Palazzine inagibili, il cerino resta in mano al Comune

La questione è destinata probabilmente a diventare di ordine pubblico, perché la sentenza con cui la giudice Marta Sarnelli sospende la delibera del condominio Nait di via Costanza nella quale si era deciso (a maggioranza) di demolire e ricostruire le due palazzine, nei fatti passa il cerino acceso nelle mani del Comune di Sulmona.

“L’intervento deliberato (demolizione e ricostruzione) incide, in maniera evidente, sulla proprietà esclusiva dei condomini – scrive la giudice Marta Sarnelli, adeguandosi alla linea sposata dal presidente nell’altra controversia contro l’amministratore – con la conseguenza che la delibera non presa all’unanimità potrebbe considerarsi nulla”.

Ma c’è un però, che segue, che apre un enorme interrogativo e probabilmente una serie di conteziosi sulla vicenda: “Questione evidentemente diversa – continua la sentenza – è quella della eventuale situazione d’inagibilità dell’edificio e della eventuale necessità d’interventi urgenti, eventualmente anche su disposizione dell’autorità amministrativa competente”. Insomma perché la delibera abbia effetto, anche se non adottata all’unanimità, è necessario che il Comune formalizzi l’inagibilità dei due edifici, come ha stabilito la perizia fatta dalla ditta incaricata privatamente dall’amministratore di condominio per attivare il superbonus 110.

Tradotto dal gergo tecnico, questo significa che, a meno che i condomini non ci ripensino prima e decidano di procedere all’unanimità alla demolizione e ricostruzione, dovrà essere il Comune a farsi carico della responsabilità della sicurezza dei condomini: ovvero ordinando lo sfratto e provvedendo allo stesso tempo a trovare un ricovero alle circa quaranta famiglie che ci vivono.

Facile per niente, economico ancor meno: perché il Comune non ha abbastanza case a disposizione e non ha fondi al momento per pagare quaranta affitti per almeno un anno.

Né può pensare di prendere semplicemente tempo, in attesa cioè che l’istruttoria del tribunale venga approfondita nell’udienza rinviata a settembre, perché per quella data potrebbe essere troppo tardi per attivare il superbonus e si aprirebbe un altro fronte di contenzioso.

Sullo sfondo il pericolo di un cedimento delle due palazzine costruite nel 1974 e la cui vulnerabilità statica (non solo sismica) è stata definita disastrosa dai tecnici.

8 Commenti su "Palazzine inagibili, il cerino resta in mano al Comune"

  1. Sindaco al suo posto | 23 Maggio 2022 at 01:37 | Rispondi

    Ma siete sicuri di avere una amministrazione che comandi il timone di questa città????comune sempre latitante…in tutte le occasioni ..di primaria importanza…sindaco batti un colpo se sei tu il comandante…

    • Perché dovrebbe intervenire ad accollarsi gli oneri con le tasse della collettività?
      È un problema privato tra privati cittadini che tramite l’amministrazione hanno dato un incarico ad un professionista.
      Se la devono vedere loro direttamente.

  2. Mi chiamo Antonio | 23 Maggio 2022 at 07:47 | Rispondi

    … i danni collaterali provocati dal Superbonus 110%… un’altra supercazzola ideata dell’elevato e dei suoi adepti al pari del famigerato reddito per i nullafacenti amanti dei lavoretti una tantum in nero, tanto per arrotondare… e prorogato fino al 2029…
    Volevano aprire il parlamento come una scatoletta di tonno, solo che poi ci si sono barricati dentro e hanno finito per aprire, come una scatoletta di tonno, l’Italia… il debito pubblico arrivato a 2800 miliardi di euro e che viaggia spedito verso i 3.000… esattamente il doppio rispetto a 20 anni fa quando entrò in vigore un’altra cura Italia, chiamata Euro e voluta dal “ mortadella”…

    • Ma che dici? Hai una contro perizia che dimostri il contrario o spari a caso ? I dati dell’agenzia delle entrate, ben prima delle tagliole assurde di questo governo, dimostravano che nel 110 le truffe erano praticamente nulle. Grazie al 110, oltre a risparmiare enormi quantità di gas, denaro ed emissioni per la parte eco, la parte sisma dell’incentivo, sta facendo venire alla luce situazioni di scarsa sicurezza statica e sismica che altrimenti non sarebbero emerse e non si potrebbero sanare e mettere in sicurezza. Per certe persone e’ meglio morire tutti ignoranti ed inconsapevoli sotto le macerie piuttosto che intervenire ed ammettere che un provvedimento si sta dimostrando utile! Tanto poi chi paga le emergenze dei crolli e delle ricostruzioni? Non le paga sempre la collettività?? Allora è meglio pagare i costi di vite e denaro enormi post disastro che intervenire prima?? Veroo?? E’ assurda la grettezza e la faziosità in questo paese: fa schifo!!

  3. Ma nel 1974 chi ha eseguito i lavori e chi ha permesso l esecuzione di abitazioni Marine? Che paghino gli eredi Nait per questo sfacelo.

  4. Ma i 63 alloggi di quartiere?

  5. Solite commedie italiane e solito magna magna tutto a spese della collettività

  6. Che bello, sicuramente la maggior parte dei commenti è fatta sicuramente da impiegati statali pagati da chi lavora

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*