Mense scolastiche: tra morosi e furbetti i bambini restano senza pasto

A digiuno ieri sono rimasti una trentina solo alla Lombardo-Radice, ma i numeri sembrano e soprattutto sono destinati ad aumentare se le famiglie non si metteranno in regola. Perché quest’anno il portale della mensa scolastica non lascia margini di errore e chi non paga o non ha pagato tutto lo scorso anno è automaticamente fuori. O meglio assente, come risulta dal calendario del portale, anche se quell’assenza, poi, nessuno l’ha messa.

“Il portale non fa altro che applicare il regolamento – spiega Salvatore Donnaruma, responsabile della EP, l’azienda cioè che insieme alla Coselp gestirà il servizio almeno fino a dicembre – se lo scorso anno c’era una certa elasticità, quest’anno l’esclusione è automatica. Lo scorso anno, d’altronde, abbiamo avuto morosità per circa 6mila euro che non abbiamo più recuperato”.

Chi ha concluso a maggio scorso l’anno scolastico con un debito significativo, così, è stato escluso dall’iscrizione, almeno fino a quando non sanerà la sua posizione. E chi non ha credito, ovvero ha superato il limite da regolamento (cinque pasti sotto) viene considerato assente.

“Anche volendo non possiamo dare pasti a chi risulta assente – continua il responsabile della EP – perché noi non sappiamo se quell’assenza sul portale è dovuta a morosità, oppure alla volonta precisa di una famiglia. Magari il figlio sta male e non può mangiare: noi non possiamo assumerci questa responsabilità”.

A questi si aggiungono i distratti, i furbetti (quelli che mettono l’assenza alle 9 del mattino) e gli errori materiali: i numeri restituiti sono però importanti. Dei 900 iscritti alla refezione scolastica per questo anno scolastico, infatti, sono attualmente 600 circa quelli che ne usfruiscono realmente.

“Questo sta comportando una riduzione considerevole degli introiti che avevamo previsto – aggiunge Donnaruma – tant’è che ieri abbiamo incontrato i sindacati per capire come muoverci: è chiaro che ad una riduzione del fatturato, sarà collegata verosimilmente una riduzione degli orari di lavoro. Noi non veniamo pagati a forfait, ma a pasti somministrati e in base a questi abbiamo personale destinato”.

5 Commenti su "Mense scolastiche: tra morosi e furbetti i bambini restano senza pasto"

  1. bene,tante le Famiglie con difficolta’ ad arrivare a fine mese,persone fragili,vulnerabili rimangono dignitosamente corrette, oneste ,quindi da aiutare ( che dice il Comune/servizi dedicati?) risaputi i furbetti delle “frodi” ,alcuni sono specializzati, inchieste,cronache,
    problemi,criticita’,arresti,risoluzione contratti,ecc,ecc, in rete di tutto di piu’…
    Quindi da punire severamente sono i furbetti del quartierino,quelli poco attenti al rispetto delle Leggi,regole,impegni,accordi,ecc,tutti nessuno escluso,Legalita’ diffusa per uscire dalla palude,e basta,o no?

    • Non tiriamo in ballo la scusa delle famiglie in difficoltà perché chi ha isee veramente basso (6000 euro) ha l’esenzione. Con isee da 7000 euro paghi solamente 0,54 cent per un pasto completo!

  2. Sono il papà di una bambina che paga regolarmente tutto ma nonostante ciò mia figlia ieri è rimasta senza pranzo. Devo ringraziare le maestre che hanno condiviso il loro pasto con mia figlia. Questa gestione delle mense scolastiche non mi sembra gestita bene. Certamente si deve intervenire anche per le persone che si trovano in difficoltà perché nessuno deve rimanere indietro. Quando si scrivono gli articoli si deve andare alla base dei problemi e non scrivere per sentito dire.non facciamo di tutta l’erba un fascio. Cmq andrò a fondo per questa situazione. Poi vediamo chi ha sbagliato

    • qui nessuno scrive per sentito dire, la rassicuro. Sono state fatte una decina di verifiche e il disservizio, come è scritto chiaramente, è dovuto ad una serie – diversa – di vicende. Dai morosi, innanzitutto, ad un presunto malfunzionamento del sistema. Anche noi andiamo a fondo non si preoccupi

  3. Lo spero che si vada a fondo, innanzitutto per i bambini. poi vediamo se chi ha sbagliato paga o facciamo sempre all’italiana non si scherza con i bambini.

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