Stati di allucinazione

C’è il consigliere che candidamente dichiara di non saperne nulla di politica, quello che “non conosce le regole” e perciò interviene quattro volte mettendosi a battibeccare con i colleghi, o quello, ancora, che non distingue opportunismo da opportuno. Ci sono le assenze generalizzate nelle commissioni che ogni volta che si riuniscono è un miracolo, le dimissioni dalla carica come si rinunciasse alla serata tra amici, più che ad un mandato popolare; le richieste di annullare le delibere di indirizzo come se fossero atti amministrativi e chi l’attività amministrativa la fa leggendo i giornali, anziché le carte. Su tutti o quasi il velo pietoso dell’arte retorica e in alcuni casi dell’uso più elementare dell’italiano. Per chi ovviamente interviene in consiglio, perché di molti non si conosce neanche il timbro vocale.

L’esercito dei trecento, ovvero i candidati consiglieri nelle ultime elezioni amministrative di Sulmona, ha creato, in assenza quasi totale dei partiti, un mostro di rappresentatività che ha forse il suo più eclatante esempio nella candidatura e nella elezione, in abbinata, di marito e moglie. Al di là del giudizio sulle persone (per carità!): “Un caso unico forse in Italia – ha detto ieri in consiglio il sindaco Di Piero, ammettendo di essere stato lui l’artefice di questa anomalia – che trasforma la res pubblica in res familiare”.

Uno scadimento, quello della massima assise, che non è solo di questa sindacatura, ma che mostra già da qualche anno gli effetti della deflagrazione dei partiti. Ridotti, quando ci sono, ad un circolo di amici al bar.

E’ in questa vasca di deprivazione sensoriale che la città galleggia oggi in Stati di allucinazione – per citare il film ispirato a John Lilly che della vasca di galleggiamento fu l’inventore – alla ricerca di un senso e di una direzione. Di un futuro che, al momento, non intravede alternative politiche.

Di questo la città, in fondo, ne è consapevole ed ecco perché oggi nessuno vuole davvero mandare a casa il sindaco Di Piero, perché cioè, oggettivamente, il dopo potrebbe essere peggio. Ed è per questo, a dirla tutta, il motivo per il quale lo stesso sindaco, che certo non è uno incollato alla carica, evita di rassegnare le sue dimissioni.

Prima o poi, e a giudicare dai toni usati ieri in consiglio più prima che poi, però, anche questa esperienza amministrativa volgerà al termine. E la città ha il dovere di prepararsi, di prendere provvedimenti. Magari assumendo l’impegno a presentare una sola lista per ogni candidato a sindaco, piuttosto che riempire di nomi spacca-famiglie o peggio di famiglie, liste senza senso. Che i voti si prendono porta a porta, ma governare vuol dire abbatterle le porte per trovare una casa Comune, dove gli inquilini sappiano almeno dove si accende la luce.

20 Commenti su "Stati di allucinazione"

  1. Massimo Di Paolo | 30 Luglio 2023 at 07:57 | Rispondi

    Bravo Patrizio . Complimenti per la riflessione fortemente condivisibile. Si comincia a sentire il bisogno di una nuova “visione” fatta di convergenze!

  2. Caro Massimo piu’ che di Visione parlerei di Allucinazione. Guardando cio’ che si profila all’orizzonte consiglierei a Tutti di scendere in Piazza con i FORCONI!!!! Saluti.

  3. … gli “ Stati di Allucinazione”, Sulmona e la Conca dei Peligni, li stanno vivendo da tempo… molto tempo… basta vedere i quintali di “ roba” sequestrati negli ultimi decenni, considerando che quella sequestrata ammonta, in percentuale, ad una minima parte di quella realmente consumata…
    Poi tornando a “ bomba “ e non a “ Bamba “… il tiro al piccione ( in questo caso femmina) forse è propedeutico alla mancanza di coraggio di dimissioni proprie…
    Il dopo potrebbe essere peggio? … “ Convergenze” a parte… da milioni di anni sulla Terra, dopo la notte, sorge sempre il Sole…

  4. Siamo vicinissimi all’anno zero. Ieri l’altro un alto ufficiale dell’esercito statunitense si è presentato davanti al Congresso facendo rivelazioni che stanno per cambiare tutto.

  5. Una classe politica perfettamente rispondente al tessuto cittadino fatti di nulla incultura ignoranza saccenza e totale mancanza di rispetto per quella città a cui molti promettono amore eterno. Dovremmo iniziare a discutere seriamente di questo di come la nostra città ormai sia preda di egoismi non politici ma civico gente che sa solo ragionare del proprio fottendosene dell’altrui. Si parla di riscatto ma con questa mentalità cittadina siamo al deserto civico morale economico

  6. Il fustigatore | 30 Luglio 2023 at 11:13 | Rispondi

    Una visione dello stato dell’arte al Comune di Sulmona, di una lucidità ed efficacia espressiva unica. Che fare? A volte un colpo di spugna può rappresentare la soluzione più semplice…..

