Il futuro delle associazioni
di volontariato all’interno delle Asl abruzzesi, con le essenziali attività che
svolgono per il Sistema Sanitario regionale, è in messo in serio pericolo da un
incomprensibile indirizzo politico della Giunta Marsilio e di tutto il
centrodestra. Il rischio è che a rimetterci siano la qualità dei servizi
erogati ai cittadini e centinaia di operatori i quali, dopo aver lavorato
giorno e notte senza sosta durante l’emergenza pandemica, invece della
premialità Covid potrebbero ricevere il benservito ed essere mandati a casa.
L’allarme viene lanciato dai Consiglieri
regionali del MoVimento 5 Stelle Francesco Taglieri e Giorgio Fedele:
“Il lavoro svolto in questi anni dalle varie Croci in tutto il territorio
abruzzese – spiegano – è stato essenziale. Grazie a Convenzioni stipulate con
le Asl, queste Associazioni hanno garantito il regolare svolgimento di attività
quali Urgenza ed Emergenza Sanitaria 118, Postazioni H12 e H24 dislocate sul
territorio, servizi di trasporti interospedalieri e territoriali programmati.
Tuttavia, in molte occasioni, gli accordi stipulati alla base dei rapporti
lavorativi partivano da prezzi più bassi rispetto alle tabelle ministeriali.
Dopo anni di straordinario impegno sul territorio, culminato con la crisi
pandemica, sarebbe stato logico aspettarsi un intervento da parte della Giunta
Marsilio che andasse a sanare questa ingiustizia. In vari incontri avuti con le
parti, l’Assessore Verì aveva perfino dato rassicurazioni in tal senso,
dimostrandosi, a parole, disposta a intervenire di conseguenza. Ma, ancora una
volta, dobbiamo riscontrare che con questo centrodestra alle parole non
corrispondano ai fatti”.
“Il momento in cui la beffa è stata servita ha una data precisa –
ricostruiscono –, il 28 gennaio 2021. Con la delibera 160 del Direttore
Generale della Asl 01 Roberto Testa, i cui contenuti sono stati esposti durante
l’ultima seduta della V Commissione Sanità, viene messa nero su bianco
l’intenzione politica di Regione Abruzzo di fare un bando unico per tutto il
territorio regionale, con la stessa Azienda Sanitaria capofila, per mettere a
gara i servizi. Una soluzione che, per questo particolare tipo di attività, si
è già rivelata fallimentare in altre realtà, poiché a un maggiore esborso di
soldi pubblici si rischia di provocare un crollo nella qualità del lavoro.
Senza dimenticare che, in caso di ribassi incontrollati, la gara potrebbe
perfino venire impugnata”.
“Utilizzare questo strumento – proseguono Taglieri e Fedele – significa
scegliere di fare un incomprensibile salto nel buio, rinunciando alle
straordinarie professionalità che abbiamo già attive sul campo da decenni. Le
Croci hanno a disposizione personale già formato, che conosce a menadito il
territorio, con esperienza e competenza riconosciute da chiunque abbia
usufruito dei loro servizi. Regione Abruzzo invece sembra intenzionata non solo
a voltare le spalle alla possibilità di dare finalmente un equo compenso a
molte Associazioni, ma accetta anche la possibile conseguenza di questa operazione:
quella che centinaia di persone impegnate quotidianamente nella Sanità
regionale vengano licenziate, lasciando in difficoltà molte famiglie”.
“Sono mesi che cerchiamo interlocuzioni con la Giunta regionale, che partecipiamo a confronti, che facciamo proposte per evitare di sperperare questo patrimonio di esperienza e professionalità, tanto prezioso quanto un risparmio economico. Abbiamo suggerito la reinternalizzazione nelle Asl il personale delle Associazioni, che sarebbe stata una soluzione favorita anche da interventi del MoVimento 5 Stelle al Governo del Paese. Purtroppo, però, sta mancando la volontà politica di trovare una soluzione. Noi siamo pronti a fare qualsiasi cosa in nostro potere per difendere i diritti delle Associazioni di ricevere un compenso equo dalla Regione, degli operatori di continuare a lavorare, e dei cittadini di avere la migliore Sanità possibile. Su questi temi non faremo un passo indietro”, concludono.
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