I conti di Di Piero: “Evitare il commissario è un obbligo”. Via alle consultazioni

Nell’aula consiliare ci sono troppi curiosi: sindacalisti, associazioni e gente comune. Che tutti vogliono sapere cosa succede nel Palazzo, perché dopo due anni la città è di nuovo in crisi. Ascoltare dalla voce del sindaco motivazioni e prospettive. La conferenza stampa, così, si sposta nell’ufficio del primo cittadino, anche perché più che di un comizio, si tratta di spiegare con calma quale sarà il futuro della città e qual è il suo presente.

Gianfranco Di Piero non è turbato, amareggiato sì, ma non impaurito: l’animo sereno di chi ha fatto tutto alla luce del sole e ha fatto bene, o almeno non male come lo dipingono. Confuta una ad una le contestazioni avanzate in queste ore e questi giorni dall’opposizione e da quella che è diventata opposizione da poche ore: l’addio alla maggioranza di Teresa Nannarone, che di Liberamente Sulmona è stata tra le ispiratrici, pesa più di quanto non lo siano state quelle dei coniugi Proietti, gravate più dal punto di vista personale che politico.

“Sul Cogesa – inizia l’elenco – la linea è stata condivisa in consiglio comunale e non mi pento neanche un po’ di quanto fatto. Per la Magneti Marelli, messo che il sindaco possa influire, ho fatto inserire Sulmona nel Tavolo regionale sull’automotive e siamo in attesa della trattativa che sta portando avanti il ministro Urso. Pensare che le file al Cup siano colpa del sindaco, quando c’è stato un attacco hacker che ha messo in grave difficoltà la Asl, è del tutto fuori luogo e d’altronde sulla sanità questa amministrazione ha lavorato alacremente: la risonanza magnetica, i concorsi da primari, l’edilizia sanitaria. Così come dare responsabilità sullo spopolamento o sulla gestione delle carceri, non ha grande senso”. Ce n’è anche per l’opposizione: “Parlano di parcheggio chiuso – continua Di Piero – ma non si sono accorti che il problema è che in oltre venti anni nessuno ci ha investito un centesimo: siamo colpevoli di aver pensato e portato avanti un progetto di finanza che rivoluzionerà e migliorerà un servizio e un’infrastruttura che fino a qualche tempo fa non aveva neanche le strisce di delimitazione”. Poi sui metodi: “Legalità e trasparenza sono dei capisaldi per questa amministrazione – dice Di Piero – abbiamo trovato una situazione di illegalità diffusa: edifici del patrimonio pubblico occupati abusivamente, canile neanche accatastato, assenza di un dirigente della polizia municipale (che proprio oggi ha preso servizio, ndr) che durava da 17 anni” e anche sulla mensa scolastica, spiega, “sono gli uffici a fare le gare non la politica – sottolinea – sfido chiunque a dire che si è interferito con una gara d’appalto”.

Al mittente vanno anche le accuse di “trame occulte”: “Ho pranzato e parlato con Gerosolimo quando si trattava di decidere le governance di Saca e Cogesa – spiega – incontri finalizzati alla gestione comune delle partecipate con una parte politica che controlla diversi sindaci. Non ci trovo nulla di losco e di male: su Saca si è giunti ad una condivisione unanime, su Cogesa, invece, le strade si sono divise”.

Poi la sguardo a quel che sarà: “Come sindaco e in virtù dell’ampio mandato popolare ricevuto – spiega Di Piero – ho il dovere di sondare ogni possibilità per evitare alla città uno scioglimento anticipato del consiglio comunale e l’arrivo di un commissario. Questa settimana incontrerò i gruppi che compongono il consiglio per vedere se ci sono spazi per nuove maggioranze, perché che la crisi sia conclamata lo dicono i numeri. Inviterò però tutti i consiglieri ad assumersi le loro responsabilità, anche perché ci sono molte scadenze nell’immediato e una città che ha bisogno di essere governata”.

Consapevole che “la politica e i partiti hanno fallito – ammette Di Piero -. Questo accade quando la politica scade nei personalismi. Sulmona ha bisogno di ritrovare le ragioni della sua identità e di superare la rabbia. E’ un auspicio che faccio al di là dell’esito della crisi”.

Il consiglio comunale decisivo, dice, ci sarà entro i primi di ottobre: “La giunta per il momento non la azzero – chiarisce – disponibile a rivedere le posizioni nell’esecutivo qualora ci siano le condizioni per farlo, ovvero qualcuno disposto a riprogrammare il mandato. Azzerare ora non farebbe altro che indebolire la città e la città non può permetterselo”.

17 Commenti su "I conti di Di Piero: “Evitare il commissario è un obbligo”. Via alle consultazioni"

  1. E ora la parola al Consiglio Comunale.

  2. Bravo Di Piero

    Per noi sulmonesi Già che hai arginato il ritorno del vecchio governo hai già fatto tanto !
    Abbiamo assessori nuovi alcuni molto volenterosi che sarebbe davvero un peccato perdere per strada!
    Chiediamo di resistere almeno fino a dopo le regionali ….nel mentre adoperatevi per rendere Sulmona attrattiva nei mesi invernali perché’ il turismo e’ davvero vitale per tantissime attività nate attorno ad esso !
    Cara Nannarone ….capisco il tuo disappunto ma non e’ staccando la spina che si aggiustano le cose ….rimani all’opposizione e renditi conto i
    Da sola di cosa ha rischiato sulmona se solo L attuale opposizione sarebbe diventata maggioranza !
    Qua non si poteva nemmeno più parlare un alto po…..DI Piero per lo meno ha riportato la serenità di poter esprimersi senza essere presi di punta e di poter fare politica anche prendendo le distanze da lui . Forza Sulmona

  3. Orgoglio sulmonese | 25 Settembre 2023 at 17:34 | Rispondi

    Piena fiducia nel sindaco Di Piero,persona di specchiata onestà.Coloro che oggi lo attaccano stanno accampando le più assurde scuse andando a raschiare con le unghie pur di trovar qualcosa per cui accusarlo.Giusta la decisione di provare fino all’ultimo,ha iniziato a metter mano a problemi annosi mai affrontati prima e lasciare adesso non è onesto verso la città e verso i cittadini..tanto difficile da capire?

