Poliziotti alla sbarra: sospesi i provvedimenti disciplinari

Non ci sarà procedimento disciplinare fino a quando il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Sulmona non avrà deciso sulle richieste di misure interdittive avanzate dalla procura. L’inchiesta sui “furbetti del sonnellino”, i diciannove poliziotti della stradale di Pratola Peligna, cioè, indagati a vario titolo per truffa ai danni dello Stato, peculato, omissione di atti d’ufficio e di soccorso, furto e falso, resta con il fiato sospeso in attesa che il giudice Alessandra De Marco, decida su eventuali provvedimenti dopo l’interrogatorio tenutosi il 15 giugno scorso ai dieci per i quali la procura ha chiesto il ritiro del “distintivo” per un anno.

Nei giorni scorsi, infatti, il dirigente della stradale si è recato in procura per chiedere le carte e avviare eventuali provvedimenti disciplinari, ma le carte, hanno risposto dal terzo piano di palazzo Capograssi, resteranno secretate fino alla decisione del giudice.

Una linea di confine molto labile quella dei termini per l’adozione dei provvedimenti disciplinari che, nel caso dei furbetti del cartellino al Comune di Sulmona, ad esempio, portò alla fine il tribunale ad annullare le sanzioni proprio per il ritardo con cui il Comune agì dal momento della “presa di coscienza” della notizia agli atti consequenziali (ma in quel caso si trattò di quasi due anni).

Il problema, però, in questo caso è diverso, perché l’inchiesta, condotta dagli stessi colleghi degli agenti indagati, ha creato ora un clima di difficile convivenza all’interno della caserma di via Cipollone dove, nei fatti, al momento, continuano a convivere e lavorare insieme accusati e accusatori. Una situazione che rischia di diventare esplosiva e che finora non ha portato ad alcun provvedimento precauzionale, fosse anche il trasferimento in missione per breve periodo delle persone maggiormente coinvolte.

Per avere risposte dal Gip, d’altronde, ci vorrà ancora del tempo: il magistrato ha infatti acquisito le trascrizioni di tutte le testimonianze di chi, sei su dieci, ha deciso di parlare, spiegare, giustificare. Eventuali provvedimenti, quindi, saranno verosimilmente differenziati in base alla gravità delle accuse mosse e anche alla collaborazione prestata in fase di interrogatorio.

Altra cosa saranno invece i provvedimenti disciplinari che possono muovere anche su strade e decisioni indipendenti dalla decisione del giudice e dell’esito penale finale del procedimento.

Azione interna che, però, potrà essere avviata solo quando le carte saranno consegnate formalmente ai vertici della polizia stradale dal tribunale.

4 Commenti su "Poliziotti alla sbarra: sospesi i provvedimenti disciplinari"

  1. Tra BIASIMO e MERITOCRAZIA | 24 Giugno 2023 at 09:59 | Rispondi

    A valle dell’equo giudizio per le rispettive, irresponsabili condotte e configurate violazioni attribuite a “quanti” dovranno soggiacerne, è auspicabile che la Dirigenza del C.do di sede riconosca meriti a “Coloro” che per senso di responsabilità e dignità di ruolo hanno sempre operato ed operano correttamente nel quotidiano.
    Sarebbe davvero un esempio di meritocrazia applicata e per noi lettori davvero una bella notizia !

  2. Repubblica delle banane | 24 Giugno 2023 at 11:05 | Rispondi

    W l’itaglia

  3. Onore ai poliziotti che hanno denunciato. Avete avuto un coraggio unico.

  4. Ma i controlli sulle pattuglie, di notte, i Superiori li facevano?

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