Spumador sotto tutela giudiziaria: sospette infiltrazioni della ‘Ndrangheta

La Spumador Spa, nota azienda di bevande gassate soft drink, con sede in Lombardia, a Cermenate, finisce per un anno in amministrazione giudiziaria a causa di infiltrazioni della ‘Ndrangheta. Una notizia che tocca da vicino anche Sulmona e la Valle Peligna, dove si trova una dei cinque stabilimenti dell’azienda sparsi sulla penisola. Gli altri sono situati in Lombardia (Caslino al Piano e Spinone al Lago), Piemonte (Quarona Sesia) e in Veneto (Recoaro Terme).

Il provvedimento – si legge nella nota – è stato disposto dalla Sezione autonoma misure di prevenzione del Tribunale di Milano (giudici Roia-Tallarida-Pontani) al termine delle indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Como, coordinate dal pm Paolo Storari, che hanno fatto emergere un presunto meccanismo criminoso che puntava ad ottenere il controllo totale delle commesse di trasporto della società, con sede nel Comasco.

L’azienda, fondata nel 1888 e con un fatturato di oltre 200 milioni di euro, era già comparsa in un’inchiesta della Dda milanese, coordinata dai pm Sara Ombra e Pasquale Addesso, che nel novembre dello scorso anno portò agli arresti di 54 persone.

A detta degli investigatori, “il controllo era stato preso con minacce e condotte estorsive, aggravate dal ricorso al metodo mafioso, ai danni di dirigenti e dipendenti della committente, di fatto assoggettata al volere degli ‘ndranghetisti, che imponevano le loro condizioni economiche alla Spumador”. Così i giudici hanno rilevato “una grave situazione di infiltrazione mafiosa nell’attività di impresa esercitata, perdurante dal 2018 sino ad oggi, che ha permesso a svariate società, riconducibili ad esponenti della ‘ndrangheta, di operare indisturbate nel tessuto economico, alterandone le regole della concorrenza e ottenendo così ingenti vantaggi”.

A controllare il monopolio degli appalti dei trasporti sarebbero stati i fratelli Antonio, Giuseppe e Attilio Salerni, in sinergia con Andrea Stillitano, Domenico Stillitano , Vincenzo Palmieri e Alessandro Palmieri. Agghiaccianti sono le intercettazioni riportate dal quotidiano la Repubblica su quanto accaduto il 25 gennaio 2020, quando bisognava decidere l’assegnazione per alcuni viaggi prioritati sulla tratta Recoaro-Caslino al Piano. Antonio Salerni (dominus di Sea Trasporti) capì che c’era chi era intento ad assegnare le consegne a un’altra società, scatenando così la sua ira verso i dipendenti: “Non rompermi più il cazzo – riporta la Repubblica – perché ti faccio nero, ti faccio nero a te e al tuo capo…hai capito, non rompermi più”. Addirittura, tra i dipendenti c’è chi ha confessato agli investigatori che a volte si è passati anche alle violenze fisiche, sia ai dipendenti e sia tra i camionisti, con i conducenti dei mezzi di Sea Trasporti he avrebbero fatto la voce grossa in capitolo.

2 Commenti su "Spumador sotto tutela giudiziaria: sospette infiltrazioni della ‘Ndrangheta"

  1. e che cazz..un’azienda che era tornata ad investire a sulmona….speriamo che i malfattori vengano estirpati e l’azienda torni ad operare serena. la mafia fa schifo al caxxo.

  2. La mafia è merda.

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