Commercio in crisi e le “50 sfumature di black”

 Esilaranti o forse no, simpatici o dissacranti, strappano un sorriso o forse una punta di rabbia, si tratta del marketing irriverente che per qualcuno sta fornendo ottimi risultanti soprattutto se si parla di onoranze funebri. In quest’ottica e seguendo in parte l’esempio della più grande agenzia aquilana, Taffo, anche a Sulmona la Celestial ha osato in occasione del black friday, tanto di moda anche in Italia ormai. Con la campagna “Se muori entro mezzanotte 50% di sconto” l’agenzia sulmonese è balzata da una parte all’altra dei social diventando un esempio di marketing virale con 23mila visualizzazione su Facebook, 300 like, 130 condivisioni e chi più ne ha più ne metta. Naturalmente lo scopo non era quello di vendere più casse possibili in occasione del fine settimana scontistico, bensì fare esattamente quello che è successo: farsi conoscere “esorcizzando” il tabù della morte in chiave humor, “black humor”, tipico inglese insomma. Un tipologia di campagna borderline che creano sui social, tra le altre cose, anche animate discussioni che non fanno altro che lavorare a favore di chi le lancia.

A scadenza della mezzanotte, però, quelle bare sarebbero potute benissimo servire al commercio del territorio. In tanti hanno aderito alla moda del black friday e “Buona è stata l’affluenza nei negozi- sottolinea per la Confcommercio, Claudio Mariotti-, purtroppo ciò non basta a risollevare le sorti dei commercianti” perché se è vero che si vende, lo si fa a meno e con ricavi ridotti al minimo. In questo senso si spiega anche il motivo per cui sul territorio un vero “black friday” non c’è stato. “Le percentuali di scontistica sono stati del 20-30%- specifica Mariotti- non proprio come a Pescara dove si è sfiorato il 70%”. A ben ragione, perché, con sconti più elevati il venerdì “nero” sarebbe stato solo quello dei commercianti.

“Iniziative di questo tipo non risolvono i problemi che si protraggono ancora” conclude Mariotti ricordando come non sia possibile avere capacità d’acquisto in un territorio dove ci sono tanti disoccupati: senza soldi non si compra, soprattutto se si tratta di beni secondari. Un monito alla politica, probabilmente, in questo post “black friday” in cui il commercio continua a morire.

Simona Pace

1 Commento su "Commercio in crisi e le “50 sfumature di black”"

  1. bene,dagli annunci,dichiarazioni,entusiasmo ecc…tutto era stato risolto,l’economia locale beneficiava del cupolone e del rintocco cavule pesce baccala’,il miracolo,l’arrivo dei Re Magi…
    purtroppo la relta’ e’ drammaticamente diversa,il “feudo” e’ fermo,le magnificenze,i prodigi anunciati dai vassalli del signore non hanno prodotto nulla,mancano i denari,il lavoro,il sorriso della speranza..piu’ che sfumature,rinunce,chiusure attivita’,piazze vuote….tutto previsto,il sig. Ronci e’ quasi un “mago”…ci azzecca sempre,addirittura indica le vie d’uscita,le soluzioni,peccato che non viene ascoltato…al comando,da decenni,capitani/
    presidenti/messia/ sapienti che ogni tanto annunciano fantastiche fantasie illuminate il cupolone,foto,luci in vetrina,mercati,fiere di cianfrusaglie con ricchi premi ad amici ed amici degli amici…mentre, per un ‘aiuto in generale,in tanti si rivolgono,alla Caritas…
    alla politica, politici,portaborse amici rimproveri,richiami,moniti? I regali di natale sono arrivati da tempo,sorridono festanti….per i sudditi,forse qualcosa…anzi sara’ natale tutto l’anno,annunciano !

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