Perchè l’orso non “prenda il treno”. Parte dall’Abruzzo il piano di mitigazione

Un protocollo d’intesa che fa da apripista in Italia e che parte da Sulmona e dall’Abruzzo: uno strumento per ridurre l’impatto delle attività antropiche sulla fauna, più nello specifico per salvaguardare orsi e specie protette dal pericolo di attraversamenti su rotaia e quindi potenziali impatti con i treni in corsa.

L’accordo è stato siglato ieri tra la Regione, Rfi e l’associazione Ambente e/è Vita, ognuno con compiti specifici nell’applicazione delle misure di prevenzione, ed avrà durata di sette anni, avvalendosi di fondi europei, nell’ambito dell’Agenda 2030.

In particolare Rfi sarà chiamata a svolgere un’analisi delle caratteristiche infrastrutturali delle linee ferroviarie che attraversano il territorio, finalizzata a individuare le zone di rischio nonché a effettuare un’analisi della tipologia e della casistica incidentale. Alla Regione, invece, l’impegno di promuovere azioni finalizzate alla concretizzazione degli interventi indicati nelle Linee Guida progettuali e ad assegnare il livello di priorità relativamente alle analisi dei processi autorizzativi. L’associazione Ambiente e/è Vita, infine, dovrà svolgere un’analisi sulla tipologia di fauna coinvolta negli attraversamenti, effettuare azioni di monitoraggio ambientale e territoriale nelle aree a rischio per la fauna per la presenza di infrastrutture ferroviarie e redigere, d’intesa con Rfi, Linee Guida per valutare l’efficacia delle misure ove vengano attuate.

“Una strategia di intervento capace di contemplare, sul medesimo piano, sia le esigenze alla base della domanda di trasporto e sia la necessità di tutelare il patrimonio faunistico, con un occhio di riguardo all’Orso Bruno Marsicano in Regione Abruzzo – commenta Patrizio Schiazza, responsabile regionale dell’associazione-. La risposta fornita dal Protocollo, grazie alla immediata e piena disponibilità di Rfi e della Regione Abruzzo, va nella direzione giusta: promuove una valutazione ex ante dei risultati a cui tendere, traccia un piano organico di intervento e si muove nella logica di promuovere misure in prevenzione e mitigazione del rischio”.

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