Neanche una coperta per Ousmane, indagato il datore di lavoro

La procura della Repubblica di Sulmona ha iscritto nel registro degli indagati il datore di lavoro di Ousmane Kourouma, il ventitreenne della Guinea morto sabato scorso a Goriano Sicoli probabilmente a seguito delle emissioni di monossido di carbonio sprigionate dal braciere acceso nella stanza nella quale dormiva per riscaldarsi. L’imprenditore di Ceccano (nel frusinate) che ha rilevato l’attività un anno fa da un allevatore di Goriano, dovrà dimostrare ai magistrati di non avere responsabilità sulla tragica morte del pastore, di aver cioè garantito al giovane immigrato tutte le tutele lavorative e di sussistenza richieste.


Dai primi accertamenti, tuttavia, sembrerebbe che il giovane pastore non solo fosse stato alloggiato in una casa senza riscaldamento, ma che a sua disposizione non avesse neanche una coperta per ripararsi dal freddo. Cosa che ha probabilmente costretto il ragazzo ad improvvisare quel “caminetto” nella stanza dal quale ha ricevuto la morte.
Non solo: il ragazzo, come anticipato dal Germe, nei giorni precedenti era stato costretto a ricorrere alle cure dell’ospedale di Sulmona perché non si sentiva bene e anche per questo si dovrà capire, dall’analisi dei referti medici, se ci sia stata qualche omissione che abbia potuto portare a quello che la procura ipotizza essere un omicidio colposo.


L’esame autoptico che oggi eseguirà Luigi Miccolis, dovrà verificare per questo anche se il monossido sia stata l’unica causa della morte, ovvero se il fisico debilitato o qualche altra malattia non abbiano contribuito ad abbassare le sue capacità di reazione.
Da quanto riferito dal datore di lavoro, Kourouma era regolarmente assunto nell’azienda, ma bisognerà capire che tipo di rapporto e cosa prevedeva il contratto, che tra l’altro non è stato ancora fornito agli inquirenti.
La vicenda di Ousmane è diventata d’altronde un caso politico, oltre che umano: dalla denuncia più netta del segretario nazionale di Rifondazione Comunista che parla di “sfruttamento”, al dolore espresso dal consigliere Fabio Pingue che domani chiederà di osservare un minuto di silenzio durante il consiglio comunale, fino al comunicato con cui Sbic chiede maggiore attenzione per gli ultimi.

10 Commenti su "Neanche una coperta per Ousmane, indagato il datore di lavoro"

  1. Questo articolo non si comprende. Che significa garantire le tutele di sussistenza? Se è regolarmente assunto e riceve regolare stipendio , per contratto non gli spetta altro, e men che meno le coperte, ma con il denaro che riceve si acquista le sue occorrenze personali oppure si affitta un appartamentino nel paese. Non possono sussistere responsabilità penali che possa sfruttare la Procura “per non aver fornito le coperte” perché il datore di lavoro non è obbligato ,difatti ai pastori del luogo che già vivono ed hanno casa in zona non gli viene dato nulla se non lo stesso stipendio. Sono certamente ammirabili queste persone che fanno sacrifici ed economie su tutto pur di mandare soldi a casa, ma da questo non si possono colpevolizzare penalmente altri , se uno maggiorenne non è in grado di comprarsi o di chiedere le sue necessità primarie.

  2. Scusate, ma da quando il datore di lavoro ora si deve preoccupare se il a casa ho le coperte? Qual è il riferimento di legge? Ma veramente scriviamo certe cose?

  3. alcuni rapporti di lavoro, specie quelli legati alla gestione della proprietà (esempio i custodi), prevedono che il datore di lavoro dia un alloggio di servizio, necessario non solo ad ospitare il dipendente, ma anche a rendere funzionale la sua attività di custodia. Penso che i magistrati debbano accertare questo. buona giornata

  4. Grizzly, qui sembra che lo sfruttamento lo facciano tutti, i giornalisti fanno quello giornalistico per vendere giornali ,i politici fanno quello politico per accattare voti, I magistrati, su una stessa tragedia ,fanno quello giudiziario.Almeno se i motivi della accusa sono la mancanza della coperta. Cioè ,se ha regolare contratto da pastore come è stato detto, allora queste procure del piccolo mondo di mezzo ed in via di chiusura ;uguale come i procuratori di poco tempo fa’, che , prima di essere fermati,potendo far pagare al pubblico fondo giustizia le perizie giudiziarie, davano tutto ed il più possibile a perizia ,chiaramente a periti scelti da loro con affidamento diretto onde poi porli in condizione d’animo di essere riconoscenti per tutti questi soldi di nessuno guadagnati senza fare nulla; aprono inchieste opportunistiche per instaurare processi simulati fondati sul nulla teatrale e mettere in condizione di far guadagnare denaro creando lavoro per gli addetti al tribunale e per l’enorme numero di avvocati di ufficio che riceveranno parcelle in ogni modo ,sentendosi poi in stesso dovere di riconoscenza verso il giudice che gli procura questi cottimi. Voglio dire che se ha contratto e riceve regolare stipendio da mesi allora avendo piccoli risparmi di qualche migliaio di euri poteva, oltre che chiederli, semplicemente acquistarsi 2 piumoni da €15 su Amazon ed un termosifone elettrico o gas da €30 , facendoseli consegnare allo stesso modo come fa consegnare da Amazon i prodotti ed i regali per la famiglia ed i figli in Guinea che paga con il suo conto PayPal direttamente dall’Italia. Questa persona vive in quel posto per sua volontà perché è il più economico possibile ed aveva pieno arbitrio di trovarsi a pagamento ,con €100 di affitto,un posto migliore in paese. Perciò se è vero che ha ricevuto stipendio allora gli sfruttatori veri dovrebbero essere loro indagati per sfruttamento dell’immigrazione, compreso il Procuratore della Repubblica, perché un posto di lavoro ,non è un posto di adozione, e se ti fanno delle concessioni o delle agevolazioni quali anche abbigliamento coperte eccetera è soltanto per gratuita cortesia ma il dovere per contratto nazionale è lo stipendio a fine mese e basta.

  5. …ricordatevi di mettere il pastorello nel presepe, tra qualche settimana. E ai nipotini ditegli che i genitori del bambinello potevano pure affittarsi una casetta, e che diamine! Voglio dire che Giuseppe, con il suo lavoro da falegname, poteva pure permetterselo un affitto, no?!…che sciagurati, far partorire una ragazza dentro una stalla. Ma poi, sto asinello e sto bue, a Betlemme, con una temperatura media notturna che a dicembre è di 8 gradi, ma che ci stavano a fare? … Qui c’è un gomblotto!!! 😉

  6. MA SAPETE QUANTO PRENDONO DI STIPENDIO QUESTI POVERACCI E QUANTO DI QUELLO STIPENDIO SPEDISCONO ALLE FAMIGLIE NEL PAESE DI ORIGINE? NE HO COPNOSCIUTI DIVERESI NELLE MIE ESCURSIONI IN MONTAGNA E VI ASSICURO CHE VENGONO TRATTATE MEGLIO LE BESTIE DA LORO CUSTODITE DI LORO STESSI…AL DI Là DEL CONTRATTO E DEGLI OBBLIGHI LEGALI DEL DATORE COSA COSTA DARE UNA COPERTA E UN ALLOGGIO ,NON DICO SIGNORILE,MA QUANTOMENO VIVIBILE A UN ESSERE UMANO CHE LAVORA PER TE E CHE SICURAMENTE VIENE SOTTOPAGATO(E DI QUESTO SONO SICURO)…PARLATE DI CONTRATTI,DI ADEMPIMENTI MA NON DEI DIRITTI DI UN POVERO ESSERE UMANO DI 23 ANNI MORTO PERCHè UN DATORE NON POTEVA FORNIRGLI UNA COPERTA DEL COSTO DI 3 EURI…FONDAMENTALMENTE LEGGO POCA OGGETTIVITA’ IN ALCUNI COMMENTI MA MOLTO,MOLTO RAZZISMO…SONO SICURO CHE SE IL POVERO MALCAPITATO FOSSE STATO ITALIANO AVRESTE CONDANNATO A MORTE QUEL DATORE…E’ UN MIO PENSIERO ….

  7. Caro Cupolino, qui sono successi casi ,di ragazze di famiglia della Valle Peligna ma nate e cresciute in Venezuela,che sono tornate dai parenti trattenendosi per settimane ,poi una mattina si sono alzate ,hanno aperto la finestra e sono svenute per la paura. Che cosa era successo? Semplice la notte aveva nevicato,In Venezuela non nevica mai e la neve non la avevano mai vista, quindi affacciandosi hanno trovato fuori all’improvviso un paesaggio bianco inaspettato e si sono confuse ed imbabolate per la paura..Ora è anche possibile che il bel tempo di questo periodo alla abitudine di montagna dei residenti ancora sembra un ottobrata romana mentre per il povero ragazzo che viene dall’equatore può sembrare già freddo artico, però anche a fronte di un malinteso simile è da rifiutare categoricamente che a Goriano se avesse chiesto aiuto per il freddo o per la fame non sarebbe stato immediatamente ascoltato .

    • Commento insulso, quanto offensivo nei confronti di chi ha perso la vita e non “solo svenuto” come da sua favola.
      È ignobile etichettare come semplice “malinteso climatico” la scomparsa di una vita umana.
      Come non c’è nulla da giustificare della popolazione di Goriano e ancora di più quando chi potrebbe dare la sua versione non può più farlo.
      Ma vuol farci credere che Cristo è morto di freddo?
      Per questo povero “cristo”, purtroppo la risposta è affermativa.
      È stata una tragica fatalità, nulla di più, nulla di meno… e credo non vi sia null’altro da aggiungere se non una prece per questa giovane scomparsa.

  8. Io non credo che quel povero africano fosse regolarmente assunto. A prescindere da ciò, che ritengo una questione di lana caprina per fare considerazioni sulla sua morte ,su cui indagherà la magistratura. Secondo il mio sommesso parere è una questione di civiltà ,di buon senso, di sensibilità e se vogliamo di umana pietà. Quello dormiva in una stanza senza alcun conforto,spoglia e dalle mura gelide dove il riscaldamento non esisteva. Allora chi gli ha trovato o concesso,quell’alloggio , in quanto incaricato di accudire il suo gregge, avrebbe dovuto fornirgli un letto decente con coperte adeguate ed almeno una stufa con tiraggio a norma, per riscaldarsi. Alle spese poi ci avrebbe pensato il dipendente con il suo “stipendio”? Ma siete sicuri che fosse assunto regolarmente? Ecco perché io critico questa accoglienza senza se e senza ma.Perché in fondo è solo un’accoglienza di schiavi, di gente trattata come schiavi.Pensate a quelli che in Puglia ed in Campania vivono dentro baracche di cartone e come paga prendono pochi spiccioli ed ogni tanto va a fuoco qualcuno. Eppure i nostri demagoghi continuano a predicare accoglienza,accoglienza. Degli schiavi? Certi episodi,sono là a dimostrarlo,qualora c e ne fosse bisogno.

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