Niente corsi di formazione per il personale: i nuovi treni Tua in “garage” da tre mesi

Nessun corso di formazione per i macchinisti e i nuovi elettrotreni Coradia Stream 2.0 di Tua restano in garage. I due mezzi di ultima generazione, annunciati in pompa magna a Lanciano, lo scorso luglio, rimangono ad oggi con lo 0 segnato sul contachilometri. Ad oggi non è stato percorso neanche un metro dal deposito in via Bergamo, dove i treni giacciono sorvegliati dal servizio di vigilanza notturno, pagato profumatamente dai contribuenti abruzzesi.

Il motivo dello stallo è da rintracciare in parte alla burocrazia (manca una certificazione per percorrere il tratto 9 della Lanciano-San Vito) e in buona parte all’abilitazione di cui il personale non dispone per utilizzare i nuovi mezzi. I corsi di formazione, infatti, non sono ancora partiti, dato che durante la stagione estiva – a causa della cronica carenza di organico che denunciamo da tempo – non è stato possibile distogliere i macchinisti dal servizio per via delle ferie programmate.

Al personale insufficiente si somma il parco mezzi risicato. Proprio in questi giorni gli utenti stanno denunciando soppressioni e riduzioni di corse. Da qui a metà mese infatti, determinati convogli, avendo raggiunto una certa soglia di chilometri percorsi, dovranno essere sottoposti a revisioni approfondite.

E nonostante i due convogli siano fermi da mesi, la Regione Abruzzo ha presentato un terzo Coradia Stream 2.0, intitolato a Benedetto Croce, che dovrebbe collegare Roma e la costa adriatica del prossimo dicembre. Il rischio, come denuncia Il consigliere regionale Antonio Blasioli, è che faccia la fine dei suoi due fratelli presentati la scorsa estate.

“Ci è stata segnalata un’altra criticità – spiega Blasioli -. I tre treni al momento sarebbero fermi in deposito in quanto troppo lunghi per essere parcheggiati nell’officina Tua di Torre Madonna, ubicata tra Lanciano e Treglio. Sorge a questo punto un altro interrogativo che intendiamo rivolgere alla Giunta Regionale: nel caso questi mezzi, una volta messi in funzione, dovessero avere necessità di manutenzione, o semplicemente dovessero venire sottoposti ai controlli periodici programmati ogni tot chilometri, dove verrebbero ricoverati? Ci sarebbe necessità di inviarli fuori regione o abbiamo disponibilità sul territorio di officine di dimensioni congrue ai nuovi convogli acquistati?”.

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