Spiagge libere a numero chiuso

La gita fuori porta della domenica dovrà essere anticipata all’alba, con il rischio concreto che una volta arrivati sulla spiaggia per i bagnanti non ci sia abbastanza posto. Il mare al tempo del Coronavirus rappresenterà un’incognita soprattutto per chi non ama o non può permettersi di affittare un ombrellone negli stabilimenti balneari.
Ieri sera, infatti, il presidente della Regione Marco Marsilio ha emanato un’ordinanza a correzione della precedente, per quanto riguarda l’accesso e la gestione delle spiagge libere.
In allegato un protocollo di sicurezza che scarica molte responsabilità della gestione ai Comuni e che, soprattutto, stabilisce una sorta di numero chiuso per le zone a sabbia free. Insomma non ci si potrà accalcare sulla spiaggia e se si trova tutto occupato, bisognerà cambiare sito, sempre che si trovi spazio altrove.
Le regole restano più o meno quelle che ci sono anche per le spiagge in concessione, solo che saranno i bagnanti a doversi regolare e a rispettare le misure di sicurezza: dieci metri quadrati di pertinenza per ogni singolo ombrellone, un metro di distanza almeno tra lettini e sdraio e tra le persone, salvo siano conviventi, limitare lo stanzionamento sulla battigia e in generale gli assembramenti.
Ai Comuni l’impegno di sanificare gi spazi comuni, informare sulle regole da adottare e possibilmente di indicare gli spazi da occupare in spiaggia, con la possibilità per i tratti piccoli e medi che gli stessi vengano gestiti (ma senza compensare la diminuzione dei propri ombrelloni) dagli stabilimenti confinanti.

1 Commento su "Spiagge libere a numero chiuso"

  1. Quest’anno ce ne andremo in montagna.
    Camminare tra i boschi di faggio o sugli altipiani delle nostre montagne, rinfranca lo spirito e rasserena la mente. Panorami mozzafiato lontani dai pericoli del covid.
    Rinfrescarsi e dissetarsi da una sorgente a 1500/2000 metri s.l.m., dopo una bella camminata, rigenera e purifica. E poi il sole lo prendiamo su un “ mare”…d’erba di montagna.

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