Ospedale, la Tac di nuovo rotta. Ma alla Asl si pensa alle nomine

Da due giorni l’ospedale di Sulmona è di nuovo senza Tac. Il macchinario ha avuto infatti l’ennesimo guasto, costringendo pazienti e medici a ricorrere a prestazioni esterne: Castel di Sangro e Avezzano in particolare dove arrivarci, con questo tempo, non è proprio così agevole. Il problema è che non si sa quando e se verrà riparato il macchinario che, nei fatti, è in via di smantellamento. La Tac del Santissima Annunziata, già riparata più volte in questi anni con esborsi anche notevoli di soldi pubblici, è destinata infatti ad essere sostituita con una molto più efficiente e all’avanguardia che si trova nel nuovo ospedale che, però, al momento resta chiuso in attesa dell’ultimazione dei collaudi.
Si tratterà però di aspettare mesi e non giorni, per cui non è pensabile attendere l’attivazione della nuova Tac, tant’è che per evitare l’ennesima inutile spesa di riparazione si sta pensando di utilizzare la nuova Tac almeno per le emergenze dei politarumatizzati in deroga all’apertura del nuovo plesso ospedaliero.
Argomento messo sul tavolo da alcuni operatori sanitari, ma che probabilmente non è al centro dei pensieri in questo momento della dirigenza Asl. Come denuncia la Cgil, infatti, nell’azienda sanitaria della provincia l’unico vero argomento di discussione è la sostituzione del nuovo direttore sanitario in vista del fine mandato della dottoressa Teresa Colizza. “Operazione che qualcuno vorrebbe a poche settimane dal voto per le regionali e con la prossima scadenza al 16 marzo dello stesso direttore generale della Asl. Di contro, le scriventi – si legge nella nota della Cgil -, ritengono che i prioritari problemi da affrontare e risolvere siano ben altri; riteniamo infatti necessario dare continuità ai servizi sanitari attraverso la stabilizzazione del personale precario, una adeguata programmazione dei servizi esternalizzati che dia continuità lavorativa, ed è solo con lavoro stabile e di qualità che si possono garantire servizi di qualità”.
A Sulmona, come nel resto degli ospedali della Asl, infatti, nonostante gli annunci, il personale continua ad essere carente; i primari promessi, e per alcuni dei quali (Rianimazione) sono stati già espletati i concorsi da un anno, non vengono ancora nominati. La carenza di organico continua a costringere gli operatori a turni massacranti, con la scopertura dei turni di guardia attiva, i pediatri che non ci sono in Valle Subequana, la mancata retribuzione degli straordinari e il ricorso continuo del lavoro in somministrazione, le liste d’attesa interminabili e i problemi logistici per i lavoratori.
“Un desolante abbandono della sanità nell’Alto Sangro – continua il sindacato -, servizi di pronto soccorso in tutti i presidi ospedalieri al collasso con utenti costretti ad attendere ore per essere visitati e con il rischio di non poter essere ricoverati per carenze di posti letto, mancate attuazioni degli indirizzi previsti dall’atto aziendale, un servizio di assistenza domiciliare integrata che non è mai arrivato a domicilio”.

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