  4. E meno male che aveva giurato che mai avrebbe partecipato ad una maggioranza diversa da quella uscita dalle urne e che nel caso si sarebbe immediatamente dimesso, come tutti i predecessori la solita litania di evitare il commissario e di scadenza in divenire diventa la giustificazione per eludere un impegno.

  5. sembra che i personaggi in cerca d’autore, stiano ancora cercando l’autore, e tra una ripicca e l’altra mettono a repentaglio l’intero svolgimento dei compiti che un amministrazione sta cercando di portare a termine…. ora che i bimbi sono tutti fuori vedremo che accade… se si dovesse tornare al voto……….. ricordatevi dei bambini…. forse bambini è un complimento.

  6. Le competenze? In altre città la politica tramite anche i contatti con i partiti non solo ha permesso il salvataggio di aziende ma ha anche portato nuovi insediamenti produttivi coma a l’aquila, Pescara, Chieti, Amazon, ecc… questa amministrazione non poteva e non può limitarsi al compitino di interloquire con la Regione ma doveva smuovere 5 stelle e sopratutto Pd che portò Orlando a Sulmona proprio per fargli prendere impegni sulla Marelli e invece niente, niente politica che è qualcosa di leggermente diverso dalla semplice amministrazione, niente alta politica sul lavoro in quella che è l’area di maggior crisi della regione.

  7. Ma il Pd sarebbe pronto a far parte di una nuova maggioranza con fratelli d’Italia? Sarebbe pronto a fare una nuova alleanza con i civici dopo tutte le accuse passate? Sarebbe pronto ad allearsi con Santilli appartenente alla lista di Bruno di Masci dopo aver liberato (?) il partito dalla mala politica dimasciani che tanto dicevano aver fatto male alla città? Con gli acerrimo nemici si e invece no ad un rimpasto che avrebbe ridisegnato gli equilibri più attinenti ai nuovi pesi creati con il rientro dei proietti e il passaggio della Nannarone con altra lista? Coerenza li vorrebbero subito indisponibili a diverse soluzioni da quella uscita dalle urne o la poltrona vale di più? A sbic starebbe bene tutto questo compresa l’ipotesi fratelli d’Italia? Sui 5 stelle non mi meraviglio, non vedranno mai più quelle poltrone e così ci si tengono ben stretti.

  8. Perché nessuna spiega la fuoriuscita dalla coalizione di sinistra italiana? I primi ad aver lasciato o ce ne siamo scordati? Come mai quella lista non ha avuto un assessore? Sarebbe capitato ai Grillini sarebbero rimasti in maggioranza?

  9. Caro Sindaco, civicamente ci permettiamo alcune domande:

    1. rispetto alle articolazioni del Programma di Mandato depositato, quali obiettivi di settore a due anni dall’insediamento sono stati effettivamente raggiunti ?
    2. Ovvero, rispetto alle priorità asseverate, quale rispettiva percentuale di realizzazione è possibile attestare ?
    3. Nel corso del prossimo Consiglio, in pubblica adunanza, potrebbe dar conto dell’elenco a consuntivo del numero di riunioni e relative date delle sedute delle varie Commissioni – riunitesi su iniziativa dei rispettivi Presidenti incaricati o su richiesta del PdC, con evidenza di quelle formalmente celebrate, delle presenze dei singoli Consiglieri convenuti e dell’esito dei provvedimenti licenziati ?

    Vorremmo partire da qui per andare oltre a risposte ottenute.
    Sempre se crede di doverle (poterle) dare in prima persona.
    Attendiamo fiduciosi.
    Cordialmente

  10. Ma vattin va!meglio un commissario. Manco nu semaforo (vigilo del fuoco) siete capaci a ripristinare. Andate via!

  11. Andare avanti per non andare indietro .

  12. bene,volutamente si dimentica il volere del popolo,in Democrazia i voti si contano,(non si pesano) gli elettori hanno delegato chi? In Democrazia “pesano” quelli con il numero maggiore di preferenze,dunque il” mandato popolare” e’ della maggioranza,quindi le consultazioni devono essere/andavano fatte con loro,i piu’ votati,non e’ diffcile,in tutte le Democrazie contano i voti,punto,diverso: le azioni si pesano non si contano,di Guccia, per l’assetto azionario,normalmente i piu’ votati stabiliscono i compiti da assegnare ,in politica,ed anche negli assetti societari,punto,le chiacchiere non portano da nessuna parte,per i risultati ci vogliono i fatti,e basta,o no?

  13. Raimondo Disonesto | 26 Settembre 2023 at 04:45 | Rispondi

    Un mondo di barboni e di barbone.

  14. Ora mi domando: ha perso la sua maggioranza. Perché la minoranza dovrebbe salvare la città da un commissario? Avrebbe fatto meglio a dimettersi.
    Però a quanto pare non ne vuole sentir parlare

  15. Andate a casa, fatelo per il bene della città. Vogliamo un commissario.

  16. A LI CIRCILLAT DE LU CARDILL A CERCILL MALOUDA A FRA SDRGNACH CIRILL A VITRILL GABON AECT A LU PIET FRA FORT

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