Sempre più contratti precari nella Asl. La denuncia della Cgil

La Cgil Fp denuncia il costante incremento della spesa per il personale precario all’interno della ASL1 Avezzano Sulmona L’Aquila, condizione accentuata dalla necessità di garantire la continuità assistenziale nella fase pandemica, ma che, nel contempo, non consegna le dovute certezze di vita alle lavoratrici ed ai lavoratori impegnati nel sistema sanitario pubblico. Già nei mesi scorsi avevamo denunciato la riduzione persistente di personale a tempo indeterminato in capo alla ASL, passando dai 3249 addetti del 2019 ai 3167 a chiusura del 2020, con una diminuzione di 82 unità lavorative a tempo indeterminato afferma il sindacato.

“Innanzitutto – scrive la Cgil – tale condizione genera precarietà di vita delle persone, continuamente legate ai rinnovi contrattuali senza alcuna garanzia per il futuro ma,  contestualmente determina anche  instabilità dei servizi erogati e concreta difficoltà nella programmazione delle linee di attività sanitaria. Da tempo la CGIL chiede un piano straordinario di assunzioni e di stabilizzazione del personale, che riconsegni dignità al lavoro e diritti alle persone.  Il fabbisogno di personale legato alla spesa del conto economico annuale non è funzionale all’erogazione dei servizi sanitari, anzi rischia di produrre un duplice danno: la compressione dei diritti dei lavoratori, sottoposti ad un continuo sfruttamento dovuto alla esiguità degli addetti e la precarietà come fattispecie ordinaria di contrattualizzazione del personale. Il tutto a discapito dei reali bisogni delle nostre comunità che riescono ad accedere alle cure ed ai servizi sanitari erogati dal sistema sanitario pubblico con sempre maggiore difficoltà”.

Continua la Cgil: “E’ necessaria una immediata inversione di tendenza che rimetta al centro il valore della sanità Pubblica, e che la stessa torni a svolgere il ruolo che le compete nei confronti del cittadino, attraverso la valorizzazione di tutto quel personale che in questi anni è andato oltre le proprie possibilità per poter sopperire alle innumerevoli carenze. Sforzo quest’ultimo che oggi emerge con tutta la sua drammaticità tant’è vero che innumerevoli sono le segnalazioni ai vari livelli anche istituzionali della ASL di un malessere diffuso evidentemente derivante dallo stress da lavoro correlato. Siamo stanchi, insieme a tutta la comunità di cittadine e cittadini e tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, dei mancati impegni da parte della politica; il perdurare dell’assordante silenzio sulle molteplici criticità che emergono quotidianamente nel sistema Sanitario Pubblico, esasperano sempre più l’intera collettività ed i suoi bisogni. La Politica, le Istituzioni e gli Amministratori della cosa Pubblica, devono essere richiamati ad un alto senso di responsabilità affinché concepiscano la Salute come un bene comune rivolto alle Comunità, il lavoro stabile e di qualità come diritto fondamentale delle persone e la cura dei bisogni come un dovere in capo a chi è chiamato a rappresentare gli interessi generali”.

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