I senza tetto del Centro per l’impiego

I lavori di demolizione della materna Celidonio di via L’Aquila, sono iniziati da pochi giorni e l’incertezza per dipendenti e utenti del Centro per l’impiego di Sulmona, è diventata disagio e preoccupazione. Oltre ai rumori, con il procedere dell’abbattimento delle mura dell’ex scuola materna, adiacente al Centro per l’impiego, allo sportello dell’ufficio pubblico girano ora ratti e polvere. Le serrande abbassate anche perché rotte, la corrente che salta di continuo perché collegata ad un unico contatore, con conseguente perdita dei dati caricati (e quindi doppio lavoro per gli addetti) e una convivenza diventata impossibile.

Tanto più che anche l’attuale edificio del Centro per l’impiego, rientra nel progetto finanziato dal Pnrr con circa 1,8 milioni di euro e che prevede la demolizione dell’intera struttura e la ricostruzione di una nuova e moderna scuola.

Insomma l’ufficio regionale dovrà sloggiare presto o tardi da quell’edificio che andrà abbattuto come il suo “gemello” che ospitava i bambini della materna e dell’asilo nido.

In realtà, secondo i piani, il Centro per l’impiego di Sulmona doveva essere già trasferito altrove da novembre scorso in vista dell’avvio dei lavori formalmente consegnati un mese e mezzo fa e che dureranno un anno. La sede temporanea era stata anche individuata nell’ex liceo scientifico in via Matteotti, in attesa che venga adeguato sismicamente e ristrutturato il vicino edificio della scuola di via Cornacchiola che, grazie ad un finanziamento regionale di 600mila euro, ospiterà in prospettiva l’ufficio regionale.

Per chi cerca e offre lavoro, però, le prospettive sono tutt’altro che rosee. I lavori di ristrutturazione della sede della scuola di via Cornacchiola, infatti, nonostante la Regione abbia già proceduto ad erogare l’anticipo, non sono stati neanche appaltati e non c’è ancora una data definita per il loro inizio e, soprattutto, per la loro conclusione. Si parla, per l’appalto, di giugno, ma si tratta di lavori finanziati dalla Regione per il potenziamento dei Centri per l’impiego: insomma, non hanno l’urgenza e i tempi contingentati del Pnrr.

L’ipotesi della sede temporanea in via Matteotti, poi, sembra essere sfumata: qualche giorno fa, infatti, la Regione ha chiesto al Comune per procedere al trasferimento la documentazione antincendio e sicurezza dell’ex scientifico. Documentazione che il Comune non ha, nonostante il certificato di agibilità. Rifarla significherebbe inoltrarsi in un campo minato per un edificio chiuso da anni.

Ora da palazzo San Francesco, hanno così ipotizzato un’altra soluzione: il refugium peccatorum degli uffici pubblici, ovvero la palazzina verde del Contratto di quartiere, quella cioè che nata come casa a canone concordato è diventata nel frattempo sede della guardia di finanza, dell’ufficio dell’Agenzia delle entrate, delle scuole.

Per buona pace dei buoni propositi che vorrebbero far tornare in centro storico uffici e servizi.

7 Commenti su "I senza tetto del Centro per l’impiego"

  1. L'amor di patria | 13 Gennaio 2024 at 09:00 | Rispondi

    Articolo impeccabile che descrive l’inefficienza e lo sperpero di risorse post sisma.
    La soluzione a tutto ciò è quello si spostare scuole o uffici in altri paesi (itg) o in zone lontane dalla vita commerciale ed economica della città (finanza, saca ecc

  2. Soltanto per curiosità ma quanti nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato ha prodotto il Centro nell’anno 2023? Penso che il calcolo sia rapidissimo

  3. E’ sì tanto inadatto
    chi or siede in comune,
    da far diventar matto
    chi ne era già immune.

    Chissa se capiranno
    che è facil parlare,
    mentre si fa gran danno
    se sei tu a dover fare ?

    E purtroppo Città
    decade assai svelta:
    chissà che resterà
    dopo ‘sta bella scelta

    che han fatto elettori,
    ben illusi e gasati,
    da ‘sti capolavori
    or del tutto spompati.

    Perché non se ne vanno
    e rimangon seduti ?
    Non si accorgon del danno
    e del popol di stufi ?

  4. Che paese di merda!!! Non c’è una ..è dico una sola cosa che funzioni.

  5. Finalmente hanno impiegato qualcuno… Manovalanza edilizia.

  6. Non ho mai conosciuto qualcuno che mi ha detto “mi ha chiamato l ufficio di collocamento”tantomeno ho ricevuto una loro chiamata nonostante le numerevoli candidature!se chiudono non li rimpiangerà ressuno!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*