Cibo agli orsi confidenti, Villalago chiude il “self service”

Per Juan Carrito e i suoi familiari sarà ora un po’ più difficile “servirsi al banco”, almeno nel paese di origine: a Villalago, infatti, è stata quasi ultimata l’installazione dei cassonetti anti orso e la rimozione dei cestini per i rifiuti all’aperto.

Si tratta in particolare nel primo caso di una invenzione tutta locale, finanziata dalla Regione, ideata dall’associazione Ambiente e/è Vita e realizzata dalla ditta Professional di Adriano Ferri: un cassonetto in ferro rinforzato con doppia chiusura ed apertura di conferimento idonea per l’uomo ed operatori, ma impossibile da utilizzare dalla fauna e dall’orso. Un arredo realizzato artigianalmente, in via di brevettazione, che potrebbe costituire la soluzione finale all’approvvigionamento da fonti trofiche per il plantigrado. Sempre, però, che alle innovazioni “tecnologiche” seguano comportamenti corretti da parte della popolazione: non a caso il Parco d’Abruzzo, proprio in occasione dei recenti incontri con Juan Carrito a Villalago, ha denunciato come sia stato deliberatamente lasciato cibo fuori dai cassonetti per nutrire “artificialmente” l’animale selvatico.

“Si può a buon diritto affermare che Villalago è il primo comune a disporre di tutta la infrastrutturazione materiale ed immateriale necessaria alla salvaguardia del plantigrado – scrive la Riserva gestita da Ambiente e/è Vita – e che presto, appena completate le misure di posizionamento di altri secchi anti orso, sarà possibile aver concorso ad eleminare tutte le fonti trofiche che, oltre ad essere pericolose, rappresentano un indubbio fattore di attrazione della fauna selvatica in generale”.

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