Bom apetite, la cucina di Clemente e Attilio dà lezioni in Brasile

Partiranno domani per una missione prestigiosa e con il non facile compito di rappresentare l’Abruzzo e l’Italia all’estero. Pallotte cacio e ove, polpo in crema di patate e zafferano di Navelli, maccheroni alla chitarra con ricotta di pecora e tartufo nero abruzzese, spalletta d’agnello brasato al Montepulciano, brodetto alla vastese, pizza dolce, bocconotti e confetti, è il menu d’eccezione che Clemente e Attilio Maiorano (padre e figlio) prepareranno in uno dei ristoranti regionali selezionati (Vinarium Restaurante) a San Paolo del Brasile per la cosiddetta “Settimana” che si terrà dal 24 al 30 ottobre.

L’evento, alla sua undicesima edizione, è organizzato dal Consolato Generale e dall’Accademia della Cucina Italiana di San Paolo: venti chef (quattro dei quali stellati), provenienti da altrettante regioni, che si cimenteranno con i piatti tipici dei loro territori con l’obiettivo di promuovere la cucina italiana, parlando anche di territori italiani, di turismo e raccontando la storia gastronomica del Bel Paese, che è una storia fatta di semplicità e qualità dei prodotti.

Una prova che non sarà solo dietro ai fornelli: i cuochi saranno infatti impegnati in diversi eventi a latere (concorsi, lezioni e conferenze) presso l’Istituto Italiano di Cultura ed alcune scuole tecniche e università di San Paolo.

Nato nel 2012 proprio a San Paolo, il format della “Settimana” è diventato presto mondiale, tant’è che dal 2016 il ministero degli Esteri ha istituito la “Settimana della cucina italiana nel mondo” che tutte le Ambasciate ed i Consolati della rete organizzano annualmente.

Uno strumento efficace per marcare la differenza in senso qualitativo e anche per rispondere a chi, anche in Europa, intende “normalizzare” i gusti e mettere i semafori al cibo.

Non a caso la Farnesina considera strategico il valore della cucina come racconto all’estero del Made in Italy, anzi del “Vivere all’italiana”. Uno stile di vita che passa per la buona cucina e per l’approccio al cibo che gli italiani hanno.

Per questo motivo la Settimana della Cucina Regionale Italiana a San Paolo sarà valorizzata come uno dei pochi eventi (l’unico in America meridionale) per celebrare il primo anniversario della Campagna straordinaria di Nation branding be IT che, lanciata nel novembre dell’anno scorso, promuove con strumenti digital e social un nuovo modo di rappresentare le eccellenze italiane ed il Made in Italy con due obiettivi fondamentali: raccontare al pubblico internazionale in maniera originale e innovativa l’Italia, i suoi valori e talenti, le sue competenze e le straordinarie potenzialità; sostenere l’internazionalizzazione delle filiere del nostro sistema produttivo, ampliando e diversificando i mercati esteri di riferimento per le piccole e medie imprese italiane.

Siamo certi che Clemente e Attilio sapranno tenere alta la reputazione dell’Abruzzo.

3 Commenti su "Bom apetite, la cucina di Clemente e Attilio dà lezioni in Brasile"

  1. Bravi Clememte ha un altro figlio chef che lavora a Berlino ed è anche un musicista affermato

  2. in Brasile mangiano tutto mischiato senza alcun senso logico e abbinamento degli ingredienti e dei sapori… Non hanno il palato per capire e distinguere i sapori, soprattutto se leggeri e raffinati come tanti prodotti di eccellenza italiana, che comunque rovinano usando il checkup… Pizza con un 45 minuti di lievitazione, condita con tutto e di più e mangiata con una tonnellata di checkup… La cosa più irritante è che ci prendono in giro perché non mettiamo il checkup alla pizza e dicono che noi inventiamo e loro migliorano, in quanto la loro pizza è molto più buona di quella nostra italiana… ahahaha che orrore!

  3. Dicono in America🙄,
    De gustibus non disputandum ovest.

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