Celestino, sciamani e pellegrini

Non c’era nulla di pagano, né di demoniaco o satanico, nel ritrovo di domenica scorsa all’eremo di Celestino V. L’evento che ha sollevato le polemiche (anche dure) dell’associazione Celestiniana e che ha spinto il custode della struttura a cacciare cinque persone dal sito, in realtà, era programmato e annunciato.

Un seminario esperenziale di sciamanismo, tenuto da Silvia LoV (nome d’arte), allieva niente meno che di Jodorowsky, che proprio da Sulmona ha iniziato la seconda parte del suo tour “All U nedd is Lov”: tappa (unica in Abruzzo) non casuale nella sua ricerca del “segreto di Maddalena, di cui – aveva annunciato in un’intervista qualche giorno fa – Celestino e i celestiniani sono stati testimoni”.

“In realtà la nostra è stata, come tutte, un’azione ispirata a Cristo – racconta la psicosciamana al Germe – nessun sacrilegio o offesa a Celestino, ma solo un modo diverso di vivere la spiritualità. C’è chi prega in ginocchio e chi si mette un velo in testa: essere al di fuori del canonico, non vuol dire essere sacrileghi”.

E’ che i veli in testa, i tarocchi e le danze in cerchio, sono apparse blasfeme agli occhi di chi non sapeva cosa stesse accadendo: “Voglio chiarire che avevamo chiesto l’autorizzazione e che per l’evento l’eremo fosse chiuso al pubblico – continua Silvia Lov -. Le persone che hanno protestato non ci hanno chiesto neanche cosa stessimo facendo”.

In fondo l’eremo di Celestino è una proprietà del Comune (e quindi pubblica) e ognuno può vivere la sua spiritualità, nel rispetto di Celestino V, come meglio ritiene. Persino fuori dalle regole della Chiesa.

“Abbiamo scelto l’eremo di Celestino perché lui era un rivoluzionario – continua la sciamana – e probabilmente al tempo era visto come oggi ci vedono a noi da fuori. Le nostre azioni si basano su discipline rigorose: yoga, meditazione, persino i tarocchi che non devono essere intesi nella loro derivazione di cartomanzia, ma che sono testi semiotici dello spirito. Lavoriamo sul respiro circolare, sulla concentrazione, per ricercare la parte più profonda di noi stessi e metterla in contatto con il tutto. E anche quei veli in testa servivano per aiutare la ricerca di sé”.

Ognuno a modo suo, in fondo. Non tanto diverso dalla storia di Silvia e Barbara, due pellegrine intercettate ieri pomeriggio dalla sindaca di Pratola Antonella Di Nino, lungo il cammino di Celestino e che dalla sindaca sono state accompagnate proprio all’eremo che, stranamente, non rientrava nel loro itinerario. Felici di essere salite sino all’eremo che, però, hanno trovato chiuso.

“Fino a quando non usciremo dal conflitto e dal dualismo – riprende Silvia – non saremo mai cristiani davvero: ama il prossimo tuo come te stesso. Lo diceva Cristo”.

5 Commenti su "Celestino, sciamani e pellegrini"

  1. Finalmente qualcuno che si è informato e ci informa su cosa è accaduto sull’eremo. Finalmente un po’ di giornalismo in mezzo a questa bigotta melma dell’informazione

  2. Toglierei solo il finalmente namaste. In una settimana questo sito ha smontato bufale inventate dai media con meticolosa ricerca giornalistica e verifica delle fonti. Quello che è richiesto ad un giornale che non prenda per oro colato il primo post su facebook

  3. Meno male che c’è il Germe! Tutti questi bigotti che, portata la fiaccola, tornano ad essere atei possessori di verità e conoscenza.
    P.s. mi fanno sorridere tutti, anche la sciamana

  4. Nella descrizione che la signora fa di sé stessa, sul suo profilo fb, si legge: ” Iniziata e Guidata da Maria Maddalena”. Bisogna aggiungere altro?

  5. …è pur vero che l’altro, sempre su fb, si firma “celestino quinto”. Passeggiavo tra i santi e non me ne ero mai accorto!

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