Pinacoteca, mancata intitolazione a Pallozzi: “Nessuno è profeta in patria”

foto de Il Capoluogo

Lo scorso 18 novembre, la Pinacoteca Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Sulmona, fondata e curata per oltre 40 anni dal compianto pittore sulmonese Gaetano Pallozzi,  è stata intitolata allo scultore Ettore Ferrari, autore della statua di Ovidio sita in Piazza XX Settembre. La famiglia Pallozzi ha appreso la notizia con stupore e sconcerto perché ritiene tale intitolazione un torto grave alla memoria del suo fondatore.

Per questo la figlia di Gaetano Pallozzi, la signora Mariolina, ha scritto una “lettera aperta alla città” alla sindaca di Sulmona Annamaria Casini esprimendo sconcerto e chiedendo spiegazioni. Pallozzi ricorda a Casini come già nel 2016, quando il padre Gaetano era ancora vivo, la sindaca in occasione della presentazione del catalogo “Pinacoteca civica d’arte Moderna e Contemporanea Sulmona” scrisse “galleria d’arte moderna e contemporanea di Sulmona Gaetano Pallozzi”.

“Ecco il motivo del mio sconcerto circa l’intitolazione a Ettore Ferrari nulla togliendo al valore artistico del medesimo – scrive Mariolina Pallozi – ma non riesco a comprendere innanzitutto perché riconoscere ad uno scultore, il cui merito durante il Bimillenario Ovidiano è stato già abbondantemente riconosciuto una pinacoteca che etimologicamente comprende opere di pittura e solo in minima parte opere di scultura, non comprendo l’urgenza in un momento storico cosi particolare a causa del Covid di procedere ad intestare una pinacoteca che per quaranta anni è stata civica e che per volontà di mio padre, suo fondatore deve rimanere. Francamente la motivazione a tale scelta da lei addotta: ‘la pinacoteca comunale che cambierà denominazione in galleria d’arte moderna e contemporanea Ettore Ferrari in virtù della presenza non solo di dipinti ma anche di opere scultoree’ è assolutamente insufficiente per la nostra famiglia a giustificare un torto cosi grave perpetrato alla memoria del fondatore della stessa!”

Scrive ancora Pallozzi: “La pinacoteca è nata in un meraviglioso gemellaggio col Premio Sulmona per donare a Sulmona, tramite Gaetano Pallozzi, i quadri che nel Premio Sulmona per quarantasette anni sono stati ospitati: la scultura non è che una minima parte di ciò che mio padre ha inteso donare a Sulmona. Le chiedo pertanto, consapevole del suo amore per Sulmona e i suoi cittadini e come promotrice e ambasciatrice di cultura, di fornirmi motivazioni più efficaci a questa scelta poiché queste poca chiarezza non vorrei nascondesse intenti e finalità diversi. La prego di intervenire in merito a questa vicenda in memoria di mio padre”.

6 Commenti su "Pinacoteca, mancata intitolazione a Pallozzi: “Nessuno è profeta in patria”"

  1. Che vi aspettate in un comune affossato dalla inettitudine ed il clientelismo? Cosa volete che succeda ? Dove basta fare una marchetta per essere considerati primi a scapito di altri ? Dove il volontariato viene fatto da personaggi che si vantano di farlo e nemmeno ci puoi discutere che ti offendono ? Dove alcuni politici usano il Covid per fare campagna elettorale quando erano loro i primi
    Quaest’estste a banchettare in feste di paese e matrimoni ?alle prossime elezioni non fatevi fregare dagli amichetti che vi chiedono il voto sennò poi non vi lamentate !
    Cla sia Pallozzi non merita questo trattamento
    ….che torni a lui tutto il merito sottratto !

  2. Che tristezza! E che mancanza di rispetto per la memoria di un uomo che ha dedicato tutta la sua vita, fino agli ultimi anni e alle sue ultime forze, alla realizzazione della pinacoteca, della mostra d’ arte Contemporanea e del premio che aveva dedicato alla sua amata Sulmona e Sulmona così lo ringrazia.

  3. È inconcepibile ed insopportabile quello che è accaduto. E non è la prima dimenticanza che Comune nei confronti di Gaetano.

  4. Inaccettabile paradosso

  5. Ettore Ferrari? Ma se abbiamo un illustre concittadino che ha deficato la vita all’arte e alla sua citta’!!!!! Quest’amministrazione di inqualificabili non si smentisce mai!

  6. Pardon. dedicato

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