Crisi a Palazzo, le opposizioni sulla sponda del fiume

“Determinazioni ineludibili ed assolutamente indifferibili”, “decisioni consequenziali”: usano parole diverse, ma dicono la stessa cosa, senza pronunciare e scrivere la parola dimissioni, né quella di governo di salute pubblica.

Le opposizioni in consiglio comunale reagiscono all’uscita della consigliera Teresa Nannarone dalla maggioranza con due comunicati diversi, segno che il “nemico” comune non fa amici loro.

Con Fratelli d’Italia che parla di “accanimento terapeutico” e ricorda come loro, soli soletti Vittorio Masci e Salvatore Zavarella, si presentarono ad inizio luglio davanti alla segretaria per firmare le dimissioni di massa e “staccare la spina”.

E con i civici, a cui si aggiungono le firme di Maurizio Proietti e Antonietta La Porta, che definiscono “coraggiosa” la scelta della Nannarone: “La maggioranza ha fallito, prima che sul piano politico, su quello amministrativo” scrivono, non riuscendo “a dare soluzione nemmeno a problemi di ordinaria amministrazione come gli impianti semaforici cittadini fuori uso da diversi mesi – aggiunge Fratelli d’Italia – o determinando con la sua inerzia la chiusura dell’unico grande parcheggio creando non pochi problemi alla mobilità cittadina” (un’inerzia durata venti anni a dirla tutta).

Atti dovuti, quella della minoranza, a cui certo non spetta sbrogliare la matassa, ma che – si vedrà – potrebbe contribuire a trovare la formula per evitare un lungo commissariamento. La strada non è semplice ed è in salita, perché c’è da convincere tutti, o almeno un consigliere per gruppo, per evitare insomma che, viste le regionali all’orizzonte, nessuno speculi sulla salute pubblica.

Anche perché nell’immediato ci sono urgenze improcrastinabili, come la variazione del Piano delle opere pubbliche per introitare i 2 milioni di euro stanziati dalla Provincia per il liceo classico. E senza le opposizioni non si riuscirebbe a riunire neanche la commissione.

8 Commenti su "Crisi a Palazzo, le opposizioni sulla sponda del fiume"

  1. Insomma è sopraggiunta una crisi della maggioranza in seno ad una crisi della minoranza già preesistente 🤔..sarebbe a dire che i problemi di Sulmona rimarranno irrisolti,col commissario e senza il commissario,con o senza nuove elezioni.Sappiamo cosa c’è alla base del triste destino di questa città: la mentalità dei sulmonesi alla base dell’autolesionismo

  2. Appello ai politici sulmonesi di maggioranza e di minoranza:
    mettetevi una mano sulla coscienza. Inventatevi qualcosa, ma non lasciate la città in balia del nulla…vepozznave’ a vo’ e a chi v c’ha miss..

  3. Ma quali politici…in due anni solo liti, passaggi da un partito all’altro secondo come conveniva. Di questa amministrazione non si salva nessuno,se hanno dignità devono ritirarsi da qualsiasi incarico politico tanto nessuno avrà più credibilità futura

  4. all’aruec li gingil allingiagiot a cadrec lu sciassy a gabon cardill aect fra ma aect a lu piet a lu piet a lu piet fort

  5. Reitero il concordo!

  6. Madonnina mia! E in fondo si trattava soltanto di amministrare un borgo di 22mila abitanti oltretutto in “decrescita infelice”: è dunque questa la politica a Sulmona?

  7. A dirla tutta… si erano proposti come il nuovo che avanza…. E stanno facendo peggio di quelli che sono venuti prima…. Quindi che non si sia fatta manutenzione in passato non è una giustificazione per chi da due anni non si è accorto che il parcheggio andava sistemato! Detto questo meglio loro che le minoranze! Gruppetti di persone che vanno avanti con qualche comunicato e niente più! Se sono loro l’alternativa meglio che rimangano questi….

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