Sciare senza neve, ambientalisti: “Ripensare gli investimenti”

A lanciare l’allarme la Stazione Ornitologica Abruzzese ONLUS che chiede di “ripensare un sistema da adattare ai tempi mutati”. Il riferimento è alla decisione della politica regionale di destinare 50 milioni di euro in piste da sci e impianti sciistici per un turismo del circo bianco abruzzese costretto oggi a fare i conti con gli effetti del cambiamento climatico.

Solo 23 su 112 le piste attualmente aperte nelle quattro principali stazioni sciistiche abruzzesi di cui 12 su 49 a Roccaraso – Aremogna, 6 su 18 a Pizzalto, 3 su 24 a Campo Felice e 2 su 21 a Ovindoli. Una situazione in cui molte delle piste chiuse, spiega la Stazione Ornitologica, sono dotate di cannoni spara neve che “con ogni evidenzia, anche per i costi esorbitanti dell’energia, non riescono a tenere il passo della crisi climatica”.

Una crisi con ripercussioni economiche non indifferenti se si pensa alle risorse che ogni anno il governo è costretto a stanziare a titolo di ristoro per gli operatori del settore colpiti da un innevamento sempre più scarso, come i 200 milioni di euro stanziati lo scorso anno. Mentre “in un paese normale si aprirebbe una serena e pacata riflessione sulla lungimiranza e sull’efficacia di interventi” come le nuove piste di Ovindoli – Valle delle Lenzuola realizzate distruggendo preziosissimi habitat d’alta quota, nella nostra Regione D’Alfonso e Marsilio “hanno da dire qualcosa sulla bontà delle loro scelte?”. Domanda retorica quella della ONLUS alla quale rispondono gli investimenti previsti per il 2024: 10 milioni di euro per Ovindoli, 1,2 milioni per lo stadio del fondo di Rocca di Mezzo, 22 milioni per i nuovi impianti della Maielletta, 12 milioni di euro per l’impianto alla Montagna dei Fiori e 10 milioni per Campo Imperatore. Investimenti “con impatto ambientale sostanziale sia al momento della costruzione sia per il dispendio di risorse ambientali”, azioni che la nostra Regione “non può permettersi” anche per la carenza di acqua potabile, pure utilizzata dai cannoni spara neve.

Termina con un accorato appello il comunicato della ONLUS che invita la classe politica regionale e gli imprenditori del settore a “ripensare l’uso di queste risorse pubbliche accettando la sfida imposta dal riscaldamento globale”e contribuire così alla crescita di una comunità consapevole.

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