Sulmona Protagonista a Sbic: “Ignora il passato di Di Piero”

Sulmona Protagonista risponde alle accuse di Sulmona Bene in Comune riguardo la carenza di personale nel reparto di Radiologia dell’ospedale di Sulmona, carenza per la quale la Fp Cgil ha chiesto un incontro dal prefetto. “A questo punto – scrive la coalizione che sostiene il candidato sindaco Andrea Gerosolimo – abbiamo la certezza che Sbic, quando ha deciso di aderire alla coalizione civica con candidato sindaco Gianfranco Di Piero, non era a conoscenza che lo stesso avesse ricoperto il ruolo di capo della segreteria politica dell’ex assessore regionale Andrea Gerosolimo. Al riguardo vorremmo, quindi, informare l’ex movimento civico SBIC che Gianfranco Di Piero, nella sua veste di capo della segreteria di Gerosolimo, partecipò attivamente al confronto tra Regione e sindaci, parti sindacali, personale medico e paramedico per la definizione del Piano della Rete Ospedaliera”.

“I cittadini e soprattutto gli utenti dell’ospedale di Sulmona sanno bene chi ha lavorato a favore e contro la nostra sanità. Non accettiamo lezioni da chi ha predicato bene e razzolato male in questi anni, da una parte riempiendosi la bocca di “primo livello” e dall’altra, nell’ombra, lavorando per altro – continuano i Gerosolimiani che poi attaccano il consigliere Sbic Maurizio Balassone -. In ultimo vorremmo far notare come, nella sua esperienza amministrativa, il rappresentante di Sbic in Comune ha brillato solo ed esclusivamente per immobilismo. Il consigliere Comunale Maurizio Balassone, infatti, nella sua veste di Presidente della Commissione consiliare di Controllo e Garanzia, non ha mai redatto le relazioni semestrali così come previsto dal Regolamento di funzionamento dei lavori del Consiglio Comunale”.

2 Commenti su "Sulmona Protagonista a Sbic: “Ignora il passato di Di Piero”"

  1. Minestra riscaldata | 23 Settembre 2021 at 17:48 | Rispondi

    Gli armadi si cominciano ad aprire

  2. Complimenti.
    Un’autogol dietro l’altro!
    Ma chi è a “capo” dell’organizzione di propaganda politica? Non ne azzecca una.
    Le meglio risate anche con il filmato dialettale, un’offesa linguistica unica l’invito al voto enunciato in “italiano”. È un atto di “razzismo sociale” unico e di scarsa considerazione di riconoscimento dell’elettorato.

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