Fermata soppressa e appelli inascoltati, prosegue la battaglia della Di Nino con TUA e Regione

Chiarire le motivazioni per le quali una fermata da sempre idonea al collegamento Sulmona – Roma è diventata improvvisamente una scelta non più percorribile; sono gli standard di sicurezza delle fermate in tutto l’Abruzzo e capire il perché le stesse misure non vengono applicate ai bus del trasporto pubblico locale.

Sono questi i tre interrogativi che la sindaca di Pratola Peligna, Antonella Di Nino, ha posto ai vertici del trasporto regionale, tra cui il presidente di TUA, Gabriele De Angelis, l’assessore regionale con delega ai trasporti, Umberto D’Annuntiis e Maximilian Di Pasquale, direttore generale di TUA.

La lettere a firma della Di Nino arriva dopo undici mesi di stallo totale, e immotivato, che coincidono con la soppressione della fermata pratolana di piazza I maggio, avvenuta di punto in bianco lo scorso 3 gennaio. Da quel giorno sotto i ponti sono passate acqua e promesse, perse nell’oblio e che hanno tagliato un altro ponte di collegamento tra la Valle Peligna e Roma. Solo ad aprile l’azienda di trasporti ha motivato la scelta di sopprimere una fermata che i pendolari di Pratola Peligna e del circondario, assediano spesso per prende il mezzo e arrivare alla capitale.

La motivazione reale, secondo TUA, sarebbe legata alla sicurezza, poiché i mezzi invaderebbero la corsia opposta al senso di marcia in più punti. Tant’é che erano in programma anche dei lavori da iniziare per rendere nuovamente a norma la fermata, non obbligando così i pendolari a dover prendere l’autobus dalla zona parcheggio nei pressi del casello autostradale. Si spera che anche questo appello lanciato dalla sindaca, il quinto in pochi mesi, non rimanga inascoltato da parte di TUA e Regione che fanno orecchie da mercante, o meglio le orecchie se le tappano e le bocche restano cucite in merito alla vicenda.

Quella della Di Nino non è solo una battaglia di Pratola Peligna, anzi. Si gioca sul futuro dell’intera Valle Peligna, con collegamenti che iniziano ad essere precari anche con i centri più vicini. Un esempio è il fatto che la tratta commerciale Sulmona-Avezzano-Roma, non permetta di scendere in corrispondenza del centro marsicano, negando così un ulteriore collegamento per gli studenti e i lavoratori viaggiatori. Insomma, si parla di una fermata ma dietro vi è l’intera strada che collega il comprensorio con il resto d’Abruzzo e d’Italia, e si sta lentamente sgretolando.

1 Commento su "Fermata soppressa e appelli inascoltati, prosegue la battaglia della Di Nino con TUA e Regione"

  1. Ancora? È tempo perso, ormai è così

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