L’Uomo a due dimensioni

Buongiorno Antonio. Non farti sorprendere senza ombrello, oggi piove a Roma.

Sotto casa è primavera.

Per tutti sti ragazzi con la barba, il troppo storpia e puzza.

Emily Rataikowsky ha coraggiosamente mostrato le mutandine aprendo lo spacco inguinale dell’abito.

Dopo una bella mattinata elettorale a Riolo Terme corro a Padova.

Lieve scossa di terremoto a Pratola.

Scopri la promozione, in regalo il pallone Heineken UEFA.

Cosa penso dopo aver visto Di Maio parlare ad Harvard.

Una mano lava l’altra non basta milioni di germi abitano fra le dita.

Avete votato No e ora vi indignate di Treu al CNEL?

Sto usando il Wi-Fi grazie a Hugo.

Si potrà sparare a chi ruba di notte. Stop ai posticipi della Juve.

Volete sapere chi è l’uomo della vostra vita? Facile è scritto nelle stelle.

È giusto irritarsi quando i ciclisti pedalano in gruppo?

Voglio vederti danzare di Franco Battiato.

Addio Grillo, Pizzarotti annuncia la sua adesione ai Radicali.

Immigrato si accoppia in pieno giorno sul marciapiede. Questo il contributo, cara Boldrini, dei profughi alla nazione.

Nube tossica di Pomezia arriva a Roma sud. Chiudere porte e finestre.

Tanti auguri nonno (tre cuori con smack).

XX ha aggiunto due nuove foto.

Questa la home di Facebook in una mattina qualunque. A leggerli di seguito un Tgnews sprogrammato, una googleata impazzita, una Domenica In in cui tutto il pubblico è ospite. Più che piazza virtuale, un centro commerciale di vetrine in fila, dove entri più per noia che per comprare. Per guardare quel che c’è. Le coppie che si sorridono abbracciate nei selfie, quelle che litigano a voce tenuta alla vetrina del tappeto a fiori come al commento sbagliato alle tette del contatto a fianco. Le nonne rimbellettate, orgogliose di essere nel flusso. E i nonni trascinati a forza, che fingono nostalgia a richiesta al passaggio delle mandrie di ormoni single in cerca di appagamento.

E tutti insieme spinti nel flusso come salmoni controcorrente, all’affermazione dei cinque minuti di applausi che non si negano a nessuno.

Questo è diventato il social di massa che tutto ingloba e asservisce, un mondo di guardoni/esibizionisti, nonni annoiati e nonne desiderose di flussi compresi, in un’inutile e ingiustificata copia della vita reale.

A ricordarselo, all’inizio era diverso, eccitante, perfino avventuroso, una dimensione inesplorata dove tante esperienze erano possibili e tante se ne potevano inventare. Una prova di anarchia senza sacrifici di rivoluzione, finta ma che sembrava impossibile irrigimentare. Potevi dirti chiunque e non saperti, ogni contatto era un potenziale compagno di esplorazione e ogni post o link una prova alle reazioni, più che solo la rincorsa al guinness di I Like.

 

Avremmo voluto vivere una vita a due dimensioni, quella reale che ci deprimeva e quella virtuale, il più luccicante Eden che potevamo mostrare di noi nell’inesplorato viaggio fra gli infiniti possibili.

Ma siamo finiti invece nel doppione della vita quotidiana, tanti dati statistici per sondaggi e target commerciale, accettando che questa copia scialba sostituisse la realtà nel determinarne regole, reazioni, sentimenti, relazioni, ansie e nevrosi. Famiglie che scoppiano per un commento entusiasta al contatto sbagliato, amicizie che finiscono per un mi interessa non cliccato, querele di risarcimento per un commento scappato dopo un bicchiere di troppo.

Volevamo una vita a due dimensioni ma, facendo già abbastanza difficoltà con una, le abbiamo intrecciate.

Per finire a chiederci prima di dormire perché nemmeno un mi piace al nostro post così originale se a quella stronza, solo perché si fa i selfie con la scollatura, a un qualsiasi buonanotte amorini fioccano mandrie di pollici eretti come orgasmi incontrollati.

E per risposta mettersi nel bicchiere d’acqua sul comodino dieci gocce di Xanax.

 

Antonio Pizzola

2 Commenti su "L’Uomo a due dimensioni"

  1. Originale e veritiera 😑abbastanza lunga da appassionarmi,ma preferivo più breve per ricordarne l’inizio😋

  2. Considerazioni sacrosante e ben scritte che dicono molto del mondo in cui viviamo.
    Complimenti

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