Cogesa, crisi reversibile: ecco il piano degli advisor. Slitta la nomina della governance

Lo scontro sulla governance è rinviato a dopo Natale: ieri l’assemblea del Cogesa, che doveva approvare il bilancio consuntivo 2022 che porta 1,8 milioni di euro di buco, ed eleggere il nuovo amministratore unico, ha deciso di congelare fino al 29 dicembre la decisione. E’ stato lo stesso centrodestra, che aveva sul piatto i voti necessari per eleggere Gabriele Di Pietro, a lanciare la proposta di tregua.

Anche perché ieri è arrivato sulle caselle di posta dei sindaci-soci il piano di risanamento della società, come immaginata dagli advisor. Secondo i tre professionisti, infatti, la partecipata dei rifiuti può salvarsi dal fallimento, a patto, però, che si cambi completamente marcia. A partire, proprio, dal clima di litigiosità tra i sindaci e soci, ma anche all’interno della stessa azienda dove, parole dell’advisor Giuseppe Schiavo, “sono in essere delle vere battaglie senza esclusioni di colpi tra bande formate dal personale dipendente l’uno contro l’altre armate anche contro le determinazioni e politiche gestionale adottate dal C. di A., con conseguenti danni alla gestione ed alla reputazione aziendale esterna ed interna”.

Il piano di risanamento, che dovrà però essere validato dal commissario del tribunale, prevede in cinque anni una serie di misure che vanno dalla ricapitalizzazione, alle transazioni con i creditori, agli investimenti.

In particolare, senza toccare i 215 dipendenti – “gli ultimi” li definiscono gli advisor -, il piano prevede un aumento di capitale di 480mila euro (soldi che in proporzione dovrebbero versare i Comuni soci nel 2025, liberando gli accantonamenti che saranno chiamati a fare dopo il 29 dicembre), riapertura del credito bancario per 1,2 milioni di euro, transazioni con i creditori per circa 1 milione di euro (in 151 hanno aderito rinunciando al 25% se pagato a rate o al 35% se pagato subito), recupero dei crediti d’imposta e decontribuzione (inspiegabilmente non attivati prima) per 2 milioni di euro, flussi di cassa che al netto degli investimenti dovrebbero portare 2,5 milioni di euro in cinque anni. Tra questi c’è anche circa 1 milione di euro legato al “risparmio” sul fine vita della discarica, condizionato all’avvio del CSS (su cui però un perito incaricato da Cogesa si era espresso non proprio positivamente) e che permetterebbe, riducendo il conferimento in discarica, di allungare la vita di questa fino al 2032 e quindi di diluire le spese post-mortem di Noce Mattei.

Gli advisor indicano anche il sentiero futuro: dagli investimenti alle strategie di espansione. Oltre all’attivazione del CSS, infatti, è prioritaria l’attivazione degli impianti fotovoltaici per ridurre i costi energetici e ampliare il raggio di azione della società anche nel chietino, modulando l’azione di Cogesa anche oltre la raccolta e gestione dei rifiuti, secondo un ampliamento dell’oggetto sociale che, si scopre, è stato già deliberato dal consiglio di amministrazione. Un cambio Statuto, insomma, che dovrebbe in verità passare per l’assemblea che, già anni fa, bocciò l’idea della multiutility Cogesa.

14 Commenti su "Cogesa, crisi reversibile: ecco il piano degli advisor. Slitta la nomina della governance"

  1. Per favore tutti a casa e coprite sta buca.
    Mettiamo fine a questo scempio ambientale e non solo !

  2. … CHIUDERLA…
    E senza nessun ripensamento… questi la devono finire: “sono in essere delle vere battaglie senza esclusioni di colpi tra bande formate dal personale dipendente l’uno contro l’altre armate anche contro le determinazioni e politiche gestionale”…
    Ce n’è abbastanza per noi UTENTI che alla fine pagheremo, col portafoglio e con la salute, per tutti gli errori di persone incompetenti che hanno occupato- manu militare politica – questa azienda, trasformando un piccolo centro di raccolta e trattamento rifiuti, nato esclusivamente per la popolazione Peligna, in una S.p.A. onnivora e dall’appetito insaziabile.
    E sono tutti colpevoli… NESSUNO escluso.
    Sono tutti attori che recitano lo stesso copione… compresi i comitati teleguidati politicamente.

  3. Senza toccare i 215 “eletti” a priori chi lo ha stabilito? Il risanamento in tutte le Aziende comincia dal Personale. Battaglie tra bande del Personale e ti credo quando ognuno ha il Suo Santo Protettore!!!! I Turni devono essere uguali per tutti …..la gestione degli Operatori deve essere affidata a Dirigenti non influenzabili….gli ultimi non possono essere improvvisamente diventati i migliori dell’Azienda …attenzione massima!!!!!

  4. L'Avanguardista | 23 Dicembre 2023 at 10:21 | Rispondi

    Il COGESA è stato sempre in attivo.
    VOGLIAMO PUBBLICATO IL BILANCIO 2022 per vedere quale voce ha portato al debito.
    Questo non è un fallimento, hanno creato volutamente un debito di 1,8 mln di euro.
    Riporto ancora il bilancio che fino al 2021 era in attivo:
    Ricavi €. 18.210.046
    Costi €. 18.047.347
    Utile €. 162.699

  5. Si è voluto ingrandire il Cogesa per creare posti di lavoro ? ma il lavoro deve essere sostenibile .
    Come se le termiti per sfamarsi mangiassero la nave che naviga in mezzo all’oceano .
    A Me di dispiace ma il Cogesa concepito in questo modo ha anche rovinato irrimediabilmente una bellissima zona pedemontana tra Sulmona e Pacentro un tempo meta di camminate , coltivazioni e agriturismi che sono stati costretti a chiudere senza contare il numero di attività che non hanno mai potuto investire in quella zona .ma ve la immaginate una pista ciclabile (che in altre zone come Ortona ha fatto una fortuna) partisse da Sulmona e arrivasse fino a Pacentro che spettacolo sarebbe stata ? ed è solo un esempio
    Perhe nessuno parla con i cittadini che vivono in quelle zone ?
    E poi c è il problema salute che non va minimizzato ……siamo sicuri che una valle piccola come quella Peligna caratterizzata dalla famosa conca che in estate crea quasi una cappa , sia vocata per discariche di simile grandezza ????
    la Salute dei cittadini anche se ci fosse una piccola e remota possibilità di compromissione va assolutamente tutelata ….
    Quindi perché non ridimensionare tutto come era dieci anni fa e lasciare che l Aquila e altre città provvedano diversamente per i loro rifiuti ?
    Se proprio si vuole insistere nel continuare ad ingrandire non è forse il caso di disaccoppiare le discariche ? , cosi una rimane dove è ora e l altra si potrebbe creare altrove…..non so magari, sotto Prezza che è diametralmente opposta.

  6. Tutti manager, a chiacchiere
    Meno male che non amministrate nulla manco il
    Bilancio familiare

    • Ecco, appunto, ad amministrare solo il loro di “ Bilancio familiare” lo dovrebbe fare qualcun altro… e non intaccare ulteriormente il bilancio di tutti gli UTENTI chiamati a risanare i debiti contratti… poi per via del tuo nickname, Nomen omen dicevano i latini, ti sei qualificato da solo: di nome e di fatto.

      • Tutti leone da tastiera a chiacchiere poi nella vita reale
        A proposito di nomen omen.
        Scrivere giudicando senza capire e sapere è tipico degli stolti, quelli che sanno sempre tutto sono sempre bravi più degli altri poi nella realtà sono nullità pronti a nascondersi dietro patetiche scuse o nomi
        Patetico non è il mio nome ma il,vostro atteggiamento e il vostro giudizio

  7. ma come pensano di ampliare il raggio di azione se il loro unico punto di forza è la discarica? vogliono ampliare prendendo clienti nel chietino e far arrivare più immondizia nella valle Peligna, in questo modo il bilancio va si in attivo ma sulla pelle dei cittadini. e poi una volta saturato il buco di noce Mattei (magari dopo più anni nel fantomatico caso riuscissero a far partire sto benedetto impianto CSS) come pensano di proseguire? si ingrandiscono e poi fanno il botto grosso? l’azienda va ridotta ora, con tagli al personale ed ai conferitori. ridurla a gestire solo i comuni Peligni ed in questo modo avrebbe di sicuro almeno vita per altri 10/15 anni (tempo di riempire il buco).

  8. Patetico prima di tutto Buon Natale e poi una domanda: poiché io non capisco e non so,puoi Tu illuminarmi perché il Cogesa si trova in questa situazione che se non è fallimentare come noi temiamo, è invece florida dal Tuo punto di vista?

    • Mai detto che è Florida mai detto non è fallimentare mai detto che io capisco.
      Solo che a differenza di molti manager del web e da social non esprimo giudizi sprezzanti non esprimo sentenze come se amministrassi una multinazionale. Troppo facile leggere e giudicare, sport tipico dei sulmonesi del “ca da fa tu” gente pronta a sparlare sugli altri ma mai a rattorzarsi le mani.
      Per esprimere giudizi così netti li immagino dormire con codici e manuali sul comodino al,posto dei fumetti se non dei post fb.
      L sarebbe bello vedere chi sono e cosa fanno nella loro vita reale e con che risultati

      • Fuori tema !!

        • Non sapevo ci fosse una traccia.
          Qua di fuori luogo ci sono solo alcuni commenti dei tipici sulmonesi esperti di tutti in giorni allenatori giorni dopo manager giorno dopo ancora esperti di politica estera e migrazioni. Continuate così a credervi i più fregni

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