La trattativa

Domani la conferenza dei capigruppo, prima tappa di un percorso di condivisione che il sindaco di Sulmona Gianfranco Di Piero ha intenzione di fare con tutti gli attori della comunità. Perché la questione Snam, con i piattini della bilancia tarati sull’offerta o la protesta, è argomento troppo delicato per essere condizionato dal tifo o dalla pancia.

La decisione, in verità, è quasi obbligata, perché con tutte le carte firmate dal governo i lavori per il gasdotto e la centrale di spinta potrebbero partire anche domani.

Bisogna decidere, però, cosa fare, come farlo. Spada, come suggeriscono i comitati, o diplomazia e trattativa.

Sullo scontro, oltre al ricorso al Tar suggerito dai comitati che non sembra avere grandi possibilità, c’è come arma da giocarsi ancora la studio sismico e le indagini archeologiche che sono obbligatorie. A Case Pente, sembra cosa accertata, insiste d’altronde una domus romana di oltre duemila anni fa. Quanto basta per fare le pulci alle ruspe, se non a fermarle.

Dall’altra la trattativa: al di là del ristoro di 3,2 milioni di euro (sui quasi 5 totali) destinati a Sulmona per legge (e che “è prematuro decidere come impiegare” dice il sindaco), c’è la partita aperta sui sostegni che può offrire la Fondazione Snam a progetti sociali e culturali, ma soprattutto quella politica che riguarda direttamente il governo regionale e nazionale.

“La Regione, l’Italia e l’Europa devono essere consapevoli che Sulmona è stata sacrificata per interessi strategici – dice Di Piero – e quindi devono tutti avere un’attenzione particolare per questo territorio, innanzitutto e a partire dalla tutela della salute dei cittadini”.

In cima alla lista c’è la centrale ad alimentazione elettrica: “Bisogna capire, anche con una consulenza esterna indipendente, qual è l’effettiva efficacia della centrale elettrica e chi stabilisce e monitora le emissioni – continua il primo cittadino di Sulmona -. Dal governo regionale ci aspettiamo il potenziamento della sanità e dell’ospedale, visto che la centrale minaccia da vicino la salute dei residenti e perché no un centro di ricerca da aprire qui che si occupi di patologie cardiovascolari”. L’autoproclamato mediatore Marsilio, d’altronde, potrebbe iniziare con il chiedere alla premier in pectore, che a lui è legata personalmente e politicamente, ad esempio di dare il via libera alla rete ospedaliera proposta dalla giunta abruzzese e che prevede a Sulmona il riconoscimento di ospedale di primo livello.

Esclusa dal dirigente Sorgi l’ipotesi di uno sconto in bolletta per i residenti, come qualche sindaco ha chiesto, ci sarebbero poi una serie di iniziative che potrebbero essere favorite dal governo: da una parte per sostenere economicamente il territorio, dall’altra per ridurre la curva del rischio. Una di queste, ad esempio, potrebbe essere quella di lanciare su Sulmona un grande progetto di energia alternativa: impianti fotovoltaici su tutti gli edifici pubblici che riducano, ovvero compensino in parte, le emissioni di CO2 che saranno prodotte dalla centrale.

Il dibattito è aperto e, dice il sindaco, “deve tenere unita tutta la comunità”.

14 Commenti su "La trattativa"

  1. Cioè in pratica già è tutto apparecchiato il baratto dal sindaco prima di iniziare???

  2. Chi e.il sindaco di Sulmona?

  3. Elisabetta Bianchi | 9 Ottobre 2022 at 10:10 | Rispondi

    sull’alto pretorio del Comune di Sulmona non compare la convocazione della capigruppo che è di competenza del Presidente del Consiglio…si tratta forse di una capigruppo informale??? sarebbe utile specificare…e poi…di quanto in qua un tecnico decide dove la politica può arrivare con i ristori?

  4. Elisabetta Bianchi | 9 Ottobre 2022 at 10:12 | Rispondi

    da quando…t9 terribile
    vogliamoci bene

  5. credo che non sia più tempo di lotta ad oltranza che oggi sarebbe solo donchisciottesca, ma di cercare di ridurre il danno ambientale con una centrale elettrica e impianti fotovoltaici come suggerito dall’articolista. Cercare poi di trarne il “maggior vantaggio” utilizzando BENE ristori e compensazioni

    • Pietro Di Paolo | 9 Ottobre 2022 at 15:41 | Rispondi

      Pochi sanno che oltre alla centrali di compressione a Sul della città (case pente) è stata autorizzata appena a Nord della città (prima della Magneti Marelli) un’altra centrale della stessa potenza termica e con identico impatto inquinante.

  6. ottimo articolo, complimenti!
    incominciamo bene, diplomazia e trattative, niente spade per favore…

  7. “Esclusa dal dirigente Sorgi l’ipotesi di uno sconto in bolletta per i residenti, come qualche sindaco ha chiesto”
    non ho nessuna traccia di queste richieste potreste riportarle come approfondimento della questione?
    mi ricordo vagamente di aver
    letto che già esiste già un percorso da seguire tipo, ad esempio, che nelle zone dove NON arriva il metano c’è uno sconto per l ‘acquisto di GPL e legna. occorre approfondire, io incomincio, grazie

  8. SalviamoSulmona | 9 Ottobre 2022 at 13:43 | Rispondi

    Consiglierei di abbandonare la speranza di poter recuperare una guerra persa in partenza e concentrarsi su come vendere cara la pelle sfruttando al massimo tutto ciò che la legge, la trattativa ed il buon senso ci mettono a disposizione.

    • Cosa ce ne faremo?
      Sconti in bolletta? Certo per avere più disponibilità economica per curarsi, perché statene certi, avremo bisogno di curarci.
      Potenziamento dell’ospedale?
      Certo perché avremo bisogno di stare in ospedale a curarci.
      E finché saremo noi ad averne bisogno, ci potremmo anche rassegnare, ma i nostri figli? Come ci sentiremo quando saremo ai capezzali dei bambini, cosa gli diremo? Abbiamo lo sconto in fattura? I progetti sociali? I 3,2 milioni di euro? Glielo diremo guardandoli morire?
      Ilva docet.
      Sindaco non ceda alle promesse, combatta fino all’ultimo questa battaglia,per i suoi cittadini, pensando ai suoi affetti più cari e agli occhi di quei bimbi che sarebbero la sua pena per la vita.

  9. Ma voi credete veramente che sia la Snam che la Regione manterrebbero le promesse?

  10. SalviamoSulmona | 9 Ottobre 2022 at 15:28 | Rispondi

    ..vedi altre soluzioni?

  11. Ci hanno venduto per 145 euro a testa. Tutto il resto è fumo. Altro che spade…

  12. Scendere sul piano della trattativa, e quindi dei ristori economici sarebbe un errore mortale, non si può negoziare il futuro del territorio per pochi spiccioli. Tra l’altro renderebbe inutile tutto ciò che di buono è stato fatto finora. Bisogna allargare il campo “politico” e chiedere una assunzione di responsabilità al “nuovo” Governo se sarà d’accordo o meno nel confermare la costruzione e realizzazione della Centrale. La sveltina di Draghi richiede una assunzione di responsabilità politica ai prossimi governanti ed ai loro sodali.

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