Parco Nazionale della Maiella, gli ex direttori chiedono il commissariamento “ad acta”

Un commissariamento ad acta per garantire all’ente Parco Maiella un direttore legittimo. Questo quanto chiedono in un comunicato i tre ex direttori di aree protette e la sigla sindacale USB dopo “le innumerevoli azioni e giravolte amministrative” compiute dall’ente Parco per eludere un bando regolare per la nomina di un nuovo direttore che lo stesso ente aveva approvato e pubblicato nel 2013.

A spingere gli ex direttori Giorgio Boscagli, Massimo Pellegrini e Dario Febbo ad una simile richiesta l’aver appreso che “con ben tre note e fino alla vera e propria diffida del 12 dicembre 2023 il Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza energetica ha comunicato all’ente quanto sostenuto da chi scrive” ovvero di aver individuato una terna di nomi non valida per la nomina del direttore. E a poco vale indire una conferenza stampa “autocelebrativa” come quella del 21 novembre scorso voluta dal Parco per “distogliere l’attenzione dai fatti concreti” evitando di rispondere alle segnalazioni in merito alla “volontà di escludere candidati validi” per l’incarico di direzione arrivando a designare quelli “non più idonei in quanto pensionati”. Una “afasia amministrativa” si legge nel comunicato quella che proprio in conferenza stampa ha colpito i rappresentanti dell’ente Parco che, incapaci di motivare nel merito hanno adottato la tecnica del “buttare la palla fuori campo” tipica dei politici.

In attesa che sia la magistratura a valutare la legalità degli atti amministrativi finora adottati dall’ente Parco, non resta che chiedere l’intervento di un commissario per porre fine ad una gestione che “da dieci anni continua ad ignorare l’applicazione della legge, della sentenza del TAR Abruzzo e le richieste del Ministero”.

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