Orso bruno marsicano verso la “riproduzione assistita”. Oipa: “Convivenza a rischio”

Non è stata accolta a braccia aperte la proposta del Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga che prevede la “riproduzione assistita” per aumentare il numero di orsi bruni marsicani. Ad esprimere preoccupazioni e perplessità è l’Oipa (Organizzazione internazionale protezioni animali). “Se in Trentino gli orsi sono troppi – scrive l’Organizzazione – e alcuni amministratori puntano all’abbattimento, il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga vuole ricorrere alla “riproduzione assistita” per aumentare il numero di orsi marsicani. Ci chiediamo se questo non determinerà poi una densità tale da creare poi problemi di convivenza con le popolazioni locali con eventuali conseguenze sulla pelle degli orsi”.

“Auspichiamo che tale progetto si svolga in maniera oculata – conclude – e che abbia la priorità di tutelare non solo la specie ma anche i singoli esemplari. Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) sull’approvazione della “Convenzione per la progettazione, realizzazione e gestione di una serie di interventi volti a supportare la formazione e il consolidamento di metapopolazioni di Orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) e la loro diffusione nell’Appennino centrale”.

La convenzione contempla la partecipazione dell’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, la Società Italiana per la Storia della Fauna “Giuseppe Altobello”, la Cooperativa COGECSTRE, l’Università degli Studi di León e Università Cattolica di Lille. L’obiettivo, come si legge nel testo del documento, è quello di “promuovere la massima diffusione del popolamento di Orso bruno marsicano lungo la dorsale appenninica preservandone, nel contempo, l’integrità e il prezioso patrimonio genetico di cui è portatrice“.

Al momento il numero di orsi bruni marsicani si attesta attorno ai 50/60 esemplari: ciò significa che stiamo parlando di una specie ad alto rischio di estinzione. Nell’ultimo decennio, si spiega nelle premesse della convenzione, “sono andati perduti almeno 24 individui di cui 12 femmine, queste ultime indispensabili per il mantenimento della popolazione stessa“.

Alla luce di tali evidenze, si spiega, “la salvaguardia dell’Orso bruno marsicano sta nella formazione di metapopolazioni diffuse su tutto l’Appennino centromeridionale“. I territori che l’orso bruno marsicano potrebbe popolare sono più vasti e importati di quelli attuali pari, potenzialmente, a un milione di ettari. Un progetto che prevede impegno e tempi non brevi. La convenzione attuale ha la durata di cinque anni e potrà essere rinnovata.

1 Commento su "Orso bruno marsicano verso la “riproduzione assistita”. Oipa: “Convivenza a rischio”"

  1. … cos’è uno scherzo ritardato di halloween… o forse uno molto anticipato del prossimo carnevale 2024?
    Forse la storia dei cuccioli di Amarena, che anche se cuccioli e senza l’ausilio della madre stanno cavandosela da soli, ha illuminato qualche mente per “ paracadutare” l’ Orso Bruno marsicano lungo la dorsale appenninica, e perché no, anche oltre…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*