“Bonus in Abruzzo per l’Abruzzo”. Arriva dalla cooperativa Il Bosso la proposta che vuole incentivare l’attività turistica in regione non appena si uscirà dall’emergenza Covid. Una di quelle idee che si aggancia, e si rafforza, se si pensa alla campagna legata al chilometro 0 che tutte le attività stanno lanciando: mangiare locale, preferire il negozio di quartiere, quello del proprio centro storico, allontanarsi dagli acquisti online o dai centri commerciali. In linea di massima è questo l’elemento comune, lo strumento per navigare quella che, ormai, è chiaramente anche una emergenza economica.
E il turismo non è esente da tutta questa logica perché di cooperative, albergatori, attività enogastronomiche che lavorano tanto in termini di turismo ce ne sono tante e la bella stagione che si prospetta, ironicamente parlando, sarà difficile da navigare.
“Noi stiamo lanciando questa proposta – spiega per il Bosso Paolo Setta -, potrebbe essere uno strumento straordinario che aiuta le famiglie, che siano una semplice coppia o un nucleo più ampio. L’idea è un bonus da spendere entro un anno per vivere una vacanza in Abruzzo, mare o montagna. Si tratta di un modo per rimettere in moto l’economia regionale anche perché, diciamolo chiaramente, quest’anno non si potrà viaggiare come vorremo, né arriveranno turisti da altre regioni. Sicuramente saremo costretti ancora a delle restrizioni”. E probabilmente neanche l’animo sarà dei migliori.
“C’è una quantità di fondi – prosegue Setta -, soprattutto europei, destinati alla promozione turistica che si potrebbero utilizzare. Ovviamente si parlerà di fare un bando a cui rispondere, una differenziazione anche in base al reddito, insomma è un’idea su cui si può lavorare e per farlo abbiamo bisogno del massimo supporto da parte degli operatori turistici, della stampa, di tutti”.
Creare, quindi, un sistema solidale che permetta di rientrare un minimo con i “conti”, un modo di attivare una certa “economia di sopravvivenza” perché si tratterà proprio di fare questo.
Simona Pace
Non vivo più in Abruzzo da moltissimi anni ma -finchè ho potuto- ho continuato a suggerire di sviluppare il turismo in una regione che possiede bellezze naturali, testimonianze storico/artistiche che aspettano di essere valorizzate in maniera intelligente e moderna, cibo e bere di primordine…. Non posso che essere d’accordo su una iniziativa del genere soprattutto se si creasse una rete fatta di abruzzesi che vivono fuori regione