  7. Avanti Sindaco | 30 Luglio 2023 at 11:43 | Rispondi

    Purtroppo questo è il male minore.
    Il dopo mette paura

  8. Fate largo: GHE PENSI MI | 30 Luglio 2023 at 12:22 | Rispondi

    PRIMA È MEGLIO È.
    Il commissario ha il compito di amministrare il Comune fino all’elezione del nuovo consiglio e del nuovo sindaco, da tenersi nel primo turno elettorale utile previsto dalla legge (di solito in primavera).
    Durante il periodo di scioglimento, il commissario esercita le attribuzioni conferitegli con il decreto che lo ha nominato; normalmente unisce in sé tutti i poteri degli organi del comune: sindaco, giunta e consiglio. In virtù di tali poteri può compiere qualunque atto, sia di ordinaria che di straordinaria amministrazione; tuttavia, non dovendo rispondere agli elettori, difficilmente assume decisioni di portata strategica.

    • Mi dispiace contraddirla, può adottare esclusivamente atti ordinari ovvero atti a tutela dell’nte ad esempio salvaguardia del bilancio. Dlgs 267. Per il resto la prima tornata utile potrebbe essere ottobre non necessariamente primavera o, anche, febbraio in concomitanza delle regionali.

      • Attenzione all'ECCEZIONE"... | 31 Luglio 2023 at 15:03 | Rispondi

        Il commissario straordinario, nel diritto pubblico è un organo straordinario dell’amministrazione.
        Nell’ordinamento giuridico italiano, è un ufficiale di governo nominato per far fronte a incarichi urgenti o straordinari (su mandato prefettizio) tramite un accentramento o un aumento dei poteri e un’azione in deroga, per un tempo determinato.

  9. Lo spaccato del consiglio comunale cittadino, non è altro che lo specchio della realtà culturale italiana prevalente di oggi: principalmente divisiva e auto referenziale, creata e imposta per il regredire di un popolo per un controllo immediato e massivo; il sulmonese vi aggiunge come peculiarità lo spiccato carattere denigratorio e autodistruttivo, il che facilita non di poco il raggiungimento dell’obiettivo. Il tutto per la riconquista del potere nelle mani di pochi anch’essi “controllati ma consapevoli di esserlo”, anch’essi limitati nella gestione, schiavi dell’arrivismo e dell’egoismo personale e a volte creatogli ad hoc e a cui è difficoltoso resistere anche per la persona più buona del mondo. Ma è questa una storia che si ripete ciclicamente nella storia millenaria dell’uomo.
    Darei poco peso o nullo all’affermare come errore il coinvolgimento nella vita politica di coniugi che poi rappresentano un unico nella vita personale e anche decisionale al di fuori delle apparenze, vedo certamente più pericolose le amicizie fra conoscenti e ancor più quelle conoscenze allargate fra sconosciuti.
    Non condivido il denigrare l’esercito dei 300, e ovviamente concentrandomi sul branco dei pesci piccoli che quando servono si pescano e durante la “cernita del pescato” si buttano nuovamente a mare… morti, e quei pochi salvi di diritto fanno scena a comando, ma principalmente, come indicato nel servizio sono muti… per comando.
    Deduzione perfetta per gli ultimi due capoversi e quindi storia già scritta, che spero (e non ci credo) mettano fine ai continui punzecchiamenti di facciata per il popolino elettore e abboccatore.
    Lo scadimento è fortemente palpabile, anche in alcuni commenti contenenti indefiniti messaggi subliminali di chi artefici e fuggitivi della creata situazione, ma sempre pronti a esserne nuovamente futura Fenice.
    Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! (Pazienza, è il prezzo per la gloria altrui)
    È morto il Re, viva il Re! (Purché vi sia anche per me)

  10. To mr. temp(ora currunt) | 30 Luglio 2023 at 14:53 | Rispondi

    mr temp, please…
    Riconsegni le pecore al pastore, che vede ben oltre e marcia verso il pascolo aperto in fruttuoso silenzio.
    Cerchi di scrutare oltre piuttosto che svendere al soldo queste prolisse disquisizioni: una narrativa da rocca d’altopiano con i piedi infissi nella sabbia.
    Aiutandosi con la lettura dei pervasivi insegnamenti della Dottrina della Chiesa nel merito del donarsi alla società civile con gratuità, se “cappaci”, faccia di più: mettendoci la faccia, si prepari per una possibile candidatura a “semplice consigliere” per il prossimo turno.
    Sempre che partiti e liste l’accolgano a braccia aperte, magari credendo nei prodigi della sua penna magica.
    Sempre cordialmente

    • Dear To mr. temp(ora currunt),
      personalmente non ho alcun gregge da affidare ad alcun Buon Pastore, preferendo affidarmi alla mia libertà di giudizio e lasciandone libero arbitrio al lettore, accettandone serenamente qualsiasi giudizio, incluso il suo, le piaccia o meno il mio dibattere.
      Come dettole sono poco avvezzo all’altrui indottrinamento per Credo Diverso e Spirito Libero, non so del suo, ed eventuali improbe scelte non saranno per certo dietro suo indirizzo, evento forse per lei già desolatamente avvenuto nel seguire l’errato Pastore.
      Chi mi ama mi segua.
      Best regards.

  11. Rispondo a Massimo Di Paolo ( uno dei pochi che firma i suoi commenti).
    Dell’articolo “Stati di allucinazione” condivido poche cose.
    É troppo facile mettersi in cattedra e dare giudizi sprezzanti a destra e a manca. La politica tutta é una cosa maledettamente complessa , Formica aggiungerebbe che é “sangue e merda”. Troppo facile prendersela con chi tutto sommato decide di mettersi a disposizione della sua comunità per curarne gli interessi rimettendoci soldi, tempo sottratto alla sua famiglia , critiche ingiuste e sopratutto rischi di natura giudiziari.
    Gli amministratori eletti sono l’esatta fotografia della società che li elegge. L’Italia ha una percentuale di analfabeti funzionali di primo e secondo livello pari al 67% ; quando si parla di politica bisogna partire da questo dato altrimenti si fa solo snobismo e paternalismo e bisogna guardarsi da chi stando seduto pretende di insegnarti come si corre.
    Buttare addosso tutta le responsabilità addosso a chi comunque ci sta provando é ingiusto e vile.
    La responsabilità è di tutti e sopratutto di coloro svolgono il loro compito avvelenando i pozzi ( scusa se alludo).

    • Iezzi ma ancora che parli? Ma non c’hai qualche opera d’arte da creare, un cane da portare a spasso, una collezione di francobolli da catalogare? Dai facci questa cortesia, evitaci i tuoi patetici sermoni.

      • Franco Iezzi | 1 Agosto 2023 at 14:46 | Rispondi

        Rispondo a Paolo Rossi
        Mi dispiace che le mie opinioni ti disturbino così tanto. Voglio offrire proprio a te la possibilità di togliermi di torno.
        Basta che tu mostri un po’ di coraggio, rivela il tuo nome e TI GIURO non scriverò più nulla.

  12. Alcune domande al dante risposta | 30 Luglio 2023 at 21:52 | Rispondi

    Egregio,
    da cittadino ed elettore sono autorizzato a fare una personale analisi dello status quo ?
    Orbene, voglio però spingermi oltre.
    Mi cimento nel fare quest’analisi al posto suo.
    Poniamo il caso che lei abbia votato IL SINDACO ELETTO, tanto nel primo quanto nel secondo turno.
    Poco interessa, nel ragionamento, a chi abbia attribuito la preferenza (ammesso che le abbia espresse sia per un lui che per una lei della stessa lista se non addirittura facendo un voto disgiunto).
    Come valuta il SUO operato sino ad oggi nel ruolo decretato dalle urne, al netto dell’impegno civico (3 liste) – politico (2 liste) dei 10 consiglieri di maggioranza della coalizione ?
    Lei, avrebbe agito come LUI ?
    Nell’attuale enpass, avrebbe tirato fuori il coniglio dal cilindro (?), sulla base dell’invito/minaccia di una ambigua consigliera ?
    Oppure avrebbe subito azzerato la giunta imponendolo dall’alto della sua responsabilità, riformulandone l’assetto ?
    O addirittura l’avrebbe chiusa qui ?
    E più in generale, avrebbe ponderato con pieno rigore, come la veste istituzionale richiede, il tempo entro cui dare soluzione alla crisi o avrebbe, come è di fatto, praticato l’approccio attendista sine die ?
    Sia onesto, stia alla questione come esposta e risponda – se crede – ma non ad un solo stimato firmatario.
    Da persona d’esperienza e vissuto politico come lascia intendere, faccia capire a tutti cosa avrebbe fatto o farebbe lei, senza tener conto del voto personalmente espresso e delle preferenze.
    Se cultura dev’essere perché di cultura si tratta, si cimenti senza indugio per incrementarla.

    Magari, a valle affrontiamo il capitolo consiglieri di maggioranza.

    Buona serata.

  13. “ analfabeti funzionali della Conca dei Peligni”, dove li dovremmo cercare e inquadrare nella Valle dei Peligni se analizziamo i dati, obiettivi e risultati raggiunti negli ultimi quarant’anni?
    Per chi legge… la risposta alla domanda è molto facile…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*