voce e difendi Sulmona in Regione.!!!!Batti un
    Colpo.Sei sempre il responsabile della salute pubblica del comune che amministri .

  10. Ci siamo rotti i coglioni di questo modo indegno di trattare la città.
    Non ci illudiamo, tanto alla fine eseguiremo gli ordini degli aquilani…come sempre!

  11. Nessuna ingerenza da parte di ex governatori o altri come accaduto x la saca. Perseverare è diabolico

  12. io direi FORZA SINDACO della ns SULMONA!
    FATTI SENTIRE E NON SCENDERE A COMPROMESSI!
    NON TI FIDARE DI INUTILI PROMESSE

  13. scusate giornalisti e lettori, una società come la cogesa, con 300000 metri cubi di discarica come fa a fallire?
    fatevi i conti il cogesa ha un ‘fondo cassa’ di più di 30 milioni di euro cioè la discarica da riempire!
    SVEGLIA

  14. Il problema di cogesa è uno solo, l’ispra calcola le tariffe al 2022 €/ab a 200 i soci cogesa pagano 130…i soci di cogesa sono gli unici che con l’aumento delle tariffe , luce e gas loro diminuiscono il costo dei pef, e sì giustamente perché i mezzi vanno ad acqua e gli impianti si alimentano a speranza 😂😂😂… però il problema è cacciare Guerra per mettere Gerardi…quel Gerardini che ha liquidato società pubbliche a Teramo?

  15. Dove sventola la bandiera della Regione Abruzzo, state pur certi che LA MELANGULA È SEMPRE DEL PIÙ DEBOLE, e se stranamente costoro si sono “Smossi” e perché già altri si sono “Mossi” prima di loro, e L’ESITO FINALE SARA’ E DEVE ESSERE sicuramente quello DESIDERATO DA ALTRI, ma sempre per il bene della Regione intera, mentre della città “ribelle” (forse tale) nemmeno a pensarne; seguiranno i soliti LACONICI COMUNICATI che in anni e secoli hanno solo e sempre portato CARRETTI-TIR DI MELANGULE IN VALLATA FRAMMISTO AL CIARPAME AQUILANO che sarà la “matrigna salvatrice della città”, che unitamente al “ciarpame politico locale” festeggeranno sempre e comunque VITTORIA!

  16. Ma perche’ mai restiamo sempre a guardare e a fare spallucce.?
    Sulmona e’ piena di gente acculturata pseudo intellettuale autoreferenziale e alla quale piace ascoltarsi;gente che caccia le unghie per difenderla questa meravigliosa”citta’di cui vanno tanto orgogliosi non c’e’
    Svegliamoci !!la colpa di tutto cio’ che accade e’ in gran parte dei sulmonesi

  17. Vorrei ricordarvi che in valle
    PELINIA c’era anche un minuscolo paesello che ha dato filo da torcere all’altra capitale.
    Si chiamava Corfinium.

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