Cultura al crocevia: finanziato il Museo del realismo

L’anno si apre con una buona notizia che è soprattutto un buon auspicio, anche in vista della sfida culturale che attende Sulmona tra febbraio ed aprile, quando cioè saranno selezionate le finaliste e poi decisa la vincitrice di Capitale italiana della cultura 2025.

La Regione, infatti, ha finanziato con 350mila euro la Fondazione finalizzata alla realizzazione e apertura del museo del realismo a Sulmona.

Si tratta di un progetto voluto dalla consigliera regionale Antonietta La Porta e che più volte ha trovato un muro di fronte al momento della sua approvazione, con la presentazione di oltre quattromila emendamenti ed un ostruzionismo che sembra essere stato più dettato da ripicche politiche, che da dubbi nel merito.

Il budget a disposizione è di 150mila euro per il 2023 e 100mila euro per le due annualità successive, ma ci sarebbe l’impegno da parte della maggioranza all’Emiciclo di rimettere sul piatto già entro quest’anno un budget per l’avvio di 300mila euro, recuperando cioè i 150mila euro che pure erano stati trovati nelle pieghe del bilancio dalla consigliera La Porta l’ultima volta che l’argomento è passato in commissione.

 Il finanziamento è stato approvato con un emendamento al bilancio approvato l’altro ieri e mira a realizzare a palazzo Sardi, ex sede della Comunità montana peligna, uno spazio unico in Italia e tra i pochi in Europa, dedicato interamente al realismo. Muovendo dai grandi maestri nazionali e locali (ovvero locali e nazionali), coinvolgendo collezioni private, ma anche prevedendo trasferimenti, mostre temporanee e permanenti.

Garante artistico del progetto era stato a suo tempo Vittorio Sgarbi, che avrebbe dovuto esserne anche direttore. Ruolo che ora probabilmente non potrà ricoprire, essendo stato nominato sottosegretario alla Cultura.

“Sgarbi sarà comunque della partita – spiega la consigliera La Porta – in fondo è stata un’idea partita da lui e sono sicura che ci sosterrà non solo politicamente, ma anche arricchendo la collezione”.

L’obiettivo è quello di realizzare un museo di richiamo nazionale, in grado di attrarre turismo di settore e non solo. Il museo, tra l’altro, andrebbe a sorgere a pochi passi da quello di Ovidio, già concluso e allestito, in attesa ora di una soluzione gestionale. Non è escluso, anzi, che la soluzione per la gestione di entrambi gli spazi possa essere condivisa, facendo di ventare così l’isolato tra via Angeloni, via De Nino e via Dei Sangro (con cioè anche il teatro Caniglia, il cinema Pacifico e il Centro giovani), uno straordinario crocevia di cultura. Pronto per il 2025, è l’augurio.

7 Commenti su "Cultura al crocevia: finanziato il Museo del realismo"

  1. Sfida di cosa? Manco il capodanno in piazza si è organizzato, specchieteve a realtà più piccole (in termini di numero di abitanti) come castel di sangro.

  2. SalviamoSulmona | 1 Gennaio 2023 at 12:00 | Rispondi

    Il finanziamento del museo del realismo è un grande risultato ottenuto dalla città. Onore al merito a tutti coloro che hanno contribuito a far sì che questo importante traguardo si stato raggiunto.
    Per Sulmona si aprono scenari interessanti..

  3. luigi martini | 2 Gennaio 2023 at 13:04 | Rispondi

    L’idea è mossa da un obiettivo giusto? Probabilmente si, ma con 159 o 300.000 € non si fa nulla se si vuole realizzare un museo vero. è solo propaganda

  4. ..ma ogni tanto vogliamo apprezzare qualche buona notizia..e che cazz! Semm proprie d’ Sulmon..

  5. Claudio Ranucci | 6 Gennaio 2023 at 18:58 | Rispondi

    …. è proprio lì il problema,non si possono chiedere fondi pubblici per qualcosa che poi rimane sempre sulla carta perché non si ha un piano gestionale…( mi sono sempre chiesto cosa conterrà il museo di Ovidio…..mah e spero di avere qualche notizia in più su come sarà strutturato questo museo del realismo))…e intanto i soldi stanziati si ” perdono” in mille rivoli.Sigg.ri che amministrate,a tutti i livelli,per favore non finanziate più iniziative che non presentino un piano gestionale ed un ritorno ” benefico ” per tutta la Comunità. Non bastano sicuramente progetti fatti di belle parole e buone intenzioni per fare concretamente gli interessi di un Territorio, di tutti, perché quei soldi sono di tutti….grazie